Google Glass come gli smartphone: ecco sorgenti e rooting
Questi mesi vi abbiamo raccontato in più occasioni del fatto che Google sia ormai prossima a lanciare sul mercato globale i suoi smartglass, ossia gli occhiali intelligenti dotati di realtà aumentata che promettono di diventare uno di quei prodotti che le persone impareranno a non farne proprio a meno. I Google Glass saranno pertanto, assieme agli smartwatch, uno dei primi esempi di tecnologia indossabili di cui si fa un gran parlare da tempo ma che la gente normale non ha ancora potuto vedere all’opera e dovrà aspettare almeno fino al primo semestre 2014.
Intanto, gli sviluppatori che da un po’ di tempo a questa parte stanno lavorando alla realizzazione delle prime applicazioni che caratterizzano i Google Glass hanno scoperto che il chip interno montato negli occhiali intelligenti è un dual-core Cortex A9 implementato dalla Texas Instruments, al quale andrà ad affincarsi un quantitativo di memoria interna RAM non ancora precisato. Qualcuno ipotizza che tale quantità ammonti a circa 1 GB per il semplice fatto che Google ha riservato all’uso delle applicazioni ben 682 MB, perciò è improbabile che la memoria fisica totale sia disponibile in tagli da 512 MB. In soldoni, vuol dire che i Google Glass saranno dotati di una potenza computazionale pari agli smartphone di vecchia generazione come Motorola Xoom 2, LG Optimus 3D e BlackBerry PlayBook. Ricordiamo, inoltre, che di recente la Texas Instruments ha preso la decisione strategica di chiamarsi fuori dal settore degli smartphone e dei dispositivi mobili in generale per concentrarsi in altre zone di mercato che siano meno sature, cioè occupate da un minor numero di competitor.
I Google Glass saranno inoltre dotati del sistema operativo Android, anche se non la versione più recente ribattezzata Jelly Bean ma la 4.0.4 che comunque garantirà buone prestazioni e la compatibilità con la gran parte delle app disponibili su Google Play Store. Per quanto riguarda il display, avrà una risoluzione di 640×360 pixel, che in termini assoluti non sono un granché visto che ormai siamo abituati all’alta definizione e a schermi mastodontici, ma la compagnia di Mountain View assicura che per un paio di occhiali si tratta della massima risoluzione a cui si è in grado di arrivare con la tecnologia odierna. Gli smartwatch di Google non si fanno mancare proprio nulla, al punto che saranno dotati anche di una videocamera da 5 Megapixel che effettuerà registrazioni fino a 720p e l’uscita audio sfrutterà la conduzione ossea del suono di cui è dotato l’orecchio umano.
Ovviamente, incluse nelle caratteristiche del Google Glass ci sarà anche il pieno supporto alla connettività wi-fi e bluetooth in modo da garantire l’accesso a internet e la comunicazione bidirezionale con gli altri dispositivi mobili che si trovino nei paraggi. Infine, come ciliegina sulla torta, i tecnici della compagnia di Mountain View hanno rilasciato sul sito ufficiale il codice sorgente grazie al quale Cydia è riuscito a effettuare il rooting nel giro di pochissime ore.
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