Tempi (molto) duri per le Pubbliche Relazioni in Italia, soprattutto quando sono digitali.
E’ notizia di ieri che una NOTA agenzia di Pubbliche Relazioni nel diffondere un importante comunicato stampa di un grosso evento milanese abbia lasciato VISIBILI TUTTI GLI OLTRE 400 INDIRIZZI DI MAIL dei giornalisti a cui è stata inviata.
Tra l’altro, incredibile ma vero ancora ieri hanno inviato nuovamente un comunicato stampa con ancora gli oltre 400 indirizzi mail di giornalisti rigorosamente in chiaro, errare è umano ma perseverare è diabolico!
Capisco la crisi, che fa risparmiare sui costi di personale spesso sottopagando stagisti ed affini, ma un errore del genere è imperdonabile.
Questo non solo dal punto di vista della figuraccia nei confronti del pubblico, dei giornalisti e soprattutto del cliente, ma anche perchè se anche uno solo dei suddetti oltre 400 giornalisti si rivolgesse al garante della privacy l’agenzia di PR in question potrebbe rischiare salatissime multe come abbiamo avuto occasione di parlarne in alcuni articoli precedenti come questi: 1) 2) 3) 4).
Nel frattempo ho discusso la cosa su Facebook e sono venute fuori interessanti osservazioni che trovate qui di seguito in queste due conversazioni:
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post by Michele Ficara Manganelli.
ED ANCHE QUI, CONTINUA:
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