La digitalizzazione dei pagamenti
—- di Francesco Megna – Trendiest News —-
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Quando parliamo di digitalizzazione dei pagamenti con riferimento al mondo finanziario in genere dobbiamo in primo luogo riferirci ai cambiamenti normativi indotti dalla autorità di mercato che hanno significativamente accelerato il processo di trasformazione dell’industria continentale. In primo luogo è in corso la migrazione dal bonifico tradizionale al pagamento istantaneo che forza il mondo bancario a digitalizzare e automatizzare i processi interni relativi alla filiera dei pagamenti incluso l’antiriciclaggio e il controllo delle frodi.
Lo standard ISO 20022
In seconda battuta l’adozione del nuovo standard ISO 20022 che consente di ampliare a dismisura il patrimonio informativo a corredo di un pagamento permettendo di allegare contestualmente fattura o altre informazioni che ampliano ed estendono il processo di pagamento stesso.
In aggiunta lo schema RTP (request to pay) consente al debitore di inoltrare in modalità push la richiesta di pagamento e al creditore di esercitare varie opzioni (pago ora, pago dopo, pago parzialmente). Il legislatore ha previsto che lo schema RTP possa essere offerto anche da enti non bancari al fine di incrementare la concorrenza e l’innovazione
EPI (European Payment Initiative)
Infine l’iniziativa EPI (European Payment Initiative) con cui la BCE intende riappropriarsi di un proprio schema di pagamenti che sia alternativo a Visa e Mastercard riportando il controllo dell’ecosistema pagamenti europeo sotto il controllo politico e infrastrutturale continentale.
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Su queste fondamenta verrà inoltre lanciato l’euro digitale, un progetto di ampia portata e ambizioni rivoluzionarie.
E’ plausibile che il stratificarsi di questi nuovi schemi costruiti gli uni sugli altri in un orizzonte temporale ristretto di 5 anni porterà molte banche ad esternalizzare la gestione dell’infrastruttura di pagamenti a operatori di mercato concentrandosi più sull’innovazione stessa di prodotto che sulla gestione dei sottostanti applicativi.
Per il cliente, corporate o retail che sia, questo significa più trasparenza, minor costo, pieno controllo del processo di pagamento e possibilità di accedere a un set esteso di servizi a valore aggiunto: dalla emissione istantanea di assicurazioni puntuali contestuali al bene/esperienza acquistata a processi più complessi di cartolarizzazione dei crediti e quant’altro.
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Ancora banconote e monete per pagare?
Perché i consumatori usano invece ancora banconote e monete per pagare? Il contante garantisce principalmente anonimato e privacy durante il processo di pagamento. In Germania, in particolare, il contante è di grande importanza come mezzo di pagamento, non da ultimo a causa di queste caratteristiche fondamentali. Tuttavia, la crisi del coronavirus ha portato a un cambiamento nelle abitudini di pagamento: i pagamenti contactless stanno vivendo un vero e proprio boom. Nella sua ultima pubblicazione “Report on a digital euro”, la BCE ha sottolineato che, sebbene il contante sia, in Germania, ancora il mezzo di pagamento più utilizzato, vi è una chiara tendenza verso un maggiore ricorso a forme di pagamento digitali e innovative. Questo cambiamento nel comportamento dei pagamenti può essere visto non solo in Germania, ma in tutta Europa.
I cambiamenti a breve termine
L’area dell’euro deve essere preparata per il futuro ed essere in grado di reagire ai cambiamenti a breve termine. L’introduzione di una “valuta digitale della banca centrale” (CBDC Central Bank Digital Currency) potrebbe essere un importante trampolino di lancio per portare la digitalizzazione e l’innovazione nella società europea a un nuovo livello. La BCE definisce questo euro digitale come una rappresentanza elettronica del denaro delle banche centrali che deve essere messo a disposizione sia dei cittadini che delle imprese. Il contante è integrato dal CBDC come ulteriore mezzo di pagamento.
La BCE non ha ancora deciso il progetto. Oltre a considerare quali modelli sono possibili, la BCE ha definito i suoi requisiti (chiave) per tale CBDC nella suddetta relazione. Nella relazione, la BCE descrive le condizioni in cui è necessaria l’introduzione di un euro digitale e i possibili approcci alla sua progettazione.
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L’indagine della BCE
Un’ampia accettazione dell’euro digitale è essenziale. Al fine di valutare come dovrebbe essere progettata la CBDC e quali casi d’uso sono più adatti, la BCE ha chiesto all’opinione pubblica una valuta digitale della banca centrale in Europa attraverso una consultazione online. I cittadini, le istituzioni e gli esperti hanno avuto l’opportunità di presentare le loro opinioni e proposte di soluzione. Il feedback è stato enorme e dimostra il grande interesse per l’argomento: più di 8.000 risposte sono state ricevute dalla BCE e i primi risultati sono già stati pubblicati. Di conseguenza, più di un partecipante su tre richiede un euro digitale che protegga la privacy delle transazioni di pagamento. C’è anche un forte desiderio di sicurezza e una portata paneuropea in un CBDC. Dovrebbe pertanto riflettere le caratteristiche fondamentali dei pagamenti in contanti.
Ulteriori risultati dell’indagine seguiranno in primavera. Sulla base e dei risultati della precedente fase di indagine interna, la BCE intende prendere decisioni entro il 2021 sull’avvio del progetto dell’euro digitale. In un’intervista online su “Reuters Next“, la presidente della BCE Christine Lagarde ha detto di aspettarsi che l’euro digitale venga introdotto nei prossimi anni, quindi la nuova valuta potrebbe presto diventare una realtà.
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