Siamo sempre dubbiosi sulla possibilità di abbassare il costo elettricità di casa: confrontiamo le tariffe e facciamo fatica a capire se ciò che ci sembra conveniente lo sia effettivamente.
Questo perché gli elementi che ci vengono dati per decifrare il costo al dettaglio e le spese correlate ci sembrano di difficile comprensione, con ogni fornitore la storia è sempre stata quella.
Ecco perché Wekiwi ha deciso di proporre qualcosa di diverso, ha scelto più che altro di proporre delle modalità di risparmio ai propri clienti.
Infatti, oltre al classico confronto tra tariffe tra questo gestore e un altro qualunque della concorrenza, ci sono elementi che di solito non vengono considerati perché vengono di solito inseriti all’interno del totale complessivo.
Wekiwi invece ha preferito separare le voci di spesa che deve sostenere fino a formare il totale, e non solamente quelle che riguardano i servizi di rete, le imposte, eccetera, ma proprio i costi fissi aziendali, in modo che il consumatore che contribuisce a ridurle possa beneficiare di un minor costo complessivo.
Le spese che non dipendono direttamente dal fornitore di energia elettrica, che purtroppo non sono bassi (anzi, tra tutto quanto la percentuale di spesa che non è imputabile al fornitore raggiunge davvero una proporzione elevatissima rispetto alla variabile del consumo), non possono naturalmente essere oggetto di sconti o riduzioni perché non imputabili all’azienda, ma dipendenti dallo Stato come nel caso delle imposte o dal monopolista come per i Servizi di Rete.
Tuttavia, esiste la possibilità di ridurre una parte delle spese fisse del gestore, contribuendo con la propria buona volontà ad abbassare i costi di amministrazione relativi al personale.
Come fare? Ecco poche semplici mosse
Prima di tutto vediamo di capire quali siano i costi amministrativi di un gestore: stiamo parlando naturalmente del personale dipendente dell’azienda, il cui stipendio grava sulle bollette degli utenti, anche se si tratta di costi distribuiti tra molte persone.
Com’è noto il costo dei consumi viene ripartito in due momenti: uno preventivo ed uno a consuntivo; in entrambe queste fasi, Wekiwi offre la possibilità ai suoi clienti di beneficiare di uno sconto se contribuiscono a ridurre le spese interne, vediamo come.
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Il primo di questi elementi è l’elaborazione delle stime di consumo che vengono inserite nelle fatture; poiché non si tratta di operazioni automatiche, ma che richiedono l’impiego di personale, esse costituiscono una spesa viva per il gestore, che se ha la possibilità di eliminarle risparmia.
Per eliminare questo fattore di costo Wekiwi ha trasferito sul cliente l’onere di identificare la sua stima di consumo: il cliente che sceglie questo fornitore deve infatti, al momento della sottoscrizione, selezionare una previsione di spesa e quindi definire un’ipotesi di consumo.
Poiché Wekiwi è consapevole che questa operazione presenta delle difficoltà per chi non è avvezzo, offre degli strumenti per facilitare la buona riuscita di questo passaggio sia in fase iniziale che anche successivamente.
Al momento di selezionare la Carica, ovvero quella che l’utente ipotizza essere la sua spesa mensile, sul sito internet gli viene mostrato un simulatore di calcolo che identificherà quali sono gli elementi che determinano la spesa in base alle sue abitudini; in questo modo gli verrà indicato l’importo che con maggiore probabilità rispecchia quello che dovrebbe pagare mensilmente.
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Tuttavia, dal momento che né le persone, né il simulatore sono infallibili, è prevista la possibilità di modificare l’importo scelto in seguito, nel momento in cui ci si rende conto che la spesa sfora sensibilmente la cifra selezionata.
Questo sarà possibile perché un’App permetterà di controllare l’andamento dei propri consumi e di entrare nella propria area personale sia dall’App che all’interno del sito e modificare l’importo scelto in modo da allinearlo.
Questa operazione successiva sarà quella che permetterà di beneficiare dello sconto per coloro che non si discosteranno dalla Carica scelta,; in caso invece di importo stimato inferiore, l’eccedenza verrà accreditata nella bolletta successiva.
Un altro costo per l’azienda è costituito dal personale necessario per emettere le fatture; chiaramente questo non è un costo eliminabile come nel primo caso, tuttavia è riducibile attraverso una diminuzione del numero di fatture da emettere, che quindi necessiterà di un minor numero di personale impiegatizio, sempre da parte del gestore.
Ecco perché Wekiwi ha deciso di “premiare” chi richiede “poche” bollette: infatti la fatturazione sarà gratuita se quadrimestrale, ma il costo aumenterà proporzionalmente all’aumentare della frequenza di fatturazione: ogni tre mesi 0,050€ e ogni due mesi 1€ a fattura.
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Proseguendo nell’analisi delle spese che consentono di risparmiare a catena c’è quella per il costo del personale addetto al call center necessario per l’assistenza ai clienti.
Chiariamo subito: l’assistenza ai clienti viene ovviamente fatta, ma privilegiando il suo svolgimento tramite i canali a basso costo, ovvero quelli online attraverso l’invio di e-mail oppure, ancora più funzionale, la sezione appositamente dedicata all’interno dell’area personale del sito.
Queste procedure consentono di poter gestire in modo rapido ed efficiente l’assistenza senza penalizzare gli utenti, che invece potranno beneficiare di uno sconto (denominato proprio sconto online) proprio per aver evitato di rivolgersi al centralino (comunque disponibile per chi non riuscisse a farne a meno).
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La tariffazione
Le modalità di risparmio usufruibili grazie al fornitore finiscono qui, ma i clienti hanno comunque altri assi nella manica da giocarsi per accrescere le proprie possibilità, a partire dalla scelta della tariffazione.
La tariffa del costo energetico non viene infatti calata dall’alto, ma vengono date alcune opzioni tra cui scegliere in base alle proprie abitudini: la distinzione più corposa è quella data da trifasica e monoraria.
Come intuibile, la prima stabilisce che il costo dell’energia sia variabile in funzione della fascia oraria, ovvero maggiore nelle ore di maggiore consumo globale e minore nelle ore in cui esso è più basso: la Fascia 1 è quella che va dalle 8 alle 19 dei giorni feriali, praticamente in questa fascia riconosciamo gli orari d’ufficio un po’ dilatati, nelle ore immediatamente precedenti e successive troviamo la Fascia 2 che si colloca su un prezzo medio, includendo anche il sabato, mentre la fascia di maggiore risparmio è la Fascia 3, dove i costi sono decisamente convenienti, ma si tratta delle ore notturne e domenicali.
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In antitesi a questa suddivisione oraria è disponibile la tariffa monoraria che livella il costo dell’energia elettrica in qualunque momento del giorno e della settimana; esistono poi altre suddivisioni, che tendenzialmente dividono gli orari in due categorie accorpando di fatto quelle più economiche.