Mps per ora è salva grazie allo Stato. Ecco che cosa accadrà dopo

L’intervento pubblico ha salvato per ora Mps e i risparmiatori. Ed è anche arrivato il primo via libera della Commissione Europea che attende il piano di ristrutturazione per l’ok definitivo. Tutti contenti? Per ora sì, ma come ha precisato la Commissione Europea l’intervento statale in Mps non solo deve essere finalizzato a un piano ma anche deve essere limitato nel tempo.

L’ingresso nel capitale da parte del ministero dell’Economia, che ha messo a disposizione 20 miliardi di euro per le banche in difficoltà, “tutti sanno che è temporaneo. Il mio impegno è che sia tale”. Lo assicura l’ad di Mps Marco Morelli in un’intervista al Sole 24 Ore in cui aggiunge: “Per noi il percorso è tracciato: dovremo definire i passaggi chiave del piano e le tempistiche con Commissione e Bce. E poi fare in modo che tutto torni velocemente in equilibrio”.

Quindi non c’è affatto da stare tranquilli a bisogna mettersi subito al lavoro per permettere a Mps di tornare sul mercato con le proprie forze. Per ora Morelli non nasconde la sua soddisfazione. “Metà dell’operazione non solo è andata, ma è andata molto bene, oltre le previsioni. Abbiamo raggiunto un livello di conversione di 2,4 miliardi di cui 1,4 da parte di investitori istituzionali qualificati. La parte relativa alla conversione dei bond subordinati in mano agli investitori istituzionali e retail è stato un successo superiore alle stime. Su un bacino di oltre 5 miliardi di bond subordinati oggetto di conversione, circa 2,4 miliardi hanno aderito”.

“Lo Stato con Mps si è mosso con solerzia e in modo encomiabile per risolvere una situazione momentanea.

Penso che in 18-24 mesi possa pensare a un’uscita anche soddisfacente in termini di investimento”, ha precisato il presidente di Monte dei Paschi di Siena, Alessandro Falciai, in un’intervista al Corriere della Sera.

Ma ha anche espresso un certo rammarico per il disinteresse mostrato da i due anchor investor i fondi del Qatar e Sotros che stavamo dialogando con Jp Morgan, e che sembravano pronti a entrare ma che invece si sono tirati indietro.