Tecnologia e Design al Fuori Salone di Milano: Nike presenta The Art + Science Of Supernatural Motion
La tecnologia di riferimento, probabilmente per i prossimi secoli, è il corpo umano. Un’innovazione tecnologica per quanto avanzata non può certo prescindere dall’ergonomia e/o dal fatto che alla fine gli utilizzatori saranno gli uomini. Se poi questo concetto viene focalizzato ad Aziende produttrici di abbigliamento sportivo il tutto diventa ancora più estremo.
Ecco allora che Nike, approfitta del Salone del Mobile a Milano (e tutti gli eventi del fuori salone) per promuovere “The Art + Science Of Supernatural Motion”. Nel suo Nike Stadium (no, non hanno costruito uno stadio per l’occasione e, per i Milanesi, l’Arena Civica non ha cambiato nome!) è stata allestita una vera e propria mostra, simile ad un museo, dove il visitatore spazia tra le scarpe da running dell’Azienda americana, vere e proprie opere d’arte e l’evoluzione del concetto di movimento. Il tutto accompagnato da un cocktail che la Nike offre gentilmente ai visitatori insieme a musica e DJ.
Cos’hanno in comune tutte queste cose (a parte i cocktail ed i DJ)? Il movimento naturale.
Il natural motion infatti è la base sulla quale sono state portate avanti tutte le novità tecnologiche della Nike tra cui Nike Free e Nike Flyknit.
La tecnologia Nike Flyknit, basata sul principio che si corre più velocemente con meno peso addosso, lascia alla macchina il compito di produrre, con un singolo filo, una tomaia leggera che possa garantire una comoda calzata, un adeguato comfort ed un buon supporto per la corsa. Il tutto rispettando la natura perché non vengono prodotti scarti.
Con la tecnologia Nike Free invece la Nike mette al centro dell’attenzione l’ergonomia del piede tentando di estremizzare il concetto di corsa e provando a portare il piede a sentirsi come se corresse a piedi nudi. Flessibilità e supporto al piede durante tutto l’arco del movimento: questo l’obiettivo.
Chiaramente trattandosi di Nike, l’Azienda leader nella comunicazione del suo Settore, la cosa non poteva essere fatta in sordina.
Gli spazi dedicati all’interno dei locali del Nike Stadium sono molto suggestivi e, nonostante siano piccoli per dimensioni e sovraffollati, danno la sensazione di grandezza con una sapiente disposizione di tutte le calzature Nike in stile museo ed un percorso “obbligato” che attira ed incuriosisce. Tra una scarpa Nike e l’altra anche le opere di alcuni digital artist d’avanguardia come Universal Everything, Quayola+Sinigaglia e Daniel Widrig. Il filo conduttore, come detto, è sempre il movimento: è possibile infatti interagire con alcune di queste opere.
Una nota controcorrente le enormi file per prendere un cocktail, per quelle non sperate di fare tempi da runner. Personalmente ci ho rinunciato scoraggiato dall’attesa (e perché dovevo rimanere sobrio per scrivere questo articolo!) ma non penso che questo possa sminuire né l’evento né tantomeno i concetti che stanno alla base delle nuove tecnologie Nike.