• ADV
    • CHI SIAMO
    • CONTATTI
  • TECH
  • FINTECH
  • AI
  • WEB3
  • LIFESTYLE
  • MOTORI
  • SVIZZERA
  • SVAPO
  • BRANDED
  • TREND
  • PUBBLICITA’
  • CHI SIAMO
  • REDAZIONE
  • CONTATTI
  • CISION – PRNEWSWIRE
#ASSODIGITALE.

NEWS TECH & FINTECH + AI & LIFESTYLE

#ASSODIGITALE.
  • ADV
    • CHI SIAMO
    • CONTATTI
  • TECH
  • FINTECH
  • AI
  • WEB3
  • LIFESTYLE
  • MOTORI
  • SVIZZERA
  • SVAPO
  • BRANDED
  • TREND
  • EDITORE4

Imprese italiane: più dell’80% delle medie aziende aderisce alle iniziative ESG per un futuro sostenibile

  • Redazione Assodigitale
  • 30 Giugno 2025
Imprese italiane: più dell'80% delle medie aziende aderisce alle iniziative ESG per un futuro sostenibile

Impegno ESG delle medie imprese italiane

Nel vasto panorama industriale italiano, sorprende constatare che oltre l’80,4% delle medie imprese ha intrapreso iniziative ESG, confermando un cambio di paradigma verso una maggiore sostenibilità e responsabilità sociale. Questo trend è guidato principalmente da requisiti normativi che influenzano il 66,9% delle aziende, mentre la reputazione aziendale e la visione imprenditoriale rivestono rispettivamente un ruolo per il 52,9% e il 47,7%. Le azioni intraprese dalle aziende spaziano dalla riduzione dell’uso di fonti fossili alla promozione di fonti energetiche rinnovabili, fino all’implementazione di pratiche virtuose nella gestione dei rifiuti e nella formazione green per i dipendenti. Inoltre, è interessante notare che un afflusso di percorsi di sostenibilità è anche dettato dalla consapevolezza dei vantaggi economici come il risparmio sui costi operativi, avendo il 41% delle imprese riconosciuto il valore di questi investimenti per competitività e accesso al mercato dei capitali.

Il Rapporto realizzato da Mediobanca, in collaborazione con il Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere, ha rivelato come la maggior parte di queste iniziative sia prevalentemente autofinanziata, con il 90,6% delle imprese che opta per risorse interne. Tuttavia, è significativo notare che un 18,4% dei progetti avviene tramite linee di credito a condizioni vantaggiose collegate a progetti sostenibili, mentre un 17,8% fa affidamento su finanziamenti pubblici. Il dato emerge in un contesto dove le difficoltà burocratiche si rivelano un ostacolo per il 33,8% delle medie imprese ancora non attive nelle strategie ESG, rivelando differenziali sostanziali nell’adozione e nell’implementazione delle politiche di sostenibilità.

Strategie ESG adottate

Le medie imprese italiane stanno dimostrando un impegno significativo verso pratiche sostenibili, con indagini che rivelano le principali strategie già implementate. In cima alla lista, un notevole 67,3% delle aziende ha avviato piani volti alla riduzione del ricorso a fonti fossili e all’incremento dell’uso di energie alternative. Questa transizione è accompagnata da un 62% delle imprese che si è concentrato sulla gestione dei rifiuti e sul riciclo, due aspetti cruciali per migliorare l’efficienza produttiva e ridurre gli impatti ambientali. La messa in atto di programmi di formazione green per i dipendenti è stata adottata dal 43% delle aziende, segnalando la volontà di formare una forza lavoro consapevole e preparata per le sfide ecologiche future.

LEGGI ANCHE ▷  Bulgaria esclusa: trends e impatti dell'adozione dell'euro nei paesi europei entro il 2026

Le strategie più diffuse non si limitano solo all’intervento diretto sui consumi energetici. Si nota un 39,4% di imprese che gestisce in modo responsabile le proprie catene di approvvigionamento e utilizza fornitori certificati, garantendo così che anche l’intero ciclo produttivo aderisca a criteri di sostenibilità. Tuttavia, metodologie meno diffuse includono l’uso di materie prime seconde nei processi produttivi, scelto solo dal 15,1% delle aziende, e l’implementazione di pratiche di mobilità sostenibile per il trasporto sia dei prodotti che dei dipendenti, rispettivamente adottate dal 5% e dal 4,7%. Questi dati evidenziano un impegno crescente, ma anche la necessità di ampliare e diversificare le azioni intraprese per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità a lungo termine.

