Animalisti Italiani Onlus alla settimana della moda di Milano contro le pellicce
Walter Caporale, Presidente dell’Associazione Animalisti Italiani Onlus, manifesta contro gli stilisti che stanno sfilando a Milano, se presentano capi che sono frutto di maltrattamento e uccisione di animali. “Animalisti Italiani Onlus sostiene la Moda senza crudeltà di stilisti come Armani, Calvin Klein, Gucci, Jimmy Choo e Stella McCartney.
La vera bellezza è quella interiore e non si ottiene indossando dolore e morte: Jessica Alba, Charlize Theron, Eva Mendes, Sarah Jessica Parker, Ornella Muti, Carmen Russo, Wladimir Luxuria, Loredana Cannata, George Clooney, Richard Gere, Brad Pitt e Leonardo Di Caprio hanno scelto la moda senza pellicce.
I dati dell’Associazione Italiana Pellicceria (AIP) parlano da soli: dagli 1,8 miliardi di fatturato della produzione italiana del 2007, si è passati agli 1,6 miliardi di euro del 2011, fino a 1,2 miliardi del 2016, con una diminuzione di oltre il 33% in dieci anni. Il 41% dei produttori o venditori di pellicce in Italia ritiene che nei prossimi anni le pellicce perderanno altre quote di vendita”.
In Europa sono molti i Paesi che vietano o limitano l’allevamento di animali per la produzione di pelliccia. L’Olanda ha deciso di fermare la produzione di pellicce, imitata da Austria, Danimarca (però solo per le volpi), Inghilterra, Irlanda del Nord, Scozia, Slovenia, Croazia e Bosnia. In Italia gli allevamenti da pelliccia sono ormai solo una ventina (erano 80 negli anni ’90).
Sul sito www.ilgiorno.it sono tristemente ricordati i metodi di uccisione: camere a gas, sparo di un chiodo nel cervello seguito da dissanguamento, iniezioni letali o folgorazione: un elettrodo viene conficcato nella bocca dell’animale, un altro dall’altra parte, non è difficile immaginare dove.
Una scarica di 200 Volt fa rizzare il pelo dell’animale, e lo rende più voluminoso: il visone muore dopo decine di secondi di lenta agonia. Occorrono da 30 a 50 visoni per una sola pelliccia, da 180 a 240 ermellini, da 130 a 200 cincillà, da 10 a 20 volpi, da 30 a 45 agnelli. Si calcola che siano inoltre due milioni i cani e i gatti, provenienti illegalmente da Est Europa e Cina, utilizzati per i colli ed i risvolti di giacconi in vendita in Italia ed in altri Paesi occidentali.
Il Presidente di Animalisti Italiani Onlus, Walter Caporale conclude: “Siamo venuti a Milano per dire SI ad una Moda senza crudeltà e NO all’uso di pellicce di origine animale.
Chiediamo agli stilisti italiani di proporre capi di abbigliamento naturali o sintetici, seguendo l’esempio degli stilisti che non utilizzano pellicce. Noi vogliamo che la Moda italiana torni a splendere nel mondo e a creare posti di lavoro ed indotto economico, rispettando gli uomini, gli animali e l’ambiente”.