Tre uomini armati cercano di rapinare un Bitcoin Exchange
Nell’immaginario collettivo i Bitcoin assomigliano a moneta d’oro o almeno spesso così viene rappresentato. E forse lo hanno immaginato così anche tre ladri in Canada che armati di pistola hanno pianificato di rapinare uno scambio di criptovaluta. Battute a parte, l’assalto è accaduto realmente martedì mattina, quando tre uomini armati di pistole sono entrati negli uffici di uno scambio Bitcoin canadese a Ottawa e hanno trattenuto quattro dei suoi dipendenti.
Tre ladri hanno assalito un cambio di Bitcoin
Gli intrusi hanno poi colpito uno dei dipendenti in testa con una pistola, chiedendo loro di effettuare una transazione in criptovaluta. Un quinto impiegato in un’altra cabina, rimasto nascosto, ha chiamato la polizia e i rapinatori sono stati costretti ad andarsene a mani vuote.
Uno dei sospettati è stato arrestato dagli agenti di polizia in un burrone a nord di Colonnade Road. Sono stati schierati molti agenti tra cui gli ufficiali dell’unità K-9, riferisce CBC News .
E’ caccia ad altri ladri di Bitcoin
“La polizia sta cercando due ulteriori sospetti, entrambi descritti come maschi neri”, riferiscono fonti poliziali. “Gli investigatori sono anche interessati a identificare e parlare con una persona che si trovava all’interno del cambio quando i sospetti sono arrivati”.
Il sospetto arrestato, identificato come il 19enne Jimmy St-Hilaire, è stato accusato dei seguenti reati: rapina con un’arma da fuoco, cospirazione per commettere un reato incriminabile.
St-Hilaire apparirà in tribunale il 24 gennaio 2018. La polizia di Ottawa sta cercando gli altri due sospetti. Le autorità non hanno rivelato il nome del cambio di criptovaluta.
Sequestro e richiesta di riscatto in Ether
Un incidente simile è accaduto il mese scorso quando alcuni rapinatori armati hanno rapito un alto dirigente di Crypto-exchange EXMO Finance nel Regno Unito e hanno chiesto un riscatto di 1,8 milioni di dollari di Ether per il rilascio.
L’ufficio del procuratore distrettuale di New York ha accusato il nativo del New Jersey Louis Meza per il rapimento e il furto, sostenendo che Meza aveva “chiesto alla vittima il cellulare, il portafogli e le chiavi mentre minaccia la vittima con un’arma”.