Rischi legati alla transizione energetica

Il percorso verso la transizione energetica presenta diverse sfide per le medie imprese italiane, in particolare con riferimento ai rischi connessi alla perdita di competitività in un contesto sempre più sostenibile. Circa un 33% di queste aziende si dichiara colpita in modo significativo da tali rischi, evidenziando una maggiore vulnerabilità tra le aziende esportatrici, di cui ben il 35% risente di questa esposizione, rispetto al 12,5% di quelle non esportatrici. Questa situazione è allarmante e richiede misure concrete per mitigare il rischio di transizione, che potrebbe compromettere la posizione sul mercato e la capacità di attrarre investimenti.

Per affrontare questa problematica, un significativo 57% delle medie imprese ha adottato modalità operative volte ad aumentare l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili. Inoltre, il 38,1% punta a ridurre i rifiuti, mentre il 26,5% si concentra sulla diminuzione delle emissioni di CO₂. Queste azioni non solo contribuiscono a soddisfare gli obblighi normativi, ma sono anche strategie cruciali per preservare e accrescere la competitività a lungo termine.

Parallelamente, le aziende si trovano a fronteggiare il rischio fisico associato al cambiamento climatico, con circa 23,8% che si ritiene esposta in modo significativo a questi nuovi rischi ambientali. La risposta principale a tale sfida è rappresentata dall’assicurazione contro i rischi ambientali, adottata dal 57,2% delle imprese. Accanto a ciò, il 33,8% delle aziende sta investendo in nuovi impianti e tecnologie per migliorare la resilienza operativa, dimostrando una proattività nell’adeguarsi a un ambiente globale in continua evoluzione e sempre più incentrato sulla sostenibilità.

LEGGI ANCHE ▷  Tecnologie verdi e investimenti energetici: come trarne vantaggio per un futuro sostenibile e prospero

Competitività delle medie imprese italiane

Negli ultimi anni, le medie imprese italiane hanno dimostrato una prestazione competitiva senza precedenti, contraddistinta da una crescita della produttività che supera quella dei loro omologhi spagnoli, tedeschi e francesi. Secondo il rapporto Mediobanca-Unioncamere-Tagliacarne, tra il 2014 e il 2023, queste aziende hanno registrato un incremento della produttività del 31,3%. Questo risultato mette in evidenza non solo un miglioramento continuo delle prestazioni aziendali, ma anche l’adozione di pratiche innovative che spingono verso un’ottimizzazione dei processi produttivi e una maggiore efficienza complessiva.

È interessante notare che le medie imprese italiane non solo hanno raggiunto risultati significativi in termini di crescita della produttività, ma vantano anche un livello di produttività assoluta superiore rispetto a quella delle aziende tedesche (3,3%), francesi (14,7%) e spagnole (18,7%). Questo indica un’enorme potenzialità per il sistema economico italiano, nel quale le Mid-Cap svolgono un ruolo centrale contribuendo in modo sostanziale al fatturato dell’industria manifatturiera—17% del fatturato totale—e generando 14% delle esportazioni e dell’occupazione complessiva, showcase del loro valore economico e sociale.

Questa competitività è alimentata da diverse peculiarità, come la consolidata cultura di impresa familiare, il forte legame con le filiere distrettuali e un’attenzione costante all’innovazione e alla qualità. Non sorprende, quindi, che circa il 45,8% delle medie imprese possieda almeno un brevetto, un indicatore chiave dell’impegno verso l’innovazione. Questo dato è significativo non solo per la crescita interna di queste aziende ma anche per il loro posizionamento strategico nei mercati esteri, dove la qualità e l’innovazione sono sempre più ricercate dai consumatori.

