Evitare l’estradizione per truffa informatica durante il processo ad Anakata il fondatore di Pirate Bay
Anakata” non comprendo la lingua danese”, non estradatemi in Danimarca.
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Anakata, rivolgendosi alle autorità competenti scrive dal carcere in cui è detenuto, ” non comprendo la lingua danese” nella speranza di evitare l’estradizione in Danimarca dove subirà un nuovo processo per cracking e truffa internazionale, stessi reati per cui è stato condannato in Svezia.
Il processo a Anakata genio del computer, nonché ideatore e fondatore del famoso sito “Pirate Bay”, iniziato nel maggio del duemila tredici a Stoccolma ha sancito la sua condanna a due anni di reclusione per i reati sopra menzionati.
In effetti, Anakata è stato fermato e arrestato in Cambogia, dove è stato detenuto in un carcere speciale per reati di terrorismo nell’agosto del duemila dodici, su una precisa richiesta da parte delle autorità svedesi.
In verità, apparentemente le autorità cambogiane lo fermarono perché sia il suo visto in Cambogia, sia il suo passaporto svedese risultavano essere scaduti, infatti, a detta sempre delle autorità cambogiane, il visto di soggiorno era scaduto in data tredici agosto duemila dodici, mentre il suo passaporto risultava essere scaduto nel gennaio duemila tredici, circa dopo tre mesi dopo il suo arresto.
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Tutto avrebbe lasciato presupporre chele autorità cambogiane lo avrebbero estradato subito in Svezia per scontare la pena per cui era stato condannato nel processo a “The Pirate Bay”, ma su esplicita richiesta svedese fu trattenuto nelle carceri cambogiane sino a maggio del duemila tredici, data in cui come detto in precedenza, ha inizio il suo processo a Stoccolma.
Durante l’udienza tenutasi a Stoccolma, la sua pena detentiva non solo è stata ridotta di circa due anni, ma gli è stata condonata anche una parte della pena pecuniaria.
Come detto in precedenza, Gottfrid Svartholm, in arte “Anakata”, rivedrà la sua libertà, solo se dovrà affrontare un secondo processo in Danimarca, sempre per gli stessi reati.
Ovviamente il fondatore di The Pirate Bay, sta cercando in tutte le maniere di evitare questo proprio per sfuggire a una prevedibile estradizione con conseguente e scontata condanna.
Infatti, il mese scorso la giustizia svedese aveva sancito la condanna definitiva nei suoi confronti, per cracking e truffa aggravata, ma Anakata, ricorso in appello si è visto, come detto precedentemente ridotta la pena.
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Gottfrid Svartholm, “Anakata”, finirà di scontare la sua pena all’inizio del nuovo anno.
In base alle accuse formulate dal tribunale danese, Anakata rischierebbe una condanna sino a sei anni di carcere, ma forte del suo temperamento e astuzia, ha scritto una lettera aperta, in cui oltre a muovere precise motivazioni alle autorità danesi (tra cui anche quella di non conoscere la lingua danese), afferma che le accuse rivoltegli, sarebbero le stesse per cui ha già scontato la sua pena.
A suo dire, anche lo stesso tribunale di Copenaghen si troverebbe costretto a assolverlo per un reato per cui già ha scontato, quindi l’estradizione sarebbe in concreto fuori posto.
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In conclusione, staremo a vedere i prossimi sviluppi di quest’avvincente querelle.
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