Sanità lombarda
“Tutti i guai della sanità lombarda visti dai pazienti in coda: un mese per una Tac ma pagando bastavano due giorni” titola il quotidiano “La Repubblica”.
“Ecco le bugie di sinistra sui privati nella sanità” titola invece ilgiornale.it
A Varese “Sanità lombarda, i sindacati mettono sotto torchio alcuni candidati” pubblica Varesenoi.it
L’argomento sanità è decisamente centrale in questi giorni, a Milano e in tutte le province della Lombardia. Cerchiamo di fare il punto con alcuni candidati che ci sembrano particolarmente impegnati in questo campo, anche se ovviamente con opinioni diverse, data la loro estrazione politica. Abbiamo chiesto loro, a proposito della sanità lombarda:
a distanza di pochi giorni dal 12 febbraio, qual è in sintesi il messaggio che lei desidera mandare ai suoi elettori?
Le interviste ai candidati
Lucia Lo Palo, candidata alle regionali per Fratelli d’Italia: “Dopo il passaggio del Covid ho iniziato ad occuparmi di interventi mirati per le persone più fragili e le nuove povertà. Nel lavoro, così come nella vita, ho portato la mia competenza, la mia energia, la mia forza per cambiare un presente che per molte persone è diventato inaccettabile e insostenibile. Il Servizio Sanitario Nazionale non è sempre in grado di garantire diagnosi tempestiva e presa in carico adeguata. Noi vogliamo che questa burocrazia lenta si trasformi in Lombardia in un vero esempio di efficienza. Occorre ridurre le code, le trafile sanitarie: la sanità pubblica deve tornare ad essere centrale, nessuno deve essere obbligato, per ottenere una visita, ad accedere al privato. Vogliamo potenziare i servizi di prossimità e la medicina del territorio.”
Gregorio Mammì, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle: “Dopo 28 anni di centrodestra e varie riforme sanitarie (Formigoni, Maroni, Gallera e Moratti) il nostro sistema è a rischio: demansionamento professionale, reparti sottodimensionati, mancato avanzamento delle professioni sanitarie e diverse logiche affaristiche sia nella gestione di appalti che nell’affidamento dei servizi domiciliari hanno creato un sistema che potrebbe crollare da un momento all’atro. In questa campagna elettorale chi ha governato 28 anni ha magicamente, nelle ultime settimane, trovato le soluzioni a tutti i problemi che ha creato proprio mentre governava. Solo grazie alla dedizione e all’impegno dei lavoratori della sanità oggi siamo in grado di garantire le cure ai nostri cittadini, e ora è arrivato il tempo di cambiare e l’unico modo in cui è possibile farlo è votando chi non vede la sanità come una fonte di profitto”.
Fabio Altitonante, consigliere regionale di Forza Italia: “Se da quasi trent’anni è il centrodestra a governare la Lombardia un motivo c’è: solo grazie alla visione e all’esperienza dei moderati è infatti possibile guidare una macchina amministrativa come quella di Regione Lombardia e portarla a essere il centro delle eccellenze italiane. Dopo anni di buon governo garantito da Forza Italia e i suoi alleati abbiamo la miglior sanità del Paese, le aziende più innovative e un capoluogo come Milano che riesce a essere attrattore di sviluppo nonostante le giunte di sinistra che cercano di affossarlo. Per non perdere tutto il lavoro compiuto fino ad oggi i lombardi devono darci ancora una volta la loro fiducia in mondo da permetterci di continuare sulla strada intrapresa e di avere gli strumenti per liberare le energie positive di Milano che vengono frenate da una sinistra ideologica e incapace”.
Michele Usuelli, consigliere regionale di + Europa lista Majorino: “Perché mi candido? Per conquistare insieme a Majorino ciò che ho proposto per 5 anni in aula e che Fontana&Moratti hanno sempre bocciato. Diamo il vero nome alle cose: Regione Lombardia gestisce spese sanitarie per oltre 20 miliardi di euro ogni anno. I cittadini non lo immaginano: chiamiamole elezioni sanitarie, non elezioni regionali. E’ urgente una nuova governance con capacità di programmazione e controllo. Accanto all’assessore servono 3 sottosegretari che abbiano la delega a ospedale, territorio e prevenzione, 3 settori che devono tornare ad avere pari dignità. 28 anni di destra hanno reso noi lombardi analfabeti funzionali nell’utilizzo del sistema sanitario: occorre insegnare ai cittadini come usare il fascicolo sanitario elettronico, il nostro file sanitario, la nostra app Salvavita. E non è possibile che se dopo le 16 abbiamo un forte mal di testa ci sia solo il pronto soccorso”.
Carmine Pacente, candidato del Terzo Polo con Letizia Moratti, recentemente aveva dichiarato: “Per quanto riguarda la Sanità, amplieremo i presidi territoriali e i servizi di telemedicina, potenzieremo il Fascicolo Sanitario Elettronico e punteremo sui servizi sanitari di prossimità, rafforzandoli e creandone di nuovi. Valorizzazione e tutela del personale sanitario saranno la nostra priorità. I fondi europei di coesione a disposizione di Regione Lombardia e della nuova Giunta ammontano a 3,5 miliardi di euro, quasi il doppio rispetto al recente passato. Poi nel territorio lombardo atterrano altri 1,7 miliardi di risorse del PNRR per mobilità e infrastrutture e 1,2 miliardi per la Sanità, il 40% destinato al rafforzamento della medicina territoriale”.