Maria Denisa Adas difende la sua innocenza e confessa il motivo della bugia alla madre

dettagli dell’indagine sull’avvocato marco crocitta
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L’indagine sull’avvocato calabrese Marco Crocitta, 44 anni, si concentra su accuse di sequestro di persona legate alla tragica vicenda di Maria Denisa Adas. L’iscrizione nel registro degli indagati è avvenuta in seguito alle risultanze investigative che hanno evidenziato un possibile coinvolgimento diretto dell’avvocato nella sparizione e nel successivo destino della donna. Le indagini, condotte con rigore, hanno raccolto testimonianze e riscontri che inducono a ritenere come Crocitta possa aver avuto un ruolo attivo nel contesto criminale che ha portato alla morte della giovane. La sua posizione è aggravata dall’accusa di agire in concorso con altri soggetti, puntando a chiarire dinamiche e responsabilità precise che legano l’uomo alla vicenda.
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L’attenzione degli inquirenti si è inoltre focalizzata sulle modalità con cui Crocitta avrebbe esercitato pressione e influenza, nonché sui contatti mantenuti con persone chiave nell’inchiesta, al fine di correlare le sue azioni a eventi determinanti nelle settimane precedenti al ritrovamento del corpo. Le indagini proseguono con acquisizione di nuove prove e verifiche incrociate che delineano un quadro investigativo complesso, ma decisivo per stabilire l’entità del coinvolgimento dell’avvocato.
dichiarazioni di marco crocitta e il suo rapporto con maria denisa adas
Marco Crocitta ha rotto il silenzio sulle accuse che lo vedono coinvolto, respingendo con fermezza ogni addebito riguardo al suo presunto ruolo nella vicenda che ha portato alla morte di Maria Denisa Adas. L’avvocato ha sottolineato di non essere mai stato coinvolto in rapporti di natura ambigua o illegale con la vittima, negando categoricamente di aver avuto contatti con escort o attività connesse. Ha inoltre ammesso di aver mentito alla madre di Maria Denisa, Maria Cristina Paun, durante uno dei loro colloqui, spiegando tale atteggiamento con la convinzione, errata, che la figlia fosse deceduta da tempo.
Il rapporto tra Crocitta e Denisa, così come riferito dallo stesso avvocato, si basava su un interesse personale recente e non sullo sviluppo di un legame consolidato o su dinamiche criminali. L’uomo ha dichiarato di aver tentato di rintracciare la giovane per conto proprio, mosso da un sentimento che definisce più umano che investigativo. Si è inoltre affermato disposto a collaborare pienamente con gli inquirenti, cercando di fare chiarezza su ogni dettaglio e liberarsi dall’accusa che grava sulla sua posizione.
il coinvolgimento della madre di maria denisa nelle indagini
Maria Cristina Paun, madre di Maria Denisa Adas, è stata iscritta nel registro degli indagati per false dichiarazioni nell’ambito dell’inchiesta che ruota attorno alla scomparsa e al successivo omicidio della figlia. Le indagini hanno evidenziato come la donna abbia omesso o alterato informazioni cruciali durante le audizioni, soprattutto riguardo ai contatti avuti con Marco Crocitta. In particolare, è emerso che Maria Cristina avrebbe ricevuto comunicazioni dall’avvocato in cui veniva riferito che Denisa avrebbe potuto trovarsi in stato di detenzione da parte di terzi, un elemento che non aveva precedentemente dichiarato con piena trasparenza agli investigatori.
Il suo coinvolgimento assume rilevanza nel quadro investigativo poiché le omissioni e le reticenze potrebbero aver rallentato o compromesso la tempestività delle attività di ricerca. Le indagini si concentrano ora sul chiarire se la madre abbia agito per proteggere circostanze personali o familiari oppure se abbia subìto pressioni esterne, valutando il suo ruolo non solo come testimone ma anche come soggetto potenzialmente influente nella dinamica degli eventi.
Le autorità stanno procedendo con ulteriori approfondimenti per accertare la veridicità delle dichiarazioni e stabilire il grado di responsabilità di Maria Cristina Paun nell’ambito della complessa vicenda giudiziaria che coinvolge la morte di Maria Denisa Adas.
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