D-Orbit chiude round da 150 milioni, intervista al CEO su Fortune Italia
D-orbit: il successo del round da 150 milioni
Centocinquanta milioni di euro per i ‘corrieri’ italiani dello Spazio. D-Orbit ha portato a termine il suo round di serie C, dopo una prima tranche da 100 mln arrivata a inizio anno. Questo secondo ‘closing’ del round era stato raccontato già nel numero di Fortune Italia di giugno scorso da Luca Rossettini, Ceo della scale-up che ha portato nello Spazio i suoi Ion, veicoli di trasferimento orbitale, e che ha l’ambizione di contribuire all’economia circolare dell’orbita stessa.
In quel momento, Rossettini stava proprio mettendo a punto il secondo closing, che ha permesso di portare a casa (per la precisione a Fino Mornasco, in provincia di Como) una delle più grandi operazioni ‘spaziali’ degli ultimi 12 mesi.
Per commentare il secondo closing abbiamo raggiunto nuovamente Rossettini, che racconta come la raccolta fondi non sia stata facile e anticipa annunci importanti nell’ambito dell’economia circolare spaziale “entro meno di un mese”.
“Se dovessi rispondere in due parole, direi: non facile”, risponde Rossettini a Fortune Italia. “La situazione dei mercati finanziari e le difficoltà incontrate in generale dal settore del venture capital globale, unite alle complessità di allineare diversi investitori da geografie diverse, ciascuno con visioni a lungo termine, la gestione della complessità burocratica di un round di queste dimensioni, hanno impattato sul tempo, mentre l’azienda continuava a funzionare, e quindi a dover aggiornare i piani di crescita di conseguenza. Nonostante queste difficoltà, il nostro costante impegno nell’innovazione e il nostro approccio pionieristico ci hanno permesso di attrarre partner strategici che condividono appieno la nostra visione. Questo round non rappresenta solo un grande successo per la nostra azienda, ma è anche una forte dimostrazione della fiducia che il mercato ripone in noi e nel nostro progetto di sviluppo futuro”.
Gli investitori e le partnership strategiche
Il round è sempre guidato da Marubeni Corporation, una potenza nel settore industriale giapponese, che con D-Orbit ha messo insieme una “collaborazione commerciale a lungo termine pronta a rivoluzionare l’industria della logistica spaziale”, secondo la startup. La partnership infatti si basa sui diritti esclusivi di Marubeni per la distribuzione dei servizi di D-Orbit in Giappone, ora in espansione nel sud-est asiatico, “e sfrutta l’ampia rete e l’esperienza di Marubeni per accelerare la crescita di D-Orbit come fornitore leader di soluzioni logistiche satellitari nei principali mercati globali”.
Al round hanno partecipato anche gli investitori esistenti: CDP Venture Capital, Seraphim Space Investment Trust, Indaco Venture Partners, Neva SGR (la società di venture capital del Gruppo Intesa Sanpaolo) e Primo Ventures. Entrano negli azionisti anche Avantgarde, un family office consolidato con radici nell’industria farmaceutica e spaziale, Iberis Capital, leader portoghese nella gestione di portafogli di private equity e venture capital, il Fondo del Consiglio Europeo per l’Innovazione (EIC) che sostiene aziende innovative rivoluzionarie, e il Fondo di investimento Phaistos, gestito da 5G Ventures e sostenuto dallo Stato greco e da investitori privati con focus sugli investimenti tecnologici.
Inoltre, un consorzio guidato dall’attuale azionista United Ventures (fondo italiano focalizzato sulle tecnologie), comprendente la Banca Europea per gli Investimenti e il Fondo Europeo per gli Investimenti, ha partecipato ribadendo il sostegno al piano strategico della società.
Al round ha partecipato anche la piattaforma di ClubDeal Digital con un ticket da oltre 2 mln, che ha consentito l’ingresso di investitori privati, in collaborazione con CFO SIM. Questo ampio ventaglio di investitori e partner strategici conferma l’attrattiva e la credibilità di D-Orbit nel panorama internazionale.
Le missioni e i traguardi raggiunti
L’aumento di capitale arriva dopo 16 missioni di successo per D-Orbit. Questa estate, l’azienda ha annunciato una joint venture negli USA per il mercato dei ‘bus satellitari’, segnando un passo importante nell’espansione della sua offerta.
Dal 2020, D-Orbit ha lanciato in orbita 14 ION Satellite Carriers, un veicolo di trasferimento orbitale progettato per facilitare il posizionamento e il funzionamento dei satelliti in orbita. Ulteriori sette lanci sono previsti per il 2025, con l’obiettivo di consolidare il proprio ruolo nel settore.
Le missioni di D-Orbit non solo hanno permesso testare le tecnologie proprietarie, ma anche di implementare innovazioni pionieristiche di terze parti. Questi test includono sensori progettati per monitorare e mappare i detriti spaziali inferiori al centimetro, cruciali per la salvaguardia dei satelliti dalle collisioni. Altre applicazioni includono sistemi AI/ML sviluppati per rilevare rapidamente le inondazioni e fornire mappe utili ai soccorritori, aumentando l’efficacia nella risposta a crisi ambientali e contribuendo a salvare vite umane.
