I poteri di vigilanza passano dalla Consob all’Ocf
Il maxiemendamento al decreto legge fiscale detta tempi certi per il trasferimento dei poteri di vigilanza degli intermediari dalla Consob all’Organismo dei consulenti finanziari. Passaggio obbligato alla Camera, ma si chiude entro il 15 dicembre.
Continuiamo nel progetto di pubblicare le opinioni degli esperti che compaiono sul web. Oggi l’articolo di EUGENIO MONTESANO è tratto da www.focusrisparmio.com
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Si alza il velo sui tempi del passaggio di consegne tra Consob e Organismo dei consulenti finanziari (Ocf) per la vigilanza sull’operato delle varie figure della consulenza finanziaria, che potrebbe avvenire entro il 1 dicembre 2018.
Secondo i dettami del maxiemendamento al decreto legge fiscale collegato alla manovra 2018, approvato nella notte di martedì 14 novembre in commissione Bilancio al Senato e sbarcato oggi in Aula, dove ha incassato la fiducia del Senato, anche in assenza delle delibere Consob i compiti di vigilanza sulle tre categorie dei consulenti abilitati all’offerta fuori sede, consulenti autonomi e società di consulenza finanziaria (Scf) passeranno comunque al nuovo supervisore.
Dopo l’approvazione di Palazzo Madama il dl Fisco – che deve essere convertito in legge entro il 15 dicembre – è ora atteso alla Camera per un passaggio che Silvio Lai (Pd), relatore del maxiemendamento, preannuncia come “blindato”.
Tuttavia, non è detto che sarà una passeggiata. Secondo fonti di stampa, a Montecitorio si registra un pressing per poter intervenire anche sul decreto e non solo sulla manovra, tanto che la commissione Bilancio ha già stilato un programma serrato promettendo di chiudere entro il 1 dicembre per lo sbarco del testo definitivo alla Camera.
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Ocf, la vigilanza è a un passo
Salvo ulteriori modifiche in sede di discussione alla Camera, l’emendamento al dl Fisco è importante perché detta tempi certi per l’ultimazione delle procedure alla Consob, che entro il 31 ottobre dell’anno prossimo dovrà emanare le delibere per l’avvio dell’Albo unico dei consulenti finanziari e dell’organismo di vigilanza del settore, previsti dalla Mifid 2.
Le norme che hanno recepito le previsioni europee non indicavano infatti un termine preciso per concludere tutti i passaggi necessari all’avvio del nuovo regime, e di recente era stata proprio la presidente dell’Ocf Carla Rabitti Bedogni a chiedere un’accelerazione.
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