LA fine degli incentivi per le auto elettriche è in arrivo?
L’Italia pensa di modificare gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche e vetture con poche emissioni, dopo che l’Ecobonus 2023 ha fatto flop per quanto riguarda le auto elettriche. La decisione del governo Meloni arriva per evitare che l’aiuto non venga sfruttato e per distribuire meglio i soldi destinati agli incentivi. A farlo chiaramente capire è stato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, durante una recente interrogazione alla Camera riguardante le misure per il settore automotive.
Il ministro ha spiegato che nel 2022 sono rimaste inutilizzate sull’elettrico risorse per 127 milioni di euro e che per il 2023 i 150 milioni destinati all’acquisto di vetture endotermiche con emissioni tra 61 e 135 g/km di CO2 sono terminati in poche settimane. Inoltre, dei 425 milioni complessivamente stanziati per le auto elettriche e ibride, sono stati utilizzati soltanto 33 milioni, pari a meno dell’8%. Questi dati fanno emergere la necessità di una rimodulazione degli incentivi per svecchiare il parco auto italiano, che è vecchio e altamente inquinante, il più vecchio d’Europa.
Il governo vuole svecchiare l’età media del parco auto Italia che è pari a 12 anni, di modo da eliminare dalle strade le vetture più datate e inquinanti. L’obiettivo è quello di favorire le fasce più deboli, quindi con meno disponibilità economiche, agendo sul potere di acquisto di coloro che hanno più difficoltà a sostituire la loro autovettura con una nuova a basse emissioni.
Il ministro Urso ha sottolineato la necessità di incentivare chi ha bisogno dell’aiuto dello Stato per svecchiare la propria autovettura, per rottamare le autovetture euro 0, euro 1, euro 2, euro 3, cioè coloro che non se lo possono permettere, non chi ha la facoltà di permettersi se vuole anche, e certamente lo auspichiamo, un’auto elettrica. In totale ci sono quasi 11 milioni di autovetture circolanti che sono altamente inquinanti, più del 25%, questa è la vera emergenza ambientale che si è accumulata negli ultimi anni.
Per questo motivo si terrà a breve un confronto con altri operatori del settore automotive, per cercare di capire come meglio intervenire. Il governo vuole incentivare l’acquisto di auto a basse emissioni da parte delle fasce più deboli, per ridurre l’inquinamento delle vetture più vecchie. La modifica degli incentivi mira quindi a migliorare l’efficacia dell’Ecobonus e ad incentivare il cambiamento delle auto più inquinanti.
È importante notare che la transizione verso l’elettrico è già in atto in Italia, anche se ad un ritmo più lento rispetto ad altri paesi europei. Nel 2021, le vendite di auto elettriche in Italia hanno registrato un aumento superiore a qualsiasi altra categoria di motorizzazione termica.
Il dibattito sul futuro degli incentivi alle auto a bassa emissione è in corso in Italia da diversi anni. Nonostante il sostegno del governo, le vendite di auto elettriche e ibride plug-in in Italia sono rimaste piuttosto limitate rispetto ad altri Paesi europei. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che i prezzi delle auto elettriche in Italia sono tra i più alti d’Europa e l’infrastruttura di ricarica pubblica è ancora scarsa in molte regioni del paese.
Tuttavia, il mercato delle auto elettriche sta gradualmente crescendo in Italia. Secondo i dati del Centro Studi Promotor, le vendite di auto elettriche in Italia nel 2021 sono aumentate del 45,5% rispetto all’anno precedente, con un totale di 24.000 unità vendute. Tuttavia, l’Italia rimane ancora lontana dai Paesi europei leader nel mercato delle auto elettriche, come Norvegia, Germania e Francia.
Inoltre, c’è un’altra questione da considerare: i veicoli commerciali. Secondo le ultime statistiche, il 78% dei veicoli commerciali in Italia ha ancora motori diesel. A differenza dei veicoli privati, i veicoli commerciali sono solitamente sostituiti con meno frequenza, il che significa che i vecchi modelli rimangono in circolazione per molto tempo. Ciò ha un impatto significativo sulla qualità dell’aria nelle città italiane.
Alcuni esperti sostengono che, per incentivare una vera transizione verso l’elettrificazione, il governo dovrebbe investire non solo nella promozione delle auto elettriche, ma anche nella costruzione di una rete di infrastrutture di ricarica pubblica e nella promozione di veicoli commerciali elettrici.
In sintesi, la modifica degli incentivi per l’acquisto di auto a bassa emissione in Italia è un tema molto dibattuto che coinvolge diversi aspetti, tra cui la promozione di veicoli commerciali a basse emissioni, la costruzione di una rete di infrastrutture di ricarica pubblica e l’incentivazione delle fasce più deboli della popolazione. Sia i sostenitori che i critici della modifica degli incentivi concordano sul fatto che l’Italia abbia bisogno di una strategia chiara per la transizione verso una mobilità più sostenibile e pulita.