I videogiochi non sono diseducativi quando diventano strumenti della fede e della religione digitale
«I videogiochi trattano in maniera problematica la religione, enfatizzando soprattutto i suoi aspetti negativi». Ad affermarlo era stato uno studio redatto dall’Università del Missouri risalente a più di un anno fa.
Non sprecare soldi comprando pubblicità programmatica ma investi su contenuti eterni. ==> LEGGI QUI perchè.
Eppure, girando tra gli store, ci accorgiamo che anche nel gaming il pensiero religioso è riuscito a creare una propria isola felice. Un altro punto a favore di una religione al passo coi tempi, che pone la tecnologia a servizio dell’esperienza di fede, con lo scopo di raggiungere le persone direttamente sui loro smartphone.
I games dal sapore religioso sono riconducibili a diverse categorie: si spazia dai quiz biblici agli action games, dai giochi di ruolo a quelli educativi. Tra i più amati dagli Internet users, spiccano “Bible Quiz”, “The Journey of Jesus” e “Nun Attack”.
Se il primo tra questi risulta essere un gioco molto utile per l’insegnamento del cristianesimo e per la catechesi, con le sue svariate domande sui versi e sui personaggi della Bibbia, il secondo può essere considerato l’alternativa sacra ai profani Farmville e Cityville. “Il viaggio di Gesù” (questa la traduzione di “The journey of Jesus”) è infatti un gioco-applicazione di Facebook, che consente al giocatore di calarsi nei panni di uno dei discepoli del Salvatore o in quelli di Maria di Magdala. Lo scopo del viaggio consiste nell’acquisire punti, premi e skills, partendo dal battesimo al Giordano fino alla Passione sul Calvario, attraverso gli episodi delle nozze di Cana, della guarigione degli infermi, della moltiplicazione dei pani e dei pesci.
Nun Attack, invece, è il “classico” action game, in cui un manipolo di suore “militarizzate” affronta demoni dell’Inferno con armi da fuoco, del calibro del kalashnikov, del fucile a pompa o della 44 magnum. Nonostante alcuni giudichino il gioco violento, altri evidenziano che la presenza di figure della cristianità (le suore) e il fine (sconfiggere il male) giustificano i mezzi.
Non sprecare soldi comprando pubblicità programmatica ma investi su contenuti eterni. ==> LEGGI QUI perchè.
Chi sosteneva che i videogiochi fossero diseducativi e amorali, adesso dovrà ricredersi. In una religione sempre più cyber, i games non sono un tabù.
Non sprecare soldi comprando pubblicità programmatica ma investi su contenuti eterni. ==> LEGGI QUI perchè.