ENNIO MORRICONE e tutto il suo cinema a partire dal troppo dimenticato Luciano Salce
Memoria di un genio indiscusso della musica cinematografica che con dolore italiano e di tutto il mondo ci ha lasciati il 6/7/20 e ora incanta l’aldilà con la sua musica che aveva la qualità del divino.
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— di Alessandra Basile Ass. Filodr. Effort Abvp —
Era il 1961. In quell’anno uscì il film che lanciò Ugo Tognazzi, già interprete di altre pellicole nei dieci anni antecedenti ma diciamo di serie b e qui invece diretto da Luciano Salce in un ruolo di spessore, il suo primo appunto. Nel film ‘Il federale’, forse l’opera più importante di Salce e ancora oggi godibilissima, grazie anche all’attore George Wilson, compagno di set di Tognazzi, un elemento che non passa inosservato sono le note musicali che ben si coniugano con alcune scene. Dunque nel 1961, per la prima volta, il grande Ennio Morricone – a tutti caro per i voli pindarici che con le sue musiche ci ha fatto fare in mondi di fantasia e sogno, di sentimenti e creatività, di gioie e dolori – componeva la colonna sonora di un film.
In Italia, Salce, dunque il suo scopritore come artista e ideatore della musica per i film, non ha avuto e continua a non ricevere un vero e meritato riconoscimento per la sua carriera e soprattutto per avere dato il suo contributo al cinema, sia con cult movies noti ai più come ‘Fantozzi’ (un’assoluta novità, una rappresentazione esasperata ma veritiera dell’ italiano medio della seconda metà del secolo scorso, una commedia amara che rispecchiava una vera classe lavorativa italiana e una certa italianità, una fonte di nuovi termini ed espressioni fra i quali l’aggettivo ‘fantozziano’ ormai parte anche del dizionario della nostra lingua, una fucina di attori comici, con particolare riferimento innanzitutto al protagonista Paolo Villaggio da lì in poi divenuto famoso, un atto di genialità cinematografica del regista e dell’autore del testo, lo stesso Villaggio), sia, e qui direi soprattutto, come scopritore di talenti e dotato della rara capacità di scegliere l’attore/attrice giusto/a per un certo personaggio.
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Ad Anna Mazzamauro, presentatasi per il ruolo della Pina, Salce affidò il ruolo azzeccato della simpaticissima Signorina Silvani: un esempio delle intuizioni di Salce. Parlo un po’ a lungo di Luciano Salce in questa premessa a Morricone non a caso: sono assolutamente convinta, per riprendere le sacrosante parole di Elia Kazan, che ‘Effort is all. Continue and you may get there despite everything’[1], ma sono altrettanto persuasa che lo scopritore, il sostegno mirato, l’azione incentivante e incoraggiante verso una data direzione siano essenziali e oggi quanto mai rari.
Ennio
E’ il 10 novembre 1928 e accade un fatto eccezionale: nasce il più grande cine-compositore del mondo (o almeno uno fra i più grandi, ma per una volta noi italiani troppo spesso autocriticoni lo piazziamo sul podio del vincitore assoluto) ed è un uomo non molto alto, un po’ sempre corrucciato (come avrebbe detto una mia prozia ‘con il bregno’), timido dietro le lenti di un paio di occhiali certo non alla moda, geniale nelle sue creazioni musicali, fumantino sul lavoro si narra, riservato specie nella sua vita privata e affettiva, ufficiale nelle sue dichiarazioni d’amore alla moglie Maria, suo amore da 70 anni, cui dedica la conclusione del necrologio scritto di suo pugno e recentemente reso pubblico dall’avvocato di fiducia detentore dello stesso.
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Le parole di Morricone per la sua adorata Maria, mentore come lui stesso ha detto più volte, sono state queste: ‘Per ultima Maria (ma non ultima). A lei rinnovo l’amore che ci ha tenuto insieme e che mi dispiace abbandonare. A lei il più doloroso addio.’ Questo piccolo grande uomo, dotato di una modestia tipica solo della più profonda e reale nobiltà d’animo, di un cervello fine, di chi ha la capacità di vivere proteso in avanti con i piedi ben fissi a terra e di valorizzare l’esistenza propria e altrui nel modo più elevato e concreto, insomma di quell’essere umano che con delicato rispetto ed umiltà si distingue dalla massa risultando grandioso agli occhi dei più che lo ammirano con stupore e gratitudine, ha sposato la sua musa, Maria Travia, 63 anni orsono, ma l’ha conosciuta e corteggiata nel 1950.
Ecco come. Morricone viene a sapere da sua sorella Adriana, che Maria, amica di quest’ultima, è in ospedale ingessata dalla vita al collo per via di un incidente fatto con la macchina del padre mentre proprio lei guidava. Siamo a Roma dove anche Maria vive da anni, pur essendo nata (nel 1932) in provincia di Messina. Il grande compositore, che di lei ha sempre detto “a me piacque subito moltissimo”, le rimane vicino fintanto che guarisce e lei se ne innamora. Per tutta la vita. La coppia ha avuto 4 figli ed è sempre rimasta unita. Storie e matrimoni così fanno sognare chiunque, francamente oggi più che mai. Forse Ennio e Maria hanno capito subito di avere un animo simile e hanno fondato il loro legame su valori che oggi sono pietre preziose rarissime. Grazie Ennio Morricone per l’eccellente esempio di amore, passione, rettitudine, umile genialità.
