Rottamazione Quinquies come Strumento Chiave per Ottenere la Pensione Agevolata in Italia

La rottamazione-quinquies: caratteristiche e novità principali
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La rottamazione-quinquies rappresenta un nuovo importante capitolo nella definizione agevolata delle cartelle esattoriali, con l’obiettivo di rilanciare la pace fiscale e sostenere contribuenti e imprese gravati da debiti accumulati dal 1° gennaio 2000 fino al 31 dicembre 2023. Questa misura, ancora in fase di approvazione legislativa, introduce una rivoluzione nel piano di rientro: il passaggio da 18 rate trimestrali a 120 rate mensili, estendendo così la possibilità di dilazionamento fino al 2035 e rendendo i pagamenti decisamente più sostenibili nel tempo.
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Verranno stralciati sanzioni e interessi di mora, lasciando a carico dei debitori solamente il capitale, le spese di notifica e l’aggio di riscossione. La decadenza dalla definizione avverrà solo in caso di mancato pagamento di otto rate consecutive, offrendo dunque una maggiore flessibilità rispetto alle precedenti edizioni. Inoltre, la misura potrebbe essere estesa anche ai tributi locali riscossi tramite ingiunzione fiscale, ampliando così la platea dei potenziali beneficiari.
La rottamazione-quinquies si presenta come uno strumento più accessibile e meno gravoso per molti cittadini e imprese, facilitando sia la regolarizzazione delle posizioni pendenti sia la gestione finanziaria nel lungo termine. L’allungamento delle rate rappresenta un’opportunità concreta per alleggerire l’impatto economico, specialmente in un contesto di aumento dei costi e pressione fiscale crescente.
L’impatto previdenziale della rottamazione-quinquies
Oltre al beneficio fiscale immediato, la rottamazione-quinquies assume un ruolo strategico nella regolarizzazione contributiva, con rilevanti ripercussioni sul diritto alla pensione. Numerosi debiti inclusi nella sanatoria riguardano contributi INPS non versati da artigiani, commercianti e professionisti. Questi periodi omessi riducono l’estratto conto contributivo e ostacolano il raggiungimento delle soglie necessarie per accedere alle diverse forme di pensionamento, sia di vecchiaia sia anticipato.
L’INPS ha chiarito con il Messaggio n. 824/2017 e successivamente con la Circolare n. 86/2023 che l’accredito contributivo relativo ai debiti estinti con la rottamazione è condizionato al pagamento integrale delle somme dovute. Il semplice rispetto delle rate mensili non è sufficiente: solo saldando completamente il debito, inclusi capitale, spese di notifica e aggio, l’Istituto può aggiornare l’estratto conto e riconoscere i periodi contributivi mancanti.
Il piano di rimborso spalmato su un arco di dieci anni rappresenta tuttavia un vantaggio concreto, poiché rende sostenibile il saldo totale, altrimenti difficilmente realizzabile con le scadenze trimestrali e più brevi dei precedenti accordi. Ogni pagamento effettuato contribuisce a ridurre progressivamente il debito, avvicinando il contribuente al completamento del percorso richiesto per maturare la pensione.
Questa doppia valenza — fiscale e previdenziale — fa della rottamazione-quinquies una misura che va analizzata e pianificata con attenzione. La reale opportunità per i contribuenti consiste nell’organizzare un piano di estinzione completo e puntuale, necessario per trasformare un debito pendente in anni di contribuzione utili per il sistema pensionistico.
Come trasformare il debito in contribuzione per la pensione: guida pratica
Per sfruttare appieno la rottamazione-quinquies come strumento di regolarizzazione contributiva e avvicinarsi così al diritto alla pensione, è fondamentale seguire un percorso metodico e ben strutturato, articolato in cinque passaggi chiave. Innanzitutto, è indispensabile effettuare un controllo dettagliato dell’estratto conto contributivo tramite il servizio MyINPS, identificando con precisione i periodi senza copertura assicurativa. Successivamente, si procede consultando il portale dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdER) per acquisire l’elenco aggiornato delle cartelle riferite ai periodi dal 2000 al 2023, verificando quali siano effettivamente rottamabili ai sensi della nuova normativa.
Il terzo passo consiste nella simulazione delle rate mensili attraverso l’apposito calcolatore messo a disposizione dall’Agenzia: questa fase è cruciale per valutare la sostenibilità economica del piano di rientro, considerando il proprio flusso di cassa. Una volta appurata la fattibilità, occorre inviare formalmente l’istanza di adesione alla definizione agevolata; la presentazione del modulo blocca immediatamente le azioni esecutive in corso, garantendo respiro al contribuente.
Infine, si rende necessario pianificare rigorosamente il pagamento delle rate, preferibilmente con il supporto di un commercialista o consulente finanziario, in modo da rispettare la scadenza di ogni singola mensilità e mirare al saldo integrale del debito. L’accredito contributivo – essenziale per colmare i buchi e maturare la pensione – sarà infatti possibile solo al completamento totale del pagamento, come stabilito dall’INPS.
Fase | Obiettivo pratico |
Estratto conto INPS | Individuare i periodi contributivi mancanti |
Prospetto cartelle | Verificare quali debiti rientrano nella rottamazione |
Simulazione rata | Valutare la sostenibilità del piano di rientro |
Invio domanda | Bloccare le azioni esecutive |
Pagamento saldo | Ottenere l’accredito dei contributi e maturare la pensione |
Solo seguendo con rigore questa procedura e mantenendo la disciplina nei pagamenti si potrà trasformare un debito contributivo in anni utili per la pensione. L’allungamento della dilazione su 120 mesi non deve infatti indurre a sottovalutare l’importanza di pianificare con anticipo e possibilmente accelerare il rimborso qualora la liquidità lo consenta, per evitare il rischio di decadenza e sfruttare appieno i vantaggi previdenziali offerti dalla rottamazione-quinquies.
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