In un’intervista a Fortune Italia, Rossettini ha evidenziato che il futuro di D-Orbit potrebbe includere una IPO, nonostante la rinuncia a un’operazione simile nel 2022. “Abbiamo fatto bene a non procedere in quel momento”, ha affermato, sottolineando come la decisione di fare un passo indietro durante una crisi finanziaria si sia rivelata benefica per l’azienda.
L’azienda continua a porsi obiettivi ambiziosi, con la certezza che ogni nuovo traguardo raggiunto rappresenterà un ulteriore passo verso il rafforzamento della sua posizione nel settore spaziale, contribuendo contemporaneamente a un approccio più sostenibile e innovativo alla logistica spaziale.
Progetti futuri e economia circolare nello spazio
Il round consente a D-Orbit di proseguire nello sviluppo delle sue capacità nel cloud computing spaziale e nella manutenzione in orbita. Inoltre, faciliterà e accelererà le collaborazioni con i governi e le agenzie spaziali, ampliando la portata dei clienti in tutte le aree geografiche e nei diversi settori. Parte delle risorse raccolte saranno destinate all’effettuazione di acquisizioni strategiche per arricchire il portafoglio prodotti della società. Rossettini ha anticipato la possibilità di annunci significativi in questo ambito, segnalando che l’accordo per la joint venture negli Stati Uniti è solo uno dei tanti tasselli della strategia di espansione globale dell’azienda.
Basti pensare che l’obiettivo a lungo termine è diventare pionieri in un contesto spaziale sempre più evoluto, spingendo i confini dell’industria spaziale verso direttrici più ambiziose. I fondi del nuovo round supporteranno la creazione di una “economia spaziale circolare”, un concetto innovativo che prevede la trasformazione dei detriti spaziali in risorse utili. D-Orbit prevede progressi significativi nella manutenzione in orbita, consentendo la raccolta e il riciclaggio dei detriti. Questo approccio non solo mira alla sostenibilità, ma promuove anche la produzione di veicoli spaziali preparati per viaggi interplanetari.
Rossettini ha affermato che ogni mossa e progetto attuale e futuro è progettato per contribuire a un futuro sostenibile nello spazio. “Siamo entusiasti di avere ora più risorse per poter velocizzare il nostro impatto e il nostro contributo alla creazione di un’economia spaziale circolare”, ha sottolineato, senza rivelare troppi dettagli ma promettendo un annuncio importante entro breve. Con il crescente numero di lanci di satelliti, D-Orbit rimane fermamente impegnata nella promozione della sostenibilità spaziale e della responsabilità ambientale, pronta ad espandere ulteriormente i propri servizi per includere la rimozione dei detriti spaziali e l’estensione della durata di vita dei satelliti.
Grazie a questa raccolta fondi leader del settore e ai suoi partner strategici e finanziari, D-Orbit si trova nella posizione migliore per raccogliere i benefici degli investimenti e degli sviluppi globali nel settore spaziale, confermandosi come un leader competitivo sia nel mercato commerciale che in quello istituzionale.
Aree di crescita e innovazioni attese
Il successo del round da 150 milioni di euro rappresenta una pietra miliare per D-Orbit, consentendo all’azienda di capitalizzare le opportunità di crescita nel campo delle tecnologie spaziali. Con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la sua missione e ampliare la sua offerta, l’azienda prevede di investire significativamente nello sviluppo di innovative soluzioni nel cloud computing spaziale e nella manutenzione in orbita.
Uno degli aspetti più interessanti dell’impegno di D-Orbit è la promozione di sinergie con governi e agenzie spaziali, mirando a espandere la sua clientela in tutte le aree geografiche e settori. Questo non solo accresce la portata della compagnia ma anche il suo impatto nel panorama spaziale globale.
In base ai piani attuali, D-Orbit è pronta a implementare acquisizioni strategiche per integrare ulteriormente il suo portafoglio prodotti. Rossettini ha accennato all’importanza di queste iniziative, indicando che l’azienda è in fase di studio per ulteriori innovazioni che possano arricchire la sua offerta nel mercato.
Inoltre, l’attenzione al cambiamento verso un’economia spaziale circolare è un obiettivo cruciale. Le strategie in questo ambito mirano a convertire i detriti in risorse utili, promuovendo così un approccio sostenibile alla logistica spaziale. Dalla manutenzione in orbita alla progettazione di veicoli spaziali per viaggi interplanetari, le possibilità di sviluppo sembrano illimitate. Rossettini è convinto che sia fondamentale “creare un futuro capace di futuro”, il che significa fare ogni sforzo per velocizzare l’impatto positivo dell’azienda nel settore.
Grazie a queste nuove risorse, D-Orbit non solo si posiziona per raccogliere i benefici di una crescente domanda di servizi spaziali, ma si prepara a giocare un ruolo determinante nell’innovazione tecnologica e nella leadership del mercato. Con questa ambizione, D-Orbit afferma la sua volontà di essere parte integrante dell’evoluzione dell’industria spaziale per i prossimi anni.