Agricoltura e blockchain, una delle sfide più affascinanti del prossimo futuro
—- Redazione Trendiest News —- Ne parliamo con Cristiano Spadoni di Image Line
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Agricoltura 4.0 e blockchain: due mercati che nel settore dell’agroalimentare in Italia valgono rispettivamente 450 e 9 milioni di euro: ne parliamo con Cristiano Spadoni, Business Strategy Manager di Image Line.
Negli ultimi anni il settore è stato investito da una profonda trasformazione digitale. Ci può descrivere il fenomeno?
Negli oltre 30 anni di attività, Image Line azienda hi-tech italiana specializzata in soluzioni digitali per l’agricoltura, ha visto l’intero processo di trasformazione che ha portato all’agricoltura 4.0 e ha assistito alla trasformazione della cassetta degli attrezzi dell’agricoltore, oggi caratterizzata sempre più da strumenti tecnologici e di precisione, droni, software e altro ancora.
Il mercato chiede sempre più trasparenza e tracciabilità dei prodotti che arrivano sulle tavole del consumatore finale e per fare ciò c’è la necessità di avere in campo strumenti sempre più all’avanguardia, in grado di registrare ogni informazione e renderla disponibile. Oggi le decisioni relative alle strategie innovative da implementare in campo si basano sempre di più sui dati. In questo ambito, ci viene in aiuto l’analisi dei big data.
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Quanto sono importanti oggi i dati in agricoltura?
L’agricoltore di oggi non produce più solo cereali, ortofrutta o grappoli d’uva. Ogni sua pratica agricola produce una mole impressionante di dati: dove è nato quel frutto, quali elementi nutritivi hanno contribuito ad ottenere qualità e quantità desiderate, quali strategie sono state attivate per proteggere le coltivazioni. Vi sono inoltre documenti che attestano i risultati di analisi di laboratorio, di rilievi e monitoraggi, di certificazioni. L’analisi di questi big data consente di comprendere come produrre di più e meglio, con un uso sostenibile delle risorse. Non solo. Possiamo affermare che prodotto e dati oggi rappresentano un binomio inscindibile per raccontare al consumatore ciò che avviene in campo e le caratteristiche di ciò che porta in tavola. La blockchain consente di trasferire in modo sicuro e trasparente queste informazioni attraverso tutti gli anelli della filiera. Ogni progetto di tracciabilità che includa la blockchain deve essere affidabile fin dall’origine. La piattaforma cloud QdC® – Quaderno di Campagna® di Image Line per esempio risponde a questa necessità: è un vero e proprio oracolo delle informazioni raccolte in campo, che l’agricoltore può registrate in maniera semplice e precisa grazie a banche dati integrate, dati meteo previsionali e storici, sistemi di allerta intuitivi impostati per verificare il rispetto di rigidi protocolli di produzione sostenibile.
Che cosa si intende precisamente con il termine oracolo?
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Per spiegare questo concetto credo che sia esemplificativa la definizione di Nicola Attico in “Blockchain. Guida all’ecosistema. Tecnologia, business, società”: un oracolo è una terza parte in grado di fornire dati esterni alla blockchain che devono essere trasferiti in modo affidabile. Gli oracoli non si limitano solo a permettere agli smart contract di ottenere informazioni dal mondo esterno dalla blockchain ma, vista la garanzia e certezza richiesti da tutto ciò che utilizza la tecnologia blockchain, ricoprono un ruolo fondamentale, ossia garantiscono che le informazioni siano giuste e veritiere.
Quanto vale la blockchain nel mercato agroalimentare?
Consideriamo che il valore degli investimenti in blockchain in tutti i settori in cui è applicata, secondo i dati relativi al 2019 dell’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger del Politecnico di Milano, è pari a 30 milioni di Euro (+100% rispetto al 2018). Il valore della blockchain in Italia nel settore agroalimentare nel 2019 è pari a 9 milioni di euro. Un valore che continua a crescere insieme alla consapevolezza degli operatori del settore e che oggi vede la blockchain impiegata dalle imprese agroalimentari prevalentemente per incontrare nuove opportunità commerciali e di marketing (60%), rendere più efficienti i processi di supply chain (40%), raggiungere obiettivi di responsabilità ambientale e sociale (21%), secondo quanto riporta l’Osservatorio Smart Agrifood di cui Image Line è partner. Gli obiettivi legati alla sicurezza alimentare si attestano intorno al 15%, un dato che però continua a crescere e che nei prossimi anni avrà un ruolo sempre più dominante.
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