Scommettere sui Millennials
di Gaia Giorgio Fedi tratto da www.focusrisparmio.com. Continuiamo a cogliere sul web interessanti segnali di innovazione e momenti di riflessione sui più importanti siti di economia. Oggi riportiamo un articolo sui Millennials pubblicato su FR MAGAZINE Feb – Mar 2018
I nati tra gli anni ‘80 e il 2000 (cioè i Millennials) si apprestano a diventare la maggiore fonte di consumo mondiale. Con uno stile di vita che premierà cibo bio, tecnologia, viaggi ed ecommerce.
I Millennials, nati tra i primi anni ‘80 e gli inizi degli anni 2000, sono una delle maggiori ondate demografiche della storia, la prima a superare i baby boomers. Una generazione con caratteristiche ed esigenze ben definite e potenzialità che non sono sfuggite agli addetti ai lavori. Goldman Sachs, per esempio, con il GS Global Millennials Equity Portfolio ha costruito un universo di titoli esposti proprio ai comportamenti di consumo dei Millennials.
LE CARATTERISTICHE
Ma quali sono queste caratteristiche? Per esempio, “legami con la famiglia d’origine protratti nel tempo a causa degli oneri dei prestiti universitari, dei costi delle abitazioni e delle aspettative di eredità ritardate dalla maggiore longevità di genitori e nonni – osserva Frances Hudson, global thematic strategist di Aberdeen Standard Investments “Questo ha prodotto un modello di consumo più orientato alle esperienze (tecnologia, social media, moda di tendenza e tempo libero, viaggi, palestra, ndr) a discapito di beni durevoli e della frugalità associati alla creazione di una famiglia”. Secondo Hudson, “alcuni di questi elementi muteranno man mano che altri Millennial lasceranno la famiglia d’origine, ma altri potranno persistere, supportati dall’evoluzione tecnologica”.
Per esempio, con lo sviluppo di veicoli autonomi e sistemi di trasporto di massa che renderanno la proprietà di un’automobile meno conveniente e il consumo di servizi anziché di beni, mentre l’interesse per l’ambiente potrà spingere settori oggi poco glamour, “come la gestione dei rifiuti e la tecnologia agricola, i prodotti biologici”, o energie e tecnologie ecosostenibili. In un’ottica più ampia, per Hudson l’allungamento delle aspettative di vita potrebbe dare slancio alle aziende legate allo sviluppo di robot collaborativi, al life-long learning, alle biotecnologie.
GENERAZIONE CONNESSA
“Un fattore distintivo per i Millennials è il loro essere una generazione connessa, che sta mutando i comportamenti di consumo in modo unico”, sostiene Hal Clark, senior client portfolio manager del fondo Invesco Global Leisure di Invesco, che in proposito punta su consumi voluttuari e la tecnologia. “All’interno di questi settori, siamo particolarmente interessati in società ben posizionate per il passaggio ai consumi online (piattaforme di e-commerce multilinea e provider di servizi di nicchia, ndr) al consumo di media online (social media, online video, video game e musica, ndr), e l’utilizzo crescente di capacità broadband. Crediamo che un cambiamento dei comportamenti dei Millennials a favore di queste forme di consumo sia un forte indicatore di un trend destinato a continuare anche per altre generazioni, rendendolo un tema di investimento di lungo termine”.
I PRODOTTI E LE ESPERIENZE
Se la spesa si sposta dai prodotti alle esperienze, “i maggiori beneficiari sono le agenzie di viaggio online, come Priceline e Expedia”, commenta Jeff Meys, head of optimised portfolio strategies e senior portfolio manager di NN Investment Partners. Mentre “per quanto riguarda l’abbigliamento, esperienze uniche, come il senso di una caccia al tesoro a TJMaxx o lo shopping online e mobile con Asos e Zalando, probabilmente cresceranno in popolarità, e l’approccio quotidiano alla vita salutare premierà i fornitori di alimenti naturali e biologici, come Hain Celestial”. Inoltre, essendo nativi digitali, i Millennials sfruttano le proprie capacità tecnologiche per confrontare i prezzi e ricercando l’immediatezza del consumo e della gratificazione. Per Meys “la gratificazione istantanea può, per esempio, essere riprodotta via Amazon con il suo servizio Prime e Netflix con la sua ampia offerta on demand”.
LO SHOPPING IN RETE
L’attenzione alla comparazione dei prezzi e alle recensioni stanno producendo un forte impatto sui punti vendita fisici, mentre “le società di e-commerce ne sono i naturali beneficiari”, sottolinea Jack Neele, gestore del fondo Robeco Global Consumer Trends Equities. Man mano che lo shopping in rete si consolida, a beneficiarne sono “anche le società che operano nei settori mobile e dei pagamenti digitali”, mentre l’attenzione per salute e benessere dovrebbero spingere “i brand nel settore sportivo, le società produttrici di smartphone (usati anche per monitorare l’attività fisica) e le società che offrono cibo salutare.
Il fatto poi che i Millennials trascorrano meno tempo guardando la TV tradizionale fanno sì che le società che producono e sviluppano hardware e software per videogame o offrono servizi di streaming siano un’ottima opzione per capitalizzare dalle preferenze dei Millennials nell’entertainment”