Musica in streaming, Google sfida Spotify

Gli utenti italiani che con entusiasmo hanno scaricato Spotify sul loro cellulare il mese scorso presto avranno un’alternativa per ascoltare musica in streaming. La piattaforma alternativa sarà targata Google e, molto probabilmente, nascerà come costola di YouTube.
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Il contrattacco di Big G, secondo il sito di Fortune, avrà la forma del marketplace per smartphone e dispositivi tablet Google Play ma, al posto delle app, l’utente potrà scaricare i suoi brani preferiti in abbonamento. La formula a pagamento, in realtà, è già al vaglio di Google proprio per i video di YouTube, la cui versione “premium” potrebbe consentire agli utenti di saltare la pubblicità e passare direttamente al contenuto desiderato.
Google potrebbe quindi sfruttare la sua posizione dominante per consolidare il suo ruolo in un settore che, rispetto al suo core business, è ancora marginale. La prima cosa da fare per avere successo dovrà però essere un accordo innovativo con le major discografiche, elemento che è mancato per più di dieci anni e ha mandato sul lastrico quasi tutte le etichette.
È notizia di qualche settimana fa, infatti, che il digitale ha inaspettatamente salvato i bilanci delle case di produzione musicale nell’anno appena concluso. A questo bisogna aggiungere che, in generale, i video più cliccati in rete sono proprio quelli delle canzoni da hit parade. Unire i due aspetti, intercettando la disponibilità di grandi nomi come Warner (secondo indiscrezioni riportate da Fortune ci sarebbero già trattative in corso, ndr), potrebbe fruttare a Google ricavi miliardari. Come sempre, e con buona pace della startup svedese che ha dato i natali a Spotify cinque anni fa.
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Con il processo di digitalizzazione dei prodotti culturali musicali in atto, c’è da chiedersi quale sarà il percorso che la musica intraprenderà e come evolverà il suo essere prodotto culturale.
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