Cinque cose trovate sul web nel 2015 da rivedere prima di Natale
Quando si avvicina Natale è spesso tempo di bilanci. Ecco cosa non è questo articolo, un bilancio. Piuttosto è l’elenco di cinque cose trovate sul web (ma spesso non nate per il web, o non solo) che l’hanno reso un bel posto nel 2015. Non solo trovate di marketing, ma anche discorsi sentiti e social media #epicfail che, a sorpresa, sono degli utenti e non dei brand. L’elenco è il seguente ed è in ordine sparso.
1) Il toccante discorso di Benedict Cumberbatch fatto dopo il finale di una messinscèna dell’Amleto a Londra.
Se non l’avete visto lo trovate qui. La notizia è diventata subito virale e si è allacciata ad una campagna online legata all’hashtag #helpiscoming promossa da Crowded House, una charity che si occupa di aiutare i rifugiati.
2) Il caso “Lindt e la moschea”.
L’educazione e la gentilezza assoluta con cui i gestori dei canali social hanno trattato gli utenti inferociti è stata una esemplare dimostrazione di come si dovrebbe agire sui social media. In un ambiente collaborativo rispondere spiegando, rassicurando e mettendo i fatti davanti alle emozioni ha ripagato con un’immagine del brand migliorata e rafforzata. L’epic fail stavolta l’hanno fatto gli utenti che si sono scagliati contro il marchio. Grande prova di Lindt ma un po’ di preoccupazione per il 2016… speriamo il fact checking diventi più di moda.
3)La splendida campagna #HeforShe.
Uno dei principali temi dibattuti sul web quest’anno è stato quello dell’eguaglianza di genere. Molti i video che si sono rincorsi sul web di ragazze che passeggiavano sole per grandi città importunate dai passanti e moltissime le foto postate su Twitter con l’hashtag #looklikeanengineer. La campagna He for She, nata nel 2014, però fa un passo ulteriore: chiede agli uomini di agire a favore dell’equità e della parità di genere e vi chiede di agire anche attraverso il web.
Se volete diventare sostenitori seguite questo link: https://www.heforshe.org/en.
4)La campagna di Nike women #betterforit.
Quando si parla di marketing spesso si parla di push e pull, di trasformazioni da campagna a movimento e così via. Nike è uno dei brand che meglio di tutti incarna questa trasformazione. Con la campagna #betterforit non solo Nike ha rafforzato la comunità femminile legata al marchio ma ha anche saputo costruire uno strumento che andava a rispondere ad un bisogno quando questo c’era veramente. Digitando #betterforit su Twitter le donne che si stavano allenando, o volevano iniziare a farlo, potevano trovare l’isporazione che cercavano, consigli e motivazione da altre donne, proprio come loro. Se non è fare comunità questo. Se volete approfondire l’argomento vedete il link al progetto qui.
5) Ci sarebbero molti altri contenuti di cui si è venuti a conoscenza attraverso il web ma ce n’è uno che riassume bene il senso del Natale. Un progetto grafico è stato protagonista di molte bacheche facebook durante il 2015: è il progetto Love is in the small things (trovate la sequenza di immagini qui). Non è un progetto social ma è l’augurio che io mi faccio per l’uso dei social media nel 2016: capire l’enorme potenzialità che questi strumenti hanno per (ri)costruire relazione e identità comunitaria. Perché l’importanza delle relazioni è nelle piccole cose. In quelle in cui tutti ci riconosciamo. E che mi auguro ci circonderanno durante le feste.
Buone vacanze fra l’online e l’offline!