L’antifurto per cellulare a prova di ladro è una realtà ed in California è già legge

I cellulari di nuova generazione sono ormai alla portata di tutti. E non solo per una questione di “usabilità”: trovare il migliore smartphone incluso nella tariffa confrontando le offerte degli operatori di telefonia permette di poter acquistare anche l’ultimo e più evoluto device sul mercato a prezzi vantaggiosi in comodato d’uso.
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Può capitare però che l’apparecchio si rompa, ad esempio, e in questo caso rivolgendosi all’operatore di riferimento è possibile far riparare lo smartphone. Ed è bene ricordare ai consumatori che nel caso in cui i tempi di riparazione siano troppo lunghi o nel caso in cui l’operatore non rilasci uno smartphone sostitutivo (è un vostro diritto), ci si può rivolgere al Corecom (Comitati Regionali per la Comunicazione) per protestare.
Ma che fare in caso di furto? Beh, molto poco. Ovviamente procedere subito alla denuncia e poi provare a intercettare il cellulare rubato (o anche semplicemente perduto) con i sistemi di geolocalizzazione messi a disposizione da Samsung ed Apple e in alcuni casi è possibile anche richiedere il blocco del codice IMEI e il blocco della scheda contattando l’operatore.
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Tutti procedimenti difficili che tuttavia non ci garantiscono affatto che i dati, a volte anche sensibili, che abbiamo salvato sul nostro smartphone siano al sicuro. Per questo motivo e per rispondere alla grande ondata di furti di smartphone che in questi anni si è diffusa a macchia d’olio in America, la corte della California ha preparato un provvedimento per rendere obbligatorio l’installazione sui cellulari intelligenti di un dispositivo antifurto.
Il senatore Mark Leno e il procuratore di San Francisco George Gascon hanno preparato un disegno di legge per introdurre, già dal prossimo luglio, l’obbligatorietà di installare sugli smartphone di nuova generazione un dispositivo che ne impedisca l’utilizzo in caso di furto. Questa tecnologia prende il nome di Kill-switch e permetterà, oltre a disabilitare il telefono, di cancellare i dati presenti in esso da remoto.
L’attesa verso questo provvedimento è tanta, anche se dovrà prima essere approvato dall’Assemblea statale per poi passare al vaglio del Governatore della California. Questa norma, benché statale, non è il primo sforzo normativo per ridurre la piaga dei furti degli smartphone. A livello federale era stato già presentato lo “Smartphone Theft Prevenction Act”, attualmente ancora in discussione.
Il furto di device di ultima generazione in America è un vero problema. Basti pensare che secondo le stime una persona su dieci subisce un furto di smartphone e solo lo scorso anno le vittime sono state più di 3 milioni. Dal 2012 sono quasi raddoppiate. La norma californiana non avrà valore retroattivo, per cui il dispositivo “Kill-switch” – nel caso di approvazione della legge – verrà installato sui dispositivi che saranno sul mercato dopo l’estate del 2015.
Inizialmente la proposta di legge era stata presa come una limitazione dalle case produttrici, in particolare da Apple e Microsoft che si erano fortemente proposte. Ora, invece, hanno dato il loro ok, insieme a dischi verdi importanti giunti da Google e Samsung.
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