Valencia. Fascino dell’antico e dinamicità dell’architettura futuristica
di Michela Longari –
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Storia, cultura, arte moderna, parchi, mare e vita notturna… Valencia racchiude in sé il fascino dell’antico e la dinamicità dell’architettura futuristica in un contesto al contempo frizzante e rispettoso delle tradizioni.
Posta a metà strada tra Madrid e Barcellona, Valencia è la terza città della Spagna per numero di abitanti (circa 800.000). Capitale della Comunità Valenciana, si affaccia sulla costa orientale della Penisola Iberica, di fronte all’arcipelago delle Baleari, e gode di un clima mediterraneo assolutamente piacevole, con temperature che mediamente oscillano tra 11 e 25 °C.
Valencia, fondata nel II secolo a.C. dai Romani su un antico insediamento iberico, vanta una storia ricca di cui sono testimonianza i numerosi monumenti di vario stile che caratterizzano il centro della città. I principali luoghi di interesse sono: Plaza de la Almoina, dove sono visibili le tracce lasciate dei Mori così come l’esperienza cristiana rinascimentale; la Cattedrale di Valencia, costruita su un’antica moschea ed oggi dedicata all’Assunzione di Maria; il campanile Torre Miguelete risalente al XIV secolo; la Basilica della Vergine, votata alla Vergine degli indifesi, patrono della città; la Lonja de la Seda, Patrimonio Unesco e tra i pochissimi edifici gotici a carattere non religioso; e Plaza de Toros, in stile neoclassico, ispirata ai più noti anfiteatri romani. Ad essi si aggiungono i pittoreschi ed affollati mercati del centro: Marcato Central e Mercado Colon, dove sono i profumi a prevalere sul caotico andirivieni della gente e sulle urla dei venditori.
Ma Valencia è anche, e soprattutto, innovazione. La trasformazione urbanistica vissuta dalla città all’inizio degli anni Novanta è unica in Spagna e ha segnato profondamente l’economia della regione, facendo di Valencia una tra le mete turistiche più popolari del Continente e destinazione ultima per tanti “cervelli in fuga”, che trovano qui un ambiente dinamico, accogliente e, non meno importante, soleggiato. Tra le principali novità che hanno modificato il volto di Valencia la deviazione del fiume Turia, sul cui alveo sono stati realizzati i Giardini del Turia e gli edifici ultramoderni che compongono la famosa Città delle Arti e delle Scienze (Ciudad de las Artes y las Ciencias). Quest’ultima, progettata dal noto architetto valenciano Santiago Calatrava a cavallo del nuovo Millennio, vanta al suo interno: il Museo della Scienza, Museo de las Ciencias Principe Felipe; il Palacio de las Artes Reina Sofia; l’Oceanografic, ovvero il più grande acquario d’Europa; l’Hemisfèric Planetarium ed un cinema IMAX. Ad essi si aggiungono i non meno impressionanti Ponte di Assut de l’Or e l’Agora, il tutto incorniciato da enormi fontane e giochi d’acqua.
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Infine, come non citare la tradizione culinaria di Valencia che annovera tra le proprie ricette la famosa Paella. Il piatto, associato ormai in tutto il mondo alla Spagna, è originario proprio di Valencia e prende il nome dal recipiente di metallo in cui viene preparata, detto paellero in valenciano. La sua diffusione all’interno della penisola iberica risale solo alla fine del XIX secolo ed è stata accompagnata dall’introduzione di numerose varianti rispetto alla prima e più tradizionale ricetta valenciana. Meno famosa ma non per questo meno tipica è l’horchata, bevanda preparata con acqua zucchero e chufa (tubercolo di una pianta, diffusa nella piana di Valencia), fondamentale per rinfrescarsi durante le giornate soleggiate dell’estate spagnola.
Michela Longari
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