La pubblicità ingannevole su internet di SourceForge scatena la rivolta degli sviluppatori software
La notizia è recente e ha creato un certo rumore nel campo degli sviluppatori. La SourceForge cambia la sua politica sulla pubblicità.
Per comprendere i motivi che hanno portato a questo “radicale” cambiamento da parte di SourceForge bisogna fare un leggero passo indietro.
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Per chi non lo sapesse, SourceForge è una delle più note piattaforme tra quelle che fornisce gli strumenti per lo sviluppo di software. Un sito su cui si sono appoggiati per diverso tempo moltissimi sviluppatori di applicazioni FLOSS, ma che con il tempo ha iniziato a “degradarsi”, a diventare ingannevole e, per chi lo utilizzava spesso o per chi lo ha usato solo poche volte, anche snervante. Soprattutto per via dei pulsanti che, in qualisasi posizione del sito, invitano al download di utility di ogni tipo. Utility che poi, va detto, nella maggior parte dei casi si rivelavano come vere e proprie “inutility”!
Chi per primo ha detto basta a questa invasione dei pulsanti di download è stato GIMP, il software free per la creazione e il fotoritocco di immagini digitali. GIMP ha abbandonato la piattaforma di SourceForge a inizio novembre, accompagnando l’abbandono con un comunicato ufficiale nel quale dichiara, tra l’altro, “Non abbiamo intenzione di supportare questo tipo di comportamento e abbiamo perciò deciso di abbandonare SourceForge”.
E probabilmente questa perdita ha fatto riflettere la dirigenza della SourceForge che comunica il suo passo indietro.
Basta alla pubblicità ingannevole quindi, e basta con i pulsanti colorati e intermittenti che invitano al download di programmi fintamenti utili. Un ritorno alle origini e alla trasparenza verso i propri utenti.
Anche perché, va detto, l’abbandono di GIMP dalla piattaforma non è stato improvviso né inaspettato visto che in molti precedentemente si erano lamentati della nuova politica di SourceForge e dell’imbrigliamento in cui si erano ritrovati gli sviluppatori ai quali veniva proposta una struttura di revenue sharing basata su degli installer che collegavano i software da scaricare con altri software inutili e fastidiosi, nonché difficilmente disintallabili.
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Ma attenzione: non si creda che il passo indietro sia totale! La SourceForge non ha promesso l’eliminazione dei pulsanti di download, ma solo un filtraggio per evidenziare i banner maggiormente dannosi. E per utenti e sviluppatori sono state proposte delle soluzioni su cui si sta lavorando per renderle da subito attuabili. Da un lato gli utenti avranno la possibilità di segnalare i link agli annunci ingannevoli e indesiderati, dall’altra gli sviluppatori avranno la possibilità di decidere se allegare ai propri prodotti eventuali software aggiuntivi o meno.
E adesso non resta che stare a vedere se la fiducia tradita di quanti si appoggiavano o si appoggiano ancora a SourceForge possa essere riconquistata con queste azioni, e se la SourceForge riuscirà a tornare una piattaforma richiesta. O se subirà ulteriori abbandoni da parte dei propri sviluppatori!
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