La quiete dopo la tempesta. O forse è meglio utilizzare il termine più appropriato di “giornata piovosa”. Dove, per condizione atmosferica avversa, si intende la ventata di innovazione apportata dall’ultima edizione dell’IFA di Berlino.
Sì, perché quella grande rivoluzione che tutti aspettavamo – e a cui eravamo anche abituati – non c’è proprio stata.
D’accordo l’OLED e il 4K nel settore TV – peraltro già ampiamente visti e rivisti lo scorso anno – e anche i tablet e gli smartphone, ma di veramente nuovo non si e’ proprio visto nulla.
Gli smartwatch? Sì ci sono stati, ma più che consensi hanno destato non poche critiche. Certo si tratta ancora dei primi modelli di un prodotto che deve essere ancora capito e percepito dal consumatore finale, ma che, molto sinceramente, aveva promesso di stupire.
Nonostante tutto però si tratta di un segmento di mercato da tenere molto bene sott’occhio e che, sicuramente, farà sentire il suo peso nei prossimi mesi a venire, quando i prodotti in commercio saranno dotati di più funzionalità e di più compatibilità con altri device, oltre che un prezzo molto più accessibile.
Grosso punto di domanda, i tablet di grandi dimensioni, molto più simili a delle teglie da forno che a moderni prodotti per la visualizzazione e la produzione di contenuti.
E adesso cosa succederà? La “guerra” del mercato natalizio è già alle porte con, da un lato una distribuzione agguerritissima e pronta a offerte promozionali da urlo, e dall’altra un’industria ben preparata e con delle line-up di prodotto di tutto rispetto in cui i frutti degli ingenti investimenti in Ricerca & Sviluppo si possono toccare con mano, ma con il solito rischio di banalizzare il tutto, contenuti tecnologici e di design in primis, in favore del prezzo.
E a far da contorno al tutto, questa maledetta crisi che non smette di far sentire la sua terribile morsa sulle famiglie reduci da un’estate più di privazioni e preoccupazioni che di svaghi e bagordi. Oltre naturalmente a una situazione politica di non facile lettura e, soprattutto, di dubbia stabilità e durata nel tempo. (Il che, non aiuta di certo!).
A sorridere tra gli stand dei padiglioni della fiera brandeburghese erano solo i rivenditori di prodotti mobile e le aziende cinesi, in crescita sia di fatturati che di brand-awareness… Una cosa che, forse, è scaturita dall’ultima IFA è infatti l’inizio del tramonto dell’appellativo “cinesata”, ormai passato da offesa a termine del tutto innocuo e privo di significato.
Paradossalmente la ventata di innovazione si è più respirata nel settore del bianco, con prodotti innovativi per non dire futuristici: frigoriferi con porte che diventano trasparenti al tocco della mano, lavatrici governabili dallo smartphone o che comunicano direttamente con il centro di assistenza in caso di guasto, piani cottura a induzione elettrica, e prodotti dal consumo energetico praticamente nullo. In qualche caso è venuto veramente da esclamare: “Roba da Star Trek!”.
Adesso, dopo la bagarre natalizia, la palla passerà al CES di Las Vegas a cui toccherà l’onere e l’onore di superare – si fa per dire – la cugina tedesca. In attesa, naturalmente, di vedere all’opera i famosi occhiali multimediali di Google e gli sfracelli di mercato del nuovo iPhone e Mac Pro di Apple.