Google. Page e Brin si dimettono da Alphabet. Sundar Pichai è il nuovo CEO
Cambio alla guida di Alphabet
È la “fine di un’era”, scrive il New York Times. Dopo 21 anni Larry Page e Sergei Brin, storici co-fondatori di Google, lasciano la casa madre, di cui erano rispettivamente CEO e presidente, ma rimangono nel board della holding.
Sundar Pichai, CEO di Google dal 2015 dopo aver guidato il business del sistema operativo Android e del browser Chrome, diventerà anche amministratore delegato di Alphabet, mentre il ruolo di presidente non verrà coperto. Il 47enne nato a Chennai, nel sud dell’India, ha studiato ingegneria all’Indian Institute of Technology a Kharagpur, prima di trasferirsi negli Stati Uniti per continuare gli studi alla Stanford University e alla Wharton School dell’Università della Pennsylvania.
Page e Brin hanno fondato il motore di ricerca nel 1998 quando ancora studiavano per un dottorato alla Stanford University. Possiedono ancora, assieme, una quota del 14% nella società e il 56% dei diritti di voto. Page ha il 5,8%, Brin il 5,6%. Vantano patrimoni personali tra i maggiori al mondo: il 46enne Page 59,3 miliardi di dollari, Brin, originario della Russia, 56,6 miliardi.
ANNUNCIO A SORPRESA
Con un annuncio a sorpresa, attraverso una lettera pubblicata il 3 dicembre su Google, hanno affermato che “con Alphabet ora ben consolidata, con Google e le Other Bets (divisione dell’azienda dedicata alle sperimentazioni e iniziative innovative) che operano efficacemente quali aziende indipendenti, è il momento di semplificare la struttura di management”. “Se la compagnia fosse una persona, sarebbe un giovane adulto di 21 anni e sarebbe il momento di lasciare il nido (…). Pensiamo che sia arrivato il momento di assumere il ruolo di genitori orgogliosi, che offrono consigli e amore, ma non una fastidiosa sorveglianza quotidiana”.
“Sundar Pichai porta umiltà e una grande passione per la tecnologia ai nostri utenti, partner e dipendenti ogni giorno. Ha lavorato a stretto contatto con noi per 15 anni, attraverso la formazione di Alphabet, in qualità di CEO di Google e membro del consiglio di amministrazione di Alphabet (…). Non avremmo potuto trovare di meglio per guidare Google e Alphabet nel futuro”.
Anche Sundar Pichai ha voluto rivolgere qualche parola a Larry Page e Sergei Brin: “I fondatori hanno dato a tutti noi un’incredibile chance di avere un impatto sul mondo. Grazie a loro, abbiamo una missione senza tempo, valori duraturi e una cultura di collaborazione ed esplorazione che rende emozionante venire a lavorare ogni giorno. È una base solida che continueremo a costruire. Non vedo l’ora di vedere che cosa ci aspetta e di continuare il viaggio con tutti voi”.
All’orizzonte si addensano nuvoloni. Oggi il gruppo deve fare i conti con le accuse di eccessiva influenza e monopolio e di scarso rispetto dei diritti civili e politici. Di recente quattro dipendenti hanno denunciato di essere stati licenziati come ritorsione per i loro sforzi di organizzazione sindacale dei dipendenti. Inoltre pur essendo ancora dominante nelle inserzioni digitali, Alphabet ha faticato a sviluppare nuovi progetti. Ma le sfide per il futuro non mancano.
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