Rischio bitcoin? Dipende dai fondamentali
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Brian Lucey, Professore di International Finance and Commodities al Trinity College di Dublino, insieme a Larisa Yarovaya, ha pubblicato su www.theconversation.com ripreso poi da www.wionews.com un interessante commento sui rischi costituiti da un investimento in bitcoin.
CHE COSA E’ UNA BOLLA?
La finanza definisce una bolla come una situazione in cui il prezzo di un’attività si allontana sistematicamente dai suoi fondamentali. Il finanziere Jack Bogle dice che non c’è motivo di sostenere bitcoin, e Jamie Dimon di JP Morgan Chase lo ha definito una frode “peggio dei bulbi di tulipano”. Per loro è certamente una bolla.
I FONDAMENTALI
Come ogni risorsa, bitcoin ha un valore fondamentale, anche se solo un valore di speranza, o un valore derivante dalla temporanea scarsità. Quindi ci sono dei motivi per tenerlo. Ma la ricerca di Brian Lucey dimostra che si sta vivendo una bolla in questo momento.
Insieme a Shaen Corbet alla Dublin City University, Brian Lucey ha preso come base di partenza gli elementi bitcoin della tecnologia e ne esaminato i valori, che rappresentano le principali componenti teoriche e computazionali del modo in cui le criptocurrencies sono valutate.
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IL MINING
Un nuovo bitcoin viene creato da un processo di mining chiamato blocco, come si trattasse di un filone in una miniera d’oro. Bitcoin è basato sulla tecnologia blockchain – una sorta di libro mastro digitale delle transazioni – che consente alla valuta di essere negoziata indipendentemente da qualsiasi sistema bancario centrale, senza il rischio di utilizzare falsi o duplicati bitcoin. Invece di fare in modo che una banca verifichi le transazioni in sospeso (un “blocco”), i “minatori” le controllano e, se approvate, il blocco viene aggiunto crittograficamente al libro mastro in continua espansione.
I BITCOIN SONO LIMITATI
Quindi la prima misura che abbiamo esaminato riguarda la difficoltà di estrazione, cioè calcolare quanto sia difficile trovare un nuovo blocco rispetto al passato. Secondo il protocollo bitcoin, il numero di bitcoin è limitato a 21 milioni (attualmente sono in circolazione 16,7 milioni). Ciò significa che via via che più blocchi vengono creati, ogni blocco, a parità di condizioni, vale meno del blocco precedente, perché decresce la scarsità.
La seconda misura che abbiamo esaminato riguarda il “tasso di hash” (che potremmo tradurre “sminuzzamento” del filone d’oro). Questa è la velocità con cui un computer opera durante l’estrazione. Per estrarre con successo bitcoin, occorre trovare un numero esadecimale di 64 cifre (chiamato “hash”), che è inferiore o uguale all’hash di destinazione. Più velocemente si riuscirà a farlo, maggiori saranno le possibilità di trovare il blocco successivo e ricevere la ricompensa.
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La terza misura è la “block size”. Questo si riferisce a quanto è grande la catena in un dato momento, con catene più grandi che impiegano più tempo ad essere estratte rispetto a quelle più corte.
IL VOLUME DELLE TRANSAZIONI
Infine Brian Lucey ha esaminato il volume delle transazioni condotte. Qualsiasi bene, in particolare qualsiasi valuta, se è più diffusamente utilizzato, sarà più prezioso di uno che viene usato meno frequentemente. E’ stato quindi applicato un metodo, riconosciuto nella comunità finanziaria, che viene utilizzato per rilevare e datare le bolle di bollo dopo il loro scoppio, cioè ciò che costituisce l’identificazione di un componente esplosivo in una serie. Ricordiamoci che qualsiasi tipo di serie, qui il prezzo del bitcoin, corre il rischio di volare in pezzi.
Un risultato forse contro-intuitivo di questo approccio è che se un driver fondamentale e il prezzo di un asset mostrano entrambi una componente esplosiva, potremmo non concludere che sia presente una bolla. Una bolla è quando qualcosa devia dal suo valore fondamentale. Se il valore fondamentale stesso cresce in modo esplosivo, allora anche il prezzo ne sarebbe una conseguenza.
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ESEMPIO: I DIVIDENDI
Pensiamo ai dividendi su un titolo. Se, in qualche modo, questi dovessero crescere ad un tasso esplosivo, potremmo aspettarci di vedere il prezzo dell’azione fare lo stesso: questo non è tecnicamente una bolla. Sarebbe una bolla se il prezzo mostrasse una componente esplosiva e i fondamentali sottostanti no.
IL RISCHIO
Ecco perché i bitcoin sono a rischio di esplodere: il loro prezzo al momento mostra un comportamento esplosivo in assenza di qualcosa di simile nei suoi fondamentali. Vediamo che il prezzo si muove verso l’alto in un modo che non è correlato alle basi tecniche. È una bolla chiara.
Il punto debole di questo test, e di tutti i test di identificazione delle bolle, è che avvengono dopo che la bolla è esplosa. Anche questo test, che può essere rifatto via via che arrivano nuovi dati, purtroppo ha dei limiti. Le bolle per loro natura crescono in modo complesso, quindi anche un giorno o due di ritardo nell’affrontare la situazione può rendere una bolla significativamente peggiore.
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Ciò che non è ancora disponibile è un indicatore avanzato di bolle che possa agire in anticipo. In sua assenza, questo approccio potrebbe comunque essere il migliore possibile. Sfortunatamente, non possiamo usare questo approccio per determinare l’estensione della bolla. Non esiste un modello ben accettato che suggerisca un valore “giusto” per bitcoin.
Ma qualunque sia quel livello, per Brian Lucey è quasi certo che, al momento, in correlazione con i suoi fondamentali, è ben al di sotto di dove ci troviamo ora.
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