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CTO di Canva invita i 5.000 dipendenti a scoprire gli strumenti di intelligenza artificiale più adatti a loro

  • Redazione Assodigitale
  • 26 Giugno 2025
CTO di Canva invita i 5.000 dipendenti a scoprire gli strumenti di intelligenza artificiale più adatti a loro

Innovazione nella cultura aziendale di Canva

Il CTO di Canva, Brendan Humphreys, sostiene che lo sviluppo dell’intelligenza artificiale (AI) sta accelerando in modo tale da consentire ai 5.000 dipendenti dell’azienda australiana di adottare strumenti aziendali a loro discrezione. Questa apertura strategica mira a stimolare un ambiente di innovazione e creatività all’interno dell’organizzazione. La filosofia alla base di questa iniziativa è ben espressa dalla metafora di Humphreys: “Vogliamo che fioriscano mille fiori”. Con questa affermazione, si evidenzia l’importanza di esplorare diverse soluzioni AI, consentendo ai dipendenti di intraprendere sperimentazioni utili per migliorare la loro produttività.

Tuttavia, è fondamentale sottolineare che, nonostante la permissività nella scelta degli strumenti, i team di sicurezza e fiducia di Canva svolgono un ruolo cruciale nella valutazione di tutti i potenziali strumenti AI. Prima che i dipendenti possano utilizzare un nuovo strumento, deve essere approvato in termini di sicurezza e protezione dei dati. L’azienda ha già rifiutato fornitori che non hanno fornito garanzie soddisfacenti riguardo alle loro pratiche di cybersicurezza. Questo approccio garantisce che, mentre i dipendenti sono incoraggiati a sperimentare, ci siano comunque controlli in atto per evitare rischi non necessari.

L’obiettivo principale di questa iniziativa è chiaro: ispirare i dipendenti a prendere un ruolo attivo nella loro evoluzione professionale all’interno del contesto AI. Questa strategia rappresenta un netto cambio di approccio rispetto al modello tradizionale, in cui i dipartimenti IT erano i principali custodi delle tecnologie aziendali. Oggi, la responsabilità di ricerca e sviluppo nell’ambito dell’AI è condivisa da tutti, portando così a un incremento dell’impegno e della motivazione intrinseca nell’affrontare i cambiamenti del lavoro legati all’intelligenza artificiale.

La strategia di licenza permissiva per l’uso dell’AI

In un contesto di rapida evoluzione tecnologica, Canva ha adottato un approccio innovativo alla licenza degli strumenti di intelligenza artificiale, promuovendo una strategia di licenza permissiva. Questa pratica consente ai 5.000 dipendenti dell’azienda di acquistare qualsiasi strumento enterprise che ritengano utile per migliorare il proprio lavoro. Brendan Humphreys definisce questo approccio come un modo per “permettere a mille fiori di fiorire”, enfatizzando l’importanza dell’innovazione individuale e della creatività nella sperimentazione di nuove tecnologie.

È cruciale notare, tuttavia, che per garantire la sicurezza e la protezione dei dati, Canva ha implementato un vaglio rigoroso dei fornitori di strumenti di AI prima che vengano utilizzati dai dipendenti. I team di sicurezza e fiducia esaminano ogni nuova proposta, rifiutando fornitori che non offrono adeguate garanzie sulle loro pratiche di cybersicurezza. Questo equilibrio tra libertà di scelta e protezione dei dati è essenziale per garantire un ambiente lavorativo sicuro e produttivo.

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Questo cambiamento nella strategia rappresenta un netto contrasto con i metodi tradizionali in cui i dipartimenti IT avevano il monopolio sulla gestione e implementazione delle tecnologie. Con la nuova visione, ogni dipendente diventa parte integrante della ricerca e dello sviluppo legati all’AI, contribuendo a una maggiore motivazione e coinvolgimento. Humphreys sottolinea che il cambiamento fondamentale qui non riguarda solo l’adozione di nuove tecnologie, ma anche la trasformazione dell’atteggiamento dei dipendenti, che ora sono incoraggiati a esplorare e sperimentare attivamente con gli strumenti AI, comprendendo come possano influenzare positivamente il loro lavoro quotidiano.

Iniziative per l’educazione e l’adozione dell’AI

Una delle principali strategie di Canva per promuovere la conoscenza e l’integrazione dell’intelligenza artificiale all’interno dell’azienda è il lancio della “AI discovery week”. Questo evento, che si svolgerà a luglio, è strutturato in tre giorni di corsi formativi e due giorni di hackathon. I dipendenti avranno così l’opportunità di distaccarsi dalle loro consuete mansioni e dedicarsi all’apprendimento e alla sperimentazione con strumenti AI. La formazione sarà condotta da colleghi di Canva, includendo esperti del settore e anche professionisti autoformatisi. In questo modo, l’azienda crea un ambiente di apprendimento condiviso, dove le competenze possono essere ampliate attraverso l’interazione tra diverse aree di expertise.

In aggiunta a questo evento annuale, Canva ha instaurato incontri virtuali a cadenza bisettimanale, specificamente focalizzati sull’AI. Questi eventi attirano fino a duemila partecipanti e rappresentano un’importante piattaforma di condivisione, permettendo a impiegati di diverse divisioni di presentare casi d’uso pratici e innovativi dell’intelligenza artificiale. Queste occasioni non solo favoriscono l’acquisizione di nuove conoscenze, ma stimolano anche la creatività dei partecipanti, incoraggiandoli a esplorare come l’AI possa apportare sostenibili miglioramenti nelle loro attività quotidiane.

