Pirateria audiovisiva. Finalmente la nuova normativa
Secondo Iacopo Destri dello studio legale C-Lex “la recente delibera n. 490/18/CONS del 16 ottobre 2018 di AGCOM avente ad oggetto le modifiche al regolamento in materia di tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica segna un importante passo in avanti nella lotta alla pirateria audiovisiva.
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Grazie all’introduzione di un procedimento cautelare molto snello, sarà possibile richiedere in tempi rapidissimi l’emissione di un ordine indirizzato al prestatore di servizi avente ad oggetto la richiesta di cessazione della violazione del diritto d’autore o dei diritti connessi (a patto che la stessa risulti manifesta nell’ambito di un accertamento sommario dell’Autorità).
L’ordine cautelare dovrebbe essere notificato anche all’uploader e ai gestori della pagina e del sito internet, ove rintracciabili. Infatti, i dati di tali soggetti non sono molto spesso facilmente accessibili ovvero ne viene rifiutata la messa a disposizione per ragioni di tutela della privacy. Questa ultima previsione fornisce, quindi, lo spunto per una riflessione più ampia rispetto alla necessaria interazione e convergenza tra le norme della privacy e quelle poste a tutela del diritto d’autore. Infatti, la lotta alla pirateria e più in generale la tutela delle opere protette non può trovare un limite, una giustificazione o una zona franca nella strumentale tutela della riservatezza e della privacy.
Le corti nazionali, comunitarie e straniere si sono già più volte confrontate con questo tema, giungendo a soluzioni distoniche, rimettendo in ultima istanza all’organo giudicante il compito di effettuare un contemperamento e bilanciamento in concreto tra diritto d’autore e protezione dei dati personali. Il Regolamento 2016/679 ha certamente segnato un passaggio importante nella protezione dei dati personali mediante l’adozione di uno strumento di applicazione uniforme nel territorio dell’Unione che dovrebbe rappresentare un modello (seppur perfettibile) per il futuro.
Altrettanto apprezzabile è il contributo della Direttiva AVMS e della Direttiva Copyright (se riceverà luce verde) di cui ha riferito l’On. Silvia Costa. Tuttavia, poiché nell’era digitale le modalità di fruizione dei contenuti sono molto mutate, non è più possibile limitarsi ad affrontare il tema della loro tutela in modo verticale. La vera sfida del futuro, a mio avviso, sarà quindi quella di giungere ad un’azione normativa e di tutela integrata, coordinata e multidisciplinare, se del caso attraverso l’istituzione di autorità con competenze trasversali”
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