Prova Jeep Cherokee 2.2 Multijet 200 CV Limited 4WD
Como, sabato mattina. È il giorno dedicato ad una nuova prova su strada. Sono appena le nove del mattino quando salgo a bordo della mia Jeep Cherokee 2.2 Multijet 200 CV Limited 4WD. Porto con me il necessario per una breve gita fuori porta: qualche snack da consumare durante il tragitto, qualche bibita e, ovviamente, la mia immancabile macchina fotografica per immortalare i momenti più belli di questa giornata.
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Posiziono la borsa, accanto a me, sul sedile anteriore, sebbene possa scegliere tra i numerosi portaoggetti a disposizione all’interno dell’abitacolo ed il capiente bagagliaio.
Il tragitto che sto per compiere è relativamente breve, ma prevede due importanti fermate: Menaggio e Colico. Se non sei mai stato da queste parti e sei un amante della natura, dei bei paesaggi e della montagna non puoi perderti le bellezze che il nord Italia ti offre.
Magari non hai la possibilità di recartici in questo momento perciò, nell’attesa che tu lo viva davvero, viaggia insieme a me a bordo della Jeep Cherokee. Cercherò di raccontarti quanto siano meravigliosi questi luoghi e di farteli “vivere” anche solo attraverso delle semplici parole.
Si parte a bordo della nuova Jeep Cherokee
Sono appena salita in macchina e non posso fare a meno di notare, per prima cosa, quanto si stia comodi alla guida. Il sedile è rialzato e regolabile elettricamente così come è regolabile anche il volante.
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Se viaggiassero degli amici con me sono sicura che troverebbero comoda anche la zona posteriore dell’auto. Ho fatto la prova ad accomodarmi sui sedili posizionati sul retro prima di partire notando quanto siano spaziosi (possono ospitare tranquillamente tre adulti).
Accertato il fatto che sia i sedili anteriori che quelli posteriori sono realizzati in materiale di ottima qualità (cioè in pelle), la mia attenzione si sofferma sulla plancia, quella zona che ospita la serie di comandi utili alla guida.
Prima di partire ho impostato il percorso di guida digitando sullo schermo di 8,4” presente al centro, e sempre dallo stesso, ho ricercato la mia stazione radio preferita, la cui musica mi accompagnerà per tutto il tragitto.
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Il nostro viaggio insieme, dicevamo. Stiamo percorrendo la Statale Regina, la strada che ci porterà a Menaggio, prima tappa del nostro mini tour. Avrei potuto seguire un percorso alternativo, ma perché rinunciare a seguire una strada che mi avrebbe dato l’occasione, durante il viaggio, di ammirare la riva occidentale del lago di Como e vedere, seppur di sfuggita, tutti i paesi rivieraschi circostanti?
Tra questi, Menaggio, il paese che ho scelto come prima tappa della mia breve gita. Ed eccomi così giunta, dopo circa un’ora, nei pressi di questa cittadian. Il percorso è un po’ tortuoso poiché segue l’andamento geografico del lago. Il paesaggio che si apre davanti ai miei occhi è quasi pittoresco. Riesco già ad intravedere qualche barca e anche uno yacht ormeggiati lungo il caratteristico porticciolo.
Arrivata al centro città, parcheggio la mia Jeep, impaziente di perdermi tra le bellezze del paese. Prima di spegnere il motore, dò un’occhiata alle tacche di carburante segnalate sul quadrante. Ho consumato davvero poco, viste le prestazioni dell’auto. Secondo i dati ufficiali, l’auto dovrebbe permettere di percorrere 17,5 Km con un solo litro di carburante. Io ho percorso 11 Km e posso ritenermi comunque soddisfatto vista la strada tortuosa percorsa.
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In giro per Menaggio
Mi immergo tra le vie del centro storico di Menaggio, un borgo affascinante, immerso nella natura e ideale punto di partenza per gli amanti delle escursioni. Dopo un breve momento di ristoro in un locale vicino a Piazza Garibaldi, cuore pulsante del paese, ed una breve visita alle Chiese di Santa Marta e di San Carlo, eccomi arrivata in riva al lago.
È possibile costeggiarlo facendo un giro in battello. Ovviamente non perdo tempo a vivere un’esperienza come questa e salgo a bordo. Da lì è possibile raggiungere la ville più inaccessibili della zona, splendide strutture risalenti in gran parte all’Ottocento, ricche di splendidi giardini all’inglese.
Mi piacerebbe visitare anche Parco Val Sanagra, il polmone verde di Menaggio, ma devo rimettermi in marcia. Mi aspetta un’altra meravigliosa cittadina di montagna: Colico.
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Alla volta di Colico nel totale comfort della Jeep Cherokee
Prima di risalire a bordo, non posso fare a meno di notare quanto la mia auto spicchi rispetto alle altre parcheggiate accanto. La parte frontale è imponente e rende l’auto quasi aggressiva. Sarà sicuramente per via la mascherina divisa in sette elementi verticali e per i fari a led che la affiancano.
