L’ultima moda si chiama «modest»
Nel suo interessantissimo servizio di informazione quotidiana Giorgio Dell’Arti (questo è un esempio della sua rassegna stampa del novembre scorso) si parla un po’ di tutto. Oggi Giorgio Dell’Arti riporta un pezzo de “Il Messaggero” che ripubblichiamo qui.
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L’ultima moda è battezzata «modest» e ha il suo capostipite in Meryl Streep, che nel 2012 si presentò ai Golden Globe con un abito acquistato da Harrods senza nessuna consulenza e che era di taffetà, con inserti di pizzo, scollatura minima, lungo fino ai piedi. Era un vestito abaya-friendly, cioè ispirato alle tuniche islamiche dette abaya e compatibile con ogni religione. La tendenza sembra ora divenuta dominante: «Colli alti non per coprire, ma perché chic. Gonne a mezzo polpaccio non per pudore, ma perché trendy. Colori neutri e tessuti grezzi non per modestia, ma perché minimal e sofisticati. Linee sobrie, più dritte che curve, non per anestetizzare la sensualità, ma al contrario, per esaltare una femminilità più libera, adatta a tutti i corpi, a tutte le intelligenze, e eventualmente a tutte le credenze» [Pierantozzi, Mess].
La rassegna stampa di Giorgio dell’Arti si chiama “Anteprima” e ha un costo di 50 euro una tantum per circa un anno di sottoscrizione. Però si può chiedere un periodo di prova gratuito sul sito anteprima.news
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