I vantaggi della geolocalizzazione: con Nearby Wikipedia abbraccia la geolocalizzazione
La nuova pagina è in grado di riconoscere la posizione dell’utente e di indirizzare la sua navigazione verso articoli e consigli sui luoghi da visitare nelle vicinanze. La novità è fruibile da computer e smartphone. E si può anche contribuire all’ampliamento dell’enciclopedia
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Una pagina per aprirsi alla geolocalizzazione. E’ l’idea sviluppata e messa in atto dalla Wikimedia Foundation. Con Nearby (http://en.m.wikipedia.org/wiki/Special:Nearby) gli utenti della rete sono “riconosciuti” e – in base alla loro posizione – ricevono consigli sui luoghi di interesse presenti nelle vicinanze: siti storici, musei, parchi, teatri, chiese.. “Nearby” in italiano vuol dire proprio “vicino”, e rende perfettamente l’idea della prossimità, del “tutto a portata di mano”.
La pagina – non ancora disponibile in lingua italiana – si può consultare da pc, tablet o smartphone. Quest’ultimo è il mezzo ideale, come intuibile anche dalla grafica. D’altronde la principale funzionalità del servizio è proprio quella di fornire una “bussola” ai turisti che sono in giro alla scoperta di mete sconosciute oppure a chi è in viaggio per lavoro. Tuttavia si può accedere a Nearby anche a casa da un normale computer, non essendo necessario scaricare alcuna applicazione.
Un’altra curiosità è che gli stessi fruitori della pagina – grazie alla piattaforma mobile e all’estensione di MediaWiki GeoData, introdotta lo scorso febbraio e capace di memorizzare i dati GPS – hanno la possibilità di arricchire l’enciclopedia virtuale. Questo, aggiornando in tempo reale la mappatura con foto e informazioni – prontamente classificate con una licenza gratuita di utilizzo – oppure correggendo quelle inesatte. E’ possibile, inoltre, creare una lista di preferiti, personalizzando la propria fruizione.
Come chiarito sul blog ufficiale da Jon Robson, ingegnere del software Wikimedia, l’obiettivo di Nearby non è infatti solo quello di accrescere la conoscenza degli utenti, ma anche di renderli più partecipi, attivi e collaborativi nel meccanismo di diffusione delle informazioni e nel loro aggiornamento.
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Già raccolti milioni di dati, che si trovavano su database diversi e adesso sono stati unificati grazie a Nearby. “C’è una ricchezza di informazioni intorno, siti storici, parchi, musei, teatri, caffè e edifici religiosi. Grazie al lavoro straordinario della nostra comunità – ha aggiunto Robson – Wikipedia ha accumulato una quantità enorme di dati di localizzazione connessi con i suoi milioni di articoli; fino ad ora non avevamo pienamente approfittato di queste informazioni”.
Insomma, un patrimonio di conoscenze che finalmente ha l’occasione di essere sufficientemente sfruttato per il suo potenziale. Per accedervi, basta autorizzare la raccolta delle coordinate geoografiche che caratterizzano la propria posizione. Qualcosa di simile ai servizi già offerti da Facebook, Foursquare o Yelp, ma con in più la ricchezza del bagaglio di contenuti dell’enciclopedia partecipativa.
Un ulteriore passo avanti, dunque, per Wikipedia, che già duplicandosi nella versione online aveva aggiunto valore all’offerta, grazie alla multimedialità e alla possibilità di aggiornamento continuo. E che recentemente ha visto crescere le visite, raggiungendo, a inizio 2013, la cifra record di tre miliardi di pagine consultate solo da mobile.
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Una crescita del 75 per cento per i dispositivi mobili contro un più trascurabile 20 per cento per le connessioni da pc. Cifre che non possono non far riflettere. Ora, una nuova occasione per ampliare l’utenza e l’affidabilità della sua proposta, grazie al flusso inarrestabile di informazioni.
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