Morricone
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Sono più di 500 i film e le serie tv ‘onorati’ dalle creazioni musicali ad hoc del grande compositore e sono più di 60 i film premiati che si sono presentati alle nomination con le note meravigliose di Morricone. Fra questi ultimi è forse ‘Mission’ quello più importante del Maestro. Ma mi vengono i brividi a ripensare ai titoli di alcuni film che hanno fatto la storia anche grazie a lui. Mi riferisco alle pellicole italiane ma in verità anche a quelle hollywoodiane e questa sua internazionalità, intesa come apprezzamento del globo intero per la sua arte più che come sua attitudine mentale, è un fatto che ha valore inestimabile per noi. Il Valore italiano nei secoli è stato reale, diffuso e riconosciuto, talvolta persino più all’estero che in casa nostra, come fu per Marconi che, senza gli inglesi (e in primis sua madre), non avrebbe avuto la possibilità di portare avanti le sue significative scoperte e di inventare, come sappiamo, la radio. Parlando di cinema e tv, mi fa sorridere riflettere sul fatto che il riferimento a Marconi sia qui indovinato anche al di là del costituire un altro e ancor più importante Valore italiano mondialmente riconosciuto: prima della televisione o del cinema c’è stata giustappunto la radio.
Tornando ai film più noti di Morricone, il pensiero va diretto a un’altra pietra miliare della nostra cinematografia: Sergio Leone con i suoi spaghetti western, ultimo dei quali è stato ‘C’era una volta in America’ del 1984 con Robert De Niro. Conosciuto sui banchi di scuola alle elementari, Ennio Morricone ha iniziato a collaborare con Leone 3 anni dopo ‘Il federale’, che come ho scritto in premessa ha costituito la sua prima esperienza da cine-compositore, e il loro sodalizio è proseguito fino alla fine.
Tra gli altri registi i cui film sono brillati anche grazie alle musiche del Maestro, ricordo: Sergio Corbucci, Bernardo Bertolucci, Duccio Tessari, Giuseppe Tornatore, ma anche Brian De Palma, John Carpenter, Mike Nichols, Berry Levinson, Oliver Stone e di recente soprattutto Quentin Tarantino che l’ha voluto fortemente per ‘The Hateful eight’, uscito nel 2015, facendogli guadagnare l’Oscar alla migliore colonna sonora. A Morricone arriva la statuetta d’oro già nel 2007 ed è alla carriera perché le sue nomination, 5 fra il 1967 e il 2001, non si sono fino ad allora concretizzate in premi, eppure si parla di film che sono rimasti impressi nella storia del cinema mondiale e nelle nostre menti, proprio o anche, per la musica che li accompagnava, come ‘Gli intoccabili’ di De Palma del 1988.
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Il suo pensiero, il suo motore
Oltre agli infiniti riconoscimenti e alle varie onorificenze italiane e straniere ricevute, nel febbraio 2016, al già 87enne Maestro viene assegnata la sua stella sulla celebre e ambitissima Hollywood Walk of Fame e le sue parole che, alla relativa cerimonia, egli rivolge a uno dei due grandi amori della sua vita, la Musica, l’altro essendo Maria, sono queste: «Devo cercare di realizzare una colonna sonora che piaccia sia al regista, sia al pubblico, ma soprattutto deve piacere anche a me, perché altrimenti non sono contento. Io devo essere contento prima del regista. Non posso tradire la mia musica.». Non credo ci siano dubbi a questo punto su che cosa sia la Passione vera e sulla sua priorità di valore e di intento per chi ne è colpito. Nulla, nemmeno una stella del firmamento in terra, nemmeno un Oscar o una standing ovation, nulla può sostituirsi, per importanza e dedizione, alla Passione, in particolare a quella per l’Arte. Rip Ennio.
Ennio Morricone e sua moglie Maria
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Fonte: https://www.today.it/~media/horizontal-hi/67893780666455/morricone-moglie-2.jpg
Ennio Morricone agli Oscar per ‘The Hateful eight’ di cui curò la colonna sonora
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Nelle Figure F2a e F2b, rispettivamente, la locandina del film di Quentin Tarantino che fece vincere l’Oscar alla migliore colonna sonora a Morricone e la sua vittoria al Dolby Theater nel 2016
Fonte: *JUQ8dUAvm4y3iyhr.jpg
Fonte:
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Video della premiazione: https://www.youtube.com/watch?v=8977YNfJdBU
Ennio Morricone alla cerimonia del Walk of Fame a Hollywood
Le Figura 3 mostra un soddisfatto Ennio Morricone in compagnia dell’adorata moglie alla cerimonia di assegnazione delle stelle del celebre Hollywood Walk of Fame. Ne vinse una.
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[1] La fatica, lo sforzo, è tutto. Persisti, potresti arrivare lì dove desideri a dispetto di tutto.
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