YouTube, dal 2018 arrivano gli spot da 6 secondi. E non si potranno saltare
Cambia la pubblicità su YouTube. Addio agli spot lunghi da 30 secondi, nel 2018 arrivano quelli brevissimi da 6 secondi che però non sarà possibile ignorare. A rivelarlo è il sito Campaign ed è stato confermato da un portavoce di Google proprietaria del sito. Restano invece le pubblicità da 20 secondo che non sarà possibile saltare. Il sito consente da tempo di saltare i video pubblicitari con durata inferiore ai 30 secondi, a patto che l’inserzionista decida di dare questa possibilità.
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Da diversi anni YouTube ha introdotto le pubblicità all’interno dei filmati per permettere alla piattaforma di video streaming più famosa al mondo di poter continuare ad offrire gratuitamente il suo servizio.
Una decisione in controtendenza o che comunque non troverà il gradimento degli inserzionisti. Ma YouTube con questa mossa starebbe pensando di più agli utenti che scappano dalla pubblicità di YouTube per rifugiarsi nel concorrente Facebook. Diverse analisi hanno dimostrato che spesso gli utenti infastiditi dagli spot rinunciano dopo pochi secondi alla visione del video. Un aspetto grave che nessun sito né social può permettersi.
Oggi l’unico modo per evitare la pubblicità è la sottoscrizione del servizio YouTube Red, non disponibile però in Italia, che ha comunque un costo di circa dieci dollari al mese.
Google ha deciso di rinunciare al formato dei 30 secondi nonostante sia tra i più redditizi. La società deve fare i conti i concorrenti e soprattutto l’agguerritissimo Facebook, che sta investendo molto sui video e che per ora non mostra annunci pubblicitari prima della loro riproduzione.
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Mark Zuckerberg starebbe valutando alcune soluzioni per rendere redditizie le riproduzioni dei video, compresi annunci pubblicitari che vengano mostrati a metà filmato, e comunque solo nel caso di video della durata superiore al minuto.
YouTube e Facebook sono alla ricerca del giusto equilibrio, da un lato rendere redditizi i loro prodotti dall’altro cercare di catturare il maggior numero di utenti. Un’impresa che sicuramente non è facile.
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