Elisa denuncia furto di video su Onlyfans dopo incidente stradale e difficoltà economiche
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### La storia di Elisa
Elisa Corda ha vissuto un evento devastante nel luglio 2016, quando ha perso la mano in un’incidente stradale avvenuto mentre si trovava alla guida di un’auto aziendale. Questo tragico incidente ha innescato una lunga serie di difficoltà per Elisa, costringendola a combattere per otto anni in tribunale. Nonostante le sue battaglie legali, le è stata attribuita la piena responsabilità dell’incidente, con una condanna a pagare ben settantamila euro. Il suo viaggio attraverso ospedali e cure mediche è stato altrettanto complesso: ha trascorso 96 giorni ricoverata in ospedale, con la mano attaccata al corpo per il processo di rigenerazione dei tessuti. Questa condizione ha avuto ripercussioni significative sulla sua vita lavorativa, portandola a perdere il lavoro e a accumulare ingenti debiti, trasformando completamente la sua esistenza.
### La decisione di Onlyfans
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In un contesto di grande difficoltà economica e personale, la scelta di Elisa Corda di aprire un profilo su OnlyFans si è rivelata una mossa strategica. Consapevole delle spese crescenti e dei debiti da saldare, ha trovato in questa piattaforma un’opportunità di monetizzazione del suo corpo e delle sue esperienze. La consigliera dietro questa decisione è stata principalmente la figura del marito, il quale l’ha supportata in questo percorso. Elisa ha affermato: «Il corpo è il mio», evidenziando un’idea di empowerment e controllo sulle proprie scelte. Attraverso il profilo, non solo ha trovato nuovi mezzi per guadagnare, ma ha anche potuto interagire con una comunità che la sostiene, trasformando la sua presenza online in un mix di contenuti a pagamento e messaggi di autostima, riuscendo ad incassare circa duemila euro al mese.
### La denuncia per furto dei contenuti
La denuncia per furto dei contenuti
La situazione di Elisa Corda, dopo aver avviato la sua attività su OnlyFans, sembrava finalmente migliorare. Con un flusso di guadagni che stava contribuendo al pagamento dei debiti accumulati, la coppia stava ritrovando un equilibrio. Tuttavia, questo stato di serenità è stato bruscamente interrotto quando Elisa ha constatato che i suoi contenuti, creati con grande cura e professionalità, erano stati sottratti senza il suo consenso e diffusi su altri siti e motori di ricerca. Questo fenomeno, noto come “revenge porn”, ha segnato un nuovo capitolo di sfide legali per Elisa.
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In un’intervista al Corriere della Sera, ha dichiarato: «Creare contenuti per una piattaforma che ha precise regole di accesso non significa autorizzare chiunque a condividerli senza consenso». Le parole di Elisa esprimono non solo la frustrazione per la violazione della sua privacy, ma anche un forte senso di rivendicazione nei confronti del suo corpo e delle sue scelte. Ha messo in evidenza il concetto che, sebbene stesse monetizzando il proprio corpo, ciò non giustifica in alcun modo la violazione della sua volontà. Pertanto, ha preso la difficile decisione di sporgere denuncia, con l’intento di proteggere non solo se stessa, ma anche altri che potrebbero trovarsi in situazioni simili.
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