Piracy Shield, come migliorare l’uso consapevole delle risorse digitali in Italia

### Evoluzione di Piracy Shield nel 2025
Il 2025 segna un anno cruciale per Piracy Shield, la piattaforma lanciata il 1° febbraio 2024 per la gestione delle segnalazioni riguardanti la pirateria online. Dopo un avvio non privo di critiche e incertezze, il sistema ha visto un deciso incremento nel numero di indirizzi IP e nomi di dominio monitorati. Tuttavia, a fronte di questi sviluppi, sono emerse preoccupazioni significative relative all’overblocking, il fenomeno per cui risorse legittime venivano erroneamente bloccate, creando danni collaterali per utenti e fornitori di servizi. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha quindi avviato una serie di iniziative per rafforzare e migliorare il funzionamento della piattaforma, con aggiornamenti normativi che ampliano il suo raggio d’azione e cercano di rendere più efficiente il processo di segnalazione e blocco.
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Un’importante modifica risiede nel passaggio dall’obbligo di dimostrare che i contenuti segnalati siano unicamente illegali, all’imposizione di una soglia di prevalenza. Questo cambiamento, evidenziato dall’uso del termine “prevalentemente” in luogo di “univocamente”, permette una maggiore flessibilità nell’identificare contenuti problematici pur mantenendo l’accento sull’approccio ponderato e proporzionale. Il nuovo linguaggio giuridico è pensato per limitare il rischio di sovrapposizioni e per promuovere un uso più strumentale e giudizioso della piattaforma da parte dei segnalatori, i quali devono ora dimostrare una valutazione caso per caso delle attività illecite.
### Aggiornamenti tecnici e operativi
Aggiornamenti tecnici e operativi
Il 14 marzo 2025, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha pubblicato un documento chiave riguardante i requisiti tecnici e operativi di Piracy Shield, frutto di un’analisi approfondita delle operazioni attuate nei primi dodici mesi di attività. Tra le modifiche più rilevanti approvate c’è l’introduzione del termine “prevalentemente”, che sostituisce “univocamente” nel regolamento, espandendo il campo d’azione della piattaforma. In sostanza, questo significa che ora sono consentiti blocchi di indirizzi IP e nomi di dominio che non siano esclusivamente dedicati ad attività illecite, ma in cui il contenuto illecito sia predominante. Questo cambiamento mira a ridurre il numero di errori di overblocking, che hanno comportato in passato la violazione di diritti di utenti e aziende.
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Al fine di garantire un’applicazione più efficace della piattaforma, l’Agcom ha stabilito requisiti stringenti per i soggetti che segnalano violazioni, imponendo l’adozione di criteri di proporzionalità e ragionevolezza. In particolare, è stato richiesto un rigoroso controllo nella raccolta delle prove a supporto delle segnalazioni. I segnalatori devono ora dimostrare una validazione accurata della prevalenza di contenuti illeciti e sono incoraggiati a consultare anticipatamente gli uffici dell’Autorità in caso di incertezze. Questa nuova impostazione si traduce in un cambio di mentalità, dove il focus è sull’accuratezza e sulla giustizia nelle segnalazioni, piuttosto che su un’azione arbitraria e potenzialmente dannosa.
Inoltre, l’Agcom ha specificato che i fornitori di servizi, inclusi VPN e DNS, devono ottenere un accreditamento per poter operare all’interno di Piracy Shield. Comportamenti corretti saranno premiati, e gli agenti del settore saranno tenuti ad adottare misure tecniche appropriate entro trenta minuti dalla ricezione di ordini di blocco, che includono anche la deindicizzazione dai motori di ricerca dei nomi a dominio colpiti. Questi requisiti operativi possono ottimizzare il flusso di lavoro e assicurare che le misure di blocco siano implementate in modo tempestivo ed efficace, contribuendo a un ambiente online più sicuro e meno permissivo verso la pirateria.
### Raccomandazioni per un uso responsabile della piattaforma
Il rispetto delle raccomandazioni formulate dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni è cruciale per garantire un uso responsabile della piattaforma Piracy Shield. I soggetti accreditati devono assicurare la massima diligenza nella presentazione delle segnalazioni e nella raccolta della relativa documentazione probatoria, seguendo criteri di proporzionalità e precisione. È imperativo che ogni richiesta di blocco sia supportata da evidenze concrete e dettagliate che ne attestino la validità, per evitare il rischio di overblocking e l’impatto negativo su risorse legittime.
Inoltre, l’Agcom ha evidenziato che i segnalatori non devono limitarsi a inviare richieste in larga scala, ma piuttosto dovrebbero adottare un approccio strategico e mirato. È consigliato evitare di segnalare risorse collegate a un singolo indirizzo IP già oggetto di blocco, per limitare l’accumulo di errori. Il monitoraggio preciso delle segnalazioni è di fondamentale importanza affinché il processo di blocco funzioni senza intoppi e senza causare danni collaterali non intenzionati, compromettere contenuti leciti potrebbe generare un clima di sfiducia tra gli utenti e i fornitori di servizi.
In questo contesto, ogni sezione della piattaforma deve essere monitorata attentamente, garantendo attenzione all’analisi delle risorse e un tempo di risposta rapido dalle parti coinvolte nella gestione delle segnalazioni. I fornitori di servizi di rete dovranno implementare misure tecniche che permettano il blocco immediato e la deindicizzazione dai motori di ricerca, entro trenta minuti dalla notifica di un provvedimento di blocco. Il rispetto delle tempistiche e la trasparenza nella comunicazione rappresentano fondamenti essenziali per la credibilità dell’intero sistema.
Infine, in caso di malfunzionamenti o di inadempienze rispetto ai requisiti normativi, l’Agcom non esiterà ad adottare provvedimenti correttivi. La sospensione dell’accreditamento della piattaforma potrebbe essere una conseguenza diretta di tali negligenze, sottolineando l’importanza di un impegno condiviso da parte di tutti gli attori coinvolti per garantire un utilizzo equo ed efficace di Piracy Shield.
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