Multa a Deutsche Bank e Credit Swisse, salasso per i mutui subprime
I mutui subprime costano caro anche a Deutsche Bank e Credit Swisse. I due grandi istituti bancari europei dovranno pagare oltre 12 miliardi di dollari. Deutsche Bank ha raggiunto un accordo per 7,2 miliardi di dollari con il Dipartimento della Giustizia americano. Pagherà una sanzione di 3,1 miliardi di dollari e nei prossimi cinque anni darà 4,1 miliardi a sostegno dei consumatori Usa.
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Anche Credit Suisse ha raggiunto un accordo con il Dipartimento di Giustizia americano. Pagherà una multa di 2,48 miliardi di dollari oltre a 2,8 miliardi di sostegno ai titolari di mutui e consumatori.
La sanzione avrà su Deutsche Bank un impatto lordo di circa 1,17 miliardi di dollari nel quarto trimestre. Non dovrebbero avere invece alcun impatto le misure a sostegno dei risparmiatori americani. Non è la prima volta per Deutsche Bank. L’istituto tedesco dal 2012 ha già pagato oltre 12 miliardi di euro per cause di questo tipo e ha pendenti altri tre procedimenti.
Non è la prima volta che l’Amministrazione Usa chiama diversi istituti europee a rispondere delle loro responsabilità per il crollo del mercato immobiliare statunitense e la crisi del 2008. Sono stati raggiunti accordi per un valore di 46 miliardi di dollari con gli istituti americani.
Tornando in Europa Deutsche Bank e Credit Swisse non sono gli unici istituti finiti nel mirino. Anche Barclays Plc dovrà affrontare una causa legale avviata dal Dipartimento di Giustizia.
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Nel mirino ci sarebbe la condotta di Barclays tra il Natale del 2005 e il Natale del 2007. In questo periodo avrebbe “sistematicamente e intenzionalmente” occultato il “carattere di rischio” dei suoi prestiti. E per aumentare il proprio valore in Borsa avrebbe contribuito a provocare la bolla immobiliare e la sua successiva esplosione, “con effetti devastanti sull’economia mondiale dal 2008″.
Basrclays non ci sta e rimanda al mittente ogni accusa, sostiene che queste accuse sono scollegate dalla realtà. Ed è pronta a difendersi nell’interesse dei propr clienti e dell’immagine dell’istituto bancario britannico.
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