Niente di nuovo sul fronte tecnologico. O forse no…
“Volevamo stupirvi con effetti speciali, ma non ci stavano i soldi!”, recitava tempo fa il comico pugliese Pino Campagna durante uno dei suoi spettacoli live in giro per l’Italia. Ed è esattamente ciò che ha fatto Apple giorni fa con la presentazione dei nuovi 5S e 5c. Nuovi nel design e nelle funzioni, d’accordo, ma… Caspita, ci aspettavamo sinceramente qualcosina di più! Soprattutto per il modello 5c, annunciato come l’entry-level ammazza-crisi che, invece, di conveniente ha ben poco… almeno, guardando il prezzo di vendita. Il lancio di iOS 7, in più, non ha di certo facilitato il tutto, avendo raccolto – almeno per ora – più critiche che consensi.
Eppure, la corsa frenetica ad accaparrarsi i primissimi modelli immessi sul mercato è già iniziata… peraltro, modelli già annunciati in quantitativi ridotti e, quindi, a elevatissimo rischio di shortage. Qualche pazzo – per non dire “fulminato” – si è persino messo in coda 10 giorni prima davanti allo store Apple di Tokyo non si sa per quale motivo: forse per finire – come poi è effettivamente capitato – sulle pagine dei maggiori rotocalchi di tutto il mondo e conquistarsi qualche istante di celebrità.
Ma vicende della Mela morsicata a parte (una Mela morsicata che, nel frattempo, accusa la nemica di sempre Microsoft di copiare la propria strategia aziendale), il “circo” dell’elettronica di consumo si è ormai messo in moto, deciso com’è ad affrontare il mercato natalizio da vero protagonista a suon di novità e offerte promozionali. Trovandosi peraltro ad affrontare non solo la crisi dei consumi, ma anche – e soprattutto – l’aumento dell’IVA: sicuramente una brutta gatta da pelare sia per industria che per distribuzione.
A fianco a un mondo dell’industria che – in barba a crisi e recessione – continua a sfornare innovazioni tecnologiche e di design, vi è anche infatti un trade in grande fermento e in grande evoluzione che da monocanale sta diventando multicanale e da semplice venditore sta sempre più assumendo il ruolo di formatore e locomotiva contro il digital-divide.
Proprio dal mondo della distribuzione arrivano infatti delle notizie confortanti che rischiarano il cielo grigio e patinato imposto dalla recessione, con la riapertura dei punti vendita FNAC e l’inaugurazione del megastore UniEuro di Varese. Rianimatisi fin da subito grazie alla cura DPS-Trony, i punti vendita dell’insegna francese stanno pian piano riprendendo il loro antico splendore, e non solo come megastore di elettronica, ma anche come veri e propri centri di aggregazione, teatri di eventi con importanti personaggi del panorama musicale italiano e internazionale. Tutto in grande, invece, sul fronte dell’insegna distributiva inglese: un mega-negozio di ben 4.300 metri quadrati, con 25 shop-in-shop e oltre 50 aree emozionali. Una sorta di piccolo parco dei divertimenti in cui un tecnofilo può veramente “diventare matto”. E, cosa più interessante, oltre che strategica e, sicuramente furba, l’enfatizzazione di quelle categorie di prodotto, come i tablet per l’infanzia e i device per gli sportivi, che stanno conoscendo un vero e proprio boom di vendite e di consensi.
Prepariamoci comunque a vivere un autunno davvero caldo e non solo sul piano prettamente tecnologico, ma anche, e soprattutto, sul piano delle opportunità… Opportunità che, considerato il momento socio-politico del nostro Paese, potrebbe sembrare una vera e propria chimera… Ma, come si dice, l’importante è crederci…