Un braccio bionico ripulirà lo spazio dai detriti satellitari
Per recuperare i piccoli oggetti che ruotano attorno alla Terra, studiosi dell’università di Losanna, grazie ad una collaborazione con l’Agenzia spaziale europea (Esa), hanno realizzato un’articolazione artificiale, in grado di intercettare i detriti rilasciati nello spazio dai satelliti in orbita.
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L’obiettivo dell’ente spaziale è quello di diminuire il numero dei rifiuti presenti nello spazio, rilasciati negli anni dai satelliti intorno al pianeta. Oggetti piccoli ma, comunque, pericolosi.
Alcuni ricercatori hanno così realizzato un braccio bionico, dotato di riflessi che possono portare ad afferrare un detrito in avvicinamento nel giro di cinque centesimi di secondo. L’articolazione è lunga un metro e mezzo e monta una mano con quattro dita.
Durante il collaudo, i ricercatori del Polytechnique fédérale de Lausanne hanno lanciato verso il robot alcuni oggetti di diverse dimensioni: una racchetta da tennis, una palla, un martello, una bottiglia vuota ed una bottiglia semivuota.
Oggetti scelti appositamente per mettere in difficoltà il braccio, attraverso centri di gravità che si si spostavano durante il volo e ostacoli per la presa, come i manici.
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L’articolazione riesce a intervenire grazie a una serie di telecamere e di parametri preimpostati, creando un modello cinetico degli oggetti basandosi alla loro traiettoria, velocità e rotazione attraverso un’equazione.
Con questo strumento, da montare a sua volta su un satellite, l’Esa spera quindi di poter effettuare una pulizia dello spazio intorno al pianeta, ormai pieno di detriti e materiale di scarto di ogni tipo.
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