Ordine dei Giornalisti di Lombardia. Domani si vota
Paolo Brambilla, “editor in chief” di Assodigitale, candidato consigliere per i pubblicisti
ORDINE DEI GIORNALISTI. Con Paolo Brambilla si candidano come consiglieri dell’OdG Lombardia per i pubblicisti anche Francesco Caroprese e Roberto Di Sanzo. Come revisore Angela Battaglia.
Al Consiglio nazionale Angelo Luigi Baiguini.
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Nella locandina, pubblicata più sotto, i candidati professionisti e pubblicisti della lista “ContrOrdine Colleghi”
Coraggio, innovazione, solidarietà: per costruire il giornalismo del futuro
VOTATE IN BLOCCO TUTTI I CANDIDATI DI QUESTA SQUADRA, SOSTENUTI DA:
– GIORNALISTI INDIPENDENTI
– MOVIMENTO LIBERI GIORNALISTI
– NON RUBATECI IL FUTURO
– TRIBUNA STAMPA
La pandemia ha messo ancora più in luce e ha sottolineato il ruolo fondamentale e imprescindibile dell’informazione, soprattutto di quella locale, ma ha anche dimostrato come non sia più rimandabile una profonda riforma della nostra professione, che deve avere come fondamento l’unità della categoria e dei suoi enti, ma anche rivendicare e definire maggiore autonomia e indipendenza per continuare a garantire una informazione puntuale, corretta e plurale.
ContrOrdine, L’ORDINE CHE VOGLIAMO
L’Ordine deve essere espressione di una professione rinnovata e non il mero custode dell’Albo, la cui revisione va fatta ma con attenzione, tenendo conto delle diverse situazioni territoriali.
Vogliamo un Ordine che sia sempre di più al fianco dei colleghi minacciati e prevaricati nell’esercizio della professione, che stabilisca rapporti con le istituzioni più solidi e stabili e che sia aperto alla società civile con momenti di dibattito e confronto per rilanciare la considerazione collettiva del ruolo e dell’importanza della professione giornalistica.
UNA NUOVA LEGGE CHE TENGA CONTO DEI NUOVI PROFILI PROFESSIONALI
È indispensabile una nuova legge che aggiorni e integri quella di 58 anni fa.
L’ammodernamento della professione passa sicuramente dalla riforma dell’accesso, ma la nuova legge deve innanzitutto riconoscere il lavoro giornalistico in tutte le sue declinazioni, tutelando ogni percorso professionale, previdenziale e formativo.
Si stanno affermando nuovi linguaggi, nuovi canali e nuove figure e profili professionali che devono essere inquadrati e riconosciuti, in particolare nel campo dei social media e delle numerose e nuove piattaforme multimediali.
Vi sono sempre più «giornalisti di fatto» ai quali va consentito l’ingresso nella professione a fronte di adeguati percorsi formativi e del rispetto della deontologia (pensiamo a chi svolge funzioni di ufficio stampa nelle forze dell’ordine o in molti enti della pubblica amministrazione, ma anche a chi è impegnato nel giornalismo digitale).
Fondamentale sarà in quest’ottica procedere alla revisione della legge 150/2000 dedicata agli uffici stampa, introducendo per gli Enti locali, anche in forma associata, l’obbligo e non solo la possibilità di avvalersi della collaborazione dei giornalisti per l’attività di comunicazione e ridefinendo i parametri della figura del portavoce.
Da subito, però, l’Ordine deve accompagnare l’allargamento della base contributiva dell’Inpgi ridefinendo il perimetro della professione e aprendo le porte anche ai nuovi profili digitali.
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Ordine dei Giornalisti e sindacato, insieme per la dignità del lavoro, la tutela dei colleghi e la formazione qualificante
IL RAPPORTO COL SINDACATO E LA FORMAZIONE
L’Ordine deve stringere una forte sinergia con il sindacato per garantire la dignità del lavoro giornalistico in tutte le sue forme, con attenzione prioritaria alla definizione dell’equo compenso, alla difesa dei colleghi non contrattualizzati, al contrasto alla precarietà e ai problemi del lavoro autonomo.
La stessa sinergia va messa in campo sul tema della formazione continua che non può essere solo quella prevista dalle norme di legge, ma deve essere professionalmente qualificante, cosa che oggi non è. Sulla formazione va radicalmente modificato il modo di operare dell’Ordine, in particolare a livello regionale lombardo, consapevoli che la formazione, prima ancora che un dovere, è un diritto, e pertanto l’accesso deve essere garantito in modo gratuito: oggi troppo pochi sono i corsi gratuiti promossi e organizzati in Lombardia dall’Ordine regionale.
DEONTOLOGIA
Lo stop alle querele temerarie e la modifica delle norme sulla diffamazione devono essere obiettivi da perseguire in stretto accordo con gli altri enti di categoria per difendere la libertà d’informazione. Ma allo stesso tempo ci impegniamo a promuovere un’informazione attenta e rispettosa, rafforzando la vigilanza contro la commistione con la pubblicità per tutelare la qualità dell’informazione, la professionalità e il lavoro dei giornalisti.
Va anche rafforzato il ruolo della funzione disciplinare dell’Ordine con l’obiettivo di favorire il rispetto delle regole deontologiche e sostenendo la creazione di un Giurì dell’informazione. Il Consiglio di Disciplina deve pertanto concentrare la sua azione sulla deontologia senza disperdere energie nel cercare di giudicare fatti ed episodi che spesso attengono invece a semplici e normali diatribe tra colleghi.
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TUTELA DEL COPYRIGHT E SOSTEGNI ALL’EDITORIA
In accordo con Fnsi, editori e tutti gli altri soggetti coinvolti, occorre avviare un’azione fortissima per ottenere dal Governo italiano l’applicazione dell’articolo 15 della Direttiva europea sul Copyright.
E occorre ridefinire le forme di sostegno all’informazione e al pluralismo legandole all’innovazione, all’incremento e alla stabilità del lavoro giornalistico e all’osservanza della deontologia.
Si vota online mercoledì 20 e giovedì 21. Oppure in presenza domenica 24 ottobre.
Qui il link con le istruzioni da seguire
ORDINE DEI GIORNALISTI. TUTTI I CANDIDATI DA VOTARE
Professionisti e pubblicisti della lista ContrOrdine Colleghi
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