Google e Microsoft dichiarano guerra ai siti pirata. Bannati dai loro motori di ricerca
I siti pirata hanno i giorni contati in Gran Bretagna. Google e Microsoft hanno raggiunto un accordo col governo britannico per impedire ai siti più volte segnalati per violazione di copyright di comparire nelle loro pagine di ricerca. A rivelarlo è il sito del Telegraph.
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Una vittoria per le case discografiche e cinematografiche che accusavano i big tech di chiudere un occhio nei riguardi della pirateria online. E che da anni lottano contro questo fenomeno che fa molto male al settore.
Ora arriva la risposta concreta di Google e Microsoft che hanno deciso di bannare dai loro motori di ricerca tutti quei siti che sono stati più volte segnalati per violazione di copyright.
L’impegno di Big G e di Microsoft è dunque quello di rimuovere da Google Search e da Bing i risultati chepossano condurre a siti e piattaforme non in regola. In Gran Bretagna, in particolare, oltre alla pirateria di contenuti musicali, film e serie Tv, è forte il fenomeno degli eventi sportivi trasmessi illegalmente sul Web anche se concessi in esclusiva a un canale televisivo.
Questi siti verranno declassati in modo che non compaiano nella prima pagina di risultati di ricerca offerti dai motori Bing di Microsoft e Google. Il rispetto del codice sarà monitorato nei prossimi mesi dall’Intellectual Property Office.
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Un importate passo avanti nella lotta contro la pirateria. Un codice di condotta a cui hanno aderito Google, Microsoft, la British Phonographic Industry, la Motion Picture Association e i membri della Alliance for IP.
L’Intellectual Property Office britannico ha fissato degli obiettivi per “la riduzione della visibilità dei contenuti illegali nei risultati di ricerca”, è già entrato in vigore ed entro il mese di giugno mostrerà concretamente i propri effetti sulla Rete britannica.
Google, tramite portavoce, ha sottolineato di essere “partner attivo da molti anni nella lotta alla pirateria online” e di voler continuare su questa strada.
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