Forse il paraurti e il profilo che protegge il parafanghi realizzati in plastica contribuiscono ad abbassare il “grado di eleganza” ma sono ideali se si dovesse usare l’auto in città o sugli sterrati. È giusto, infatti, in certi casi, pensare più alla praticità che all’estetica.
Fatta questa breve considerazione, salgo a bordo. Uscendo dal parcheggio, mi rendo conto di quanto il lunotto posteriore sia piccolo e inclinato. Faccio un po’ di fatica e fare manovra poiché la visibilità è ridotta. In compenso, la telecamera mi aiuta a visualizzare l’esterno perciò riesco a fare marcia indietro senza troppi problemi.
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Mancano circa venticinque minuti al mio arrivo a Colico. Mentre mi perdo nello stupendo paesaggio di montagna che si apre davanti ai miei occhi, do una spinta vigorosa alla mia auto (pur rispettando i limiti di velocità) accorgendomi di quanto il motore rimanga silenzioso anche se “sotto sforzo”. Ho calcolato che per raggiungere i 100 Km/h ho impiegato circa nove secondi. Un dato certificato anche dalla stessa Jeep e che non posso non confermare.
Ed eccomi arrivata a Colico. Vista l’ottima spinta su rettilineo della mia Jeep sono arrivata perfino prima del previsto. Mi accoglie una cittadina conosciuta da tutti i turisti come la capitale del kitsurf e degli sport nautici, come il luogo ideale per rilassarsi lungo le rive del lago o fare escursioni in montagna.
Ed è proprio così. La prima cosa che decido di fare, una volta scesa dall’auto, è visitare il Montecchio, l’unico forte della Prima Guerra Mondiale ancora intatto. Il simpatico signore che mi ha fatto da guida ha detto che si tratta di una struttura a due piani in cemento e pietra risalente al 1911 e composta da un corpo centrale e da un’ala riservata agli alloggi militari. Esperienza molto suggestiva, specie una volta visti i quattro cannoni originali più grandi d’Italia, ancora perfettamente funzionanti.
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La seconda fermata è Forte Fuentes, luogo nel quale sono conservate le rovine della “Tenaglia” e della cappella.
Mi sposto poi in uno dei posti forse maggiormente gettonati da chi viene in visita a Colico: la penisola dell’Olgiasca. Qui ho avuto modo di vedere Villa Malpensata, che sorge sul lago e comprende anche un parco, e l’Abazzia di Piona, dove si trova la Chiesa di San Nicola risalente al 1252 ed un delizioso frutteto circostante. È proprio qui che i monaci distillano le erbe, attività svolta ormai da diversi secoli.
Ritorno a casa: pregi e difetti della Jeep Cherokee
Purtroppo la giornata volge al termine. È ora di rimettersi in cammino verso Como. Fortunatamente il viaggio di ritorno, solitamente più pesante di quello di andata vista la stanchezza accumulata nel corso della giornata, è reso meno stressante e “lungo” proprio grazie al comfort datomi dalla mia auto.
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Ho appena fatto partire un po’ di musica selezionando il mio album preferito direttamente dal display touch screen posto sulla plancia e selezionato il tipo di guida (è possibile, infatti, scegliere tra guida su neve, su sabbia e fango o sportiva), un modo in più per viaggiare in totale sicurezza.
Nonostante debba percorre una strada tortuosa come la Statale Regina, il mio viaggio prosegue tranquillamente grazie alla leggerezza dello sterzo (che però richiede ampi movimenti del manubrio anche per piccoli angoli di sterzata) e alla capacità delle sospensioni di assorbire le asperità. Certo, è bene che non forzi troppo il ritmo nei percorsi misti poiché l’avantreno potrebbe allargare la traiettoria.
Non vengo nemmeno infastidita dal rumore del motore poiché appunto, abbastanza silenzioso (quanto meno è questo ciò che percepisco dall’abitacolo).
Manca ormai poco al mio ritorno a casa. Ho trascorso una giornata splendida tra magnifici paesaggi, escursioni e passeggiate lungo le vie di due luoghi ricchi di storia.
La mia Jeep Cherokee è stata un’ottima compagna di viaggio. Forse mi ha un po’ impedito di godere delle vedute magnifiche che mi si aprivano davanti durante il tragitto per via dei piccoli finestrini, così come mi ha impedito di uscire da un parcheggio in maniera semplice e veloce (sebbene la telecamera mi abbia aiutato).
In compenso, ho viaggiato comodamente, su dei sedili in pelle morbidi e grandi, ho goduto della mia musica preferita selezionandola dal comodo display posto sulla plancia, ho potuto portare con me diversi pacchi con dentro i souvenir acquistati disponendoli comodamente nel vano porta oggetti e sui sedili posteriori e, infine, ho viaggiato per circa tre ore (considerando l’andata ed il ritorno) consumando pochissimo carburante. Cosa volere di più?
Ed è così che, seppur tornata a casa da pochi minuti, sto già pensando all’itinerario del mio prossimo viaggio da fare a bordo della mia Jeep Cherokee.
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