LEGGI ANCHE ▷  Shareholders affrontano il nuovo problema del rischio valutario e come gestirlo nel mercato attuale

Sfide attuali nel contesto energetico e delle competenze

Nel contesto attuale, le medie imprese italiane si trovano ad affrontare sfide significative legate al costo dell’energia e alla disponibilità di competenze adeguate. Recentemente, quasi il 60% di queste aziende ha registrato un incremento nei costi energetici, con il 20,5% delle imprese che ha rilevato un impatto negativo sui margini di profitto a causa di tali aumenti. Questa situazione ha spinto il 44,1% delle piccole e medie imprese a pianificare investimenti in impianti di energia rinnovabile come strategia per contenere i costi, mentre oltre un terzo delle aziende prevede di ammodernare le proprie strutture produttive per migliorare l’efficienza energetica.

Oltre alle sfide energetiche, si aggiunge un problema cruciale: il disallineamento tra domanda e offerta di competenze. Questo fenomeno, noto come skill mismatch, colpisce l’80% delle medie imprese, generando difficoltà nel reperire profili con competenze tecnico-specialistiche, digitali e STEM. Le conseguenze sono pesanti, con un 47,5% delle aziende che si trova ad affrontare un aggravio del carico lavorativo, e un 37,4% che ha visto aumentare i costi operativi per assunzioni e formazione. Per far fronte a questo gap, circa il 40,4% delle medie imprese è propensa a investire nella formazione, mentre il 37% prevede di aumentare l’automazione dei processi produttivi, evidenziando un impegno nel colmare le lacune esistenti e nel migliorare la preparazione della forza lavoro.

Infine, la pressione fiscale rappresenta un ulteriore fattore che incide sulla competitività: le medie imprese italiane affrontano un’aliquota effettiva del 25%, superiore di quasi sei punti rispetto alle grandi aziende. Se queste imprese avessero beneficiato della stessa tassazione, si stima un risparmio di circa 6,2 miliardi di euro nell’ultimo decennio. In questo scenario complesso e sfidante, le medie imprese sono chiamate ad affrontare politiche di sostenibilità e investimenti intelligenti, sostenendo così non solo la loro sopravvivenza, ma anche la capacità di innovare e competere nel panorama globale.

← Post Precedente
Post Successivo →
Redazione Assodigitale

Articolo editoriale realizzato dalla Redazione di Assodigitale. Per tutte le vostre esigenze editoriali e per proporci progetti speciali di Branded Content oppure per inviare alla redazione prodotti per recensioni e prove tecniche potete contattarci direttamente scrivendo alla redazione : CLICCA QUI

 


ISCRIVITI SUBITO AL NOSTRO FEED SU GOOGLE NEWS ==> CLICCA QUI!


DIRETTORE EDITORIALE

Michele Ficara Manganelli ✿

PUBBLICITA’ – COMUNICATI STAMPA – PROVE PRODOTTI

Per acquistare pubblicità CLICCA QUI

Per inviarci comunicati stampa e per proporci prodotti da testare prodotti CLICCA QUI

#ASSODIGITALE.
  • PUBBLICITA’
  • JOBS
  • REDAZIONE
  • CHI SIAMO
  • CONTATTI – IMPRESSUM
  • PRIVACY
  • COOKIE

PUBBLICITA’ COMUNICATI STAMPA

Per acquistare pubblicità potete richiedere una offerta personalizzata scrivendo al reparto pubblicitario.

Per pubblicare un comunicato stampa potete richiedere una offerta commerciale scrivendo alla redazione.

Per inviarci prodotti per una recensione giornalistica potete scrivere QUI

Per informazioni & contatti generali potete scrivere alla segreteria.

Tutti i contenuti pubblicati all’interno del sito #ASSODIGITALE. “Copyright 2024” non sono duplicabili e/o riproducibili in nessuna forma, ma possono essere citati inserendo un link diretto e previa comunicazione via mail.

FONTE UFFICIALE GOOGLE NEWS

#ASSODIGITALE. da oltre 20 anni rappresenta una affidabile fonte giornalistica accreditata e certificata da Google News per la qualità dei suoi contenuti.

#ASSODIGITALE. è una testata editoriale storica che dal 2004 ha la missione di raccontare come la tecnologia può essere utile per migliorare la vita quotidiana approfondendo le tematiche relative a: TECH & FINTECH + AI + CRYPTO + BLOCKCHAIN + METAVERSE & LIFESTYLE + IOT + AUTOMOTIVE + EV + SMART CITIES + GAMING + STARTUP.

 

Inserisci la chiave di ricerca e premi invio.