Diverse testimonianze emergono da questi eventi, evidenziando l’impatto diretto dei nuovi strumenti. Un dipendente ha condiviso come sia riuscito a sviluppare un GPT personalizzato, un modello di OpenAI, per semplificare la valutazione delle performance e dei target di carriera, rendendo il processo di gestione delle performance più fluido e meno dispendioso in termini di tempo. Questi risultati tangibili dimostrano come l’integrazione dell’AI può non solo migliorare l’efficienza, ma anche trasformare approcci tradizionali in pratiche più agili e rilevanti per l’azienda.

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Sfide e opportunità per i dipendenti junior

I dipendenti junior di Canva affrontano una serie di sfide significative nell’adottare strumenti di intelligenza artificiale, poiché pur avendo competenze tecniche più recenti, mancano spesso di esperienza pratica. Brendan Humphreys sottolinea che mentre le nuove generazioni di ingegneri sanno come utilizzare questi strumenti, spesso non sono in grado di valutare la qualità del codice generato dall’AI. Questo divario di competenze genera una difficoltà intrinseca nel processo di transizione da ruoli junior a posizioni più senior, dove l’esperienza è fondamentale per l’interpretazione e l’ottimizzazione delle soluzioni tecniche.

Per affrontare questa lacuna, Canva ha avviato programmi di mentoring che collegano i talenti emergenti con ingegneri più esperti. Questo approccio non solo aiuta a colmare il divario di competenze, ma incoraggia anche un ambiente di apprendimento continuo e crescita professionale. Inoltre, la creazione di un GPT personalizzato, basato su articoli peer-reviewed scritti dagli ingegneri di Canva, offre ai dipendenti junior un’opportunità unica per porre domande specifiche simili a quelle che rivolgerebbero a un collega più esperto. Questo strumento offre un supporto immediato e pratico, essenziale per navigare nel complesso mondo delle tecnologie AI.

La sfida principale risiede quindi nell’integrare queste nuove conoscenze all’interno di un contesto di lavoro reale, dove il giudizio finale su qualsiasi output generato dall’AI ricade sempre sugli esseri umani. I leader di Canva riconoscono l’importanza di mantenere il focus sull’adozione di strumenti AI, identificando il miglioramento dell’efficienza come un obiettivo chiave. Attualmente, si stima che il 50% degli ingegneri di Canva utilizzi strumenti di AI quotidianamente, ma l’ambizione è di raggiungere l’80% entro la fine del 2025, riflettendo un impegno collettivo verso una maggiore integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi lavorativi.

La transizione nell’industria tecnologica richiede quindi non solo investimenti in tecnologie, ma anche un cambio di mentalità che favorisca un ambiente di apprendimento continuo. Conciò, i dipendenti junior possono beneficiare significativamente di questa nuova cultura aziendale, potenziando le loro capacità e accelerando il loro sviluppo professionale.

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L’importanza del coinvolgimento umano nell’AI

In un contesto in cui l’intelligenza artificiale diventa sempre più pervasiva, Brendan Humphreys enfatizza la necessità di mantenere un elemento umano centralizzato nell’interazione con queste tecnologie. Anche se l’AI offre potenti strumenti per l’automazione e l’efficienza, è fondamentale garantire che l’input umano rimanga un fattore chiave nei processi decisionali e nelle produzioni finali. Gli impiegati di Canva sono incoraggiati a integrarsi profondamente con le proprie creazioni assistite dall’AI, poiché ogni output generato deve sempre essere valutato e approvato dagli esseri umani, consolidando così la loro responsabilità nei risultati prodotti.

Humphreys sottolinea che, indipendentemente dall’avanzamento tecnologico, il giudizio critico e l’interpretazione umana rimangono essenziali per garantire la qualità del lavoro. Questo è particolarmente evidente nelle aree in cui l’AI è coinvolta nella scrittura, nello sviluppo di software o nella formulazione di piani di marketing. Anche le attività di valutazione delle performance, per esempio, non possono essere delegate esclusivamente a algoritmi; la comprensione contestuale e il giudizio individuale sono insostituibili.

Inoltre, è stato dimostrato che l’interazione tra umani e AI porta a risultati migliori. Gli ingegneri che utilizzano strumenti AI avanzati come GitHub Copilot o simili sono responsabili non solo della loro implementazione, ma anche della criticità nei processi di valutazione e ottimizzazione del codice. Utilizzare queste tecnologie in modo efficace implica un processo di revisione tra pari, in cui anche l’input umano è essenziale, contribuendo ad un’importante cultura di apprendimento e miglioramento continuo all’interno dei team.

Infine, Humphreys avverte che l’eccessiva dipendenza dall’AI può portare a una deleteria mancanza di competenza tra i dipendenti junior, che spesso faticano a discernere la qualità del codice fornito. Per contattare questa problematica, Canva ha implementato programmi di mentorship attivi, dove ingegneri più esperti condividono le loro conoscenze e aiutano i più giovani a sviluppare le proprie competenze critiche. L’idea centrale è che anche in un’era dominata dall’AI, il coinvolgimento umano è non solo auspicabile, ma necessario per garantire un futuro sostenibile e produttivo nel panorama tecnologico.

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