Sterify. Nel 2022 nuovi dispositivi medici con minor uso di antibiotici
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—- di Greta V. Galimberti – Trendiest News —- La biotech Sterify con la sua gamma di dispositivi medici vuole cambiare, in meglio, le regole della medicina e arriva su Crowdfundme in cerca investimenti
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CrowdFundMe è l’unica piattaforma di Crowdinvesting (Equity Crowdfunding, Real Estate Crowdfunding e Corporate Debt) quotata a Piazza Affari. La torinese Sterify è una startup innovativa che sviluppa prodotti medici per la cura e la prevenzione delle infezioni batteriche (soluzioni di lavaggio per protesi pre-impianto, cerotti per ferite e ulcere infette, gel per il trattamento di osteomieliti e per la cura delle parodontiti e perimplantiti), riducendo, o eliminando, l’ utilizzo degli antibiotici nella pratica operatoria che ha creato batteri multi-resistenti che, secondo l’Amr-Review, potrebbero determinare entro il 2050 il decesso di 10 milioni di persone nel mondo.
La piattaforma tecnologica
Attraverso una piattaforma tecnologica, i cui brevetti sono già stati depositati, l’azienda piemontese mira a produrre e distribuire sul mercato, entro la prima metà del 2022, linee di dispositivi medici per chirurgia generale, oro-maxillo facciale, ortopedia, neurochirurgia e chirurgia estetica, in grado di eliminare i batteri e i loro biofilm, evitando che i microorganismi possano sviluppare resistenze. I prodotti di Sterify hanno i vantaggi di possedere un ampio spettro di azione e un grado di conservazione a temperatura ambiente, non creare resistenze e promuovere la rigenerazione dei tessuti.
La startup – nata nel 2020 (ma operativa dal 2018 per ricerca, sviluppo e validazione dei brevetti) come spin-off di Tiss’ You srl, “Regenerative Company”, specializzata nella ricerca e sviluppo di dispositivi medici per migliorare la naturale capacità di guarigione dei tessuti connettivi – si muove in un mercato globale che si stima toccherà i 35,6 miliardi di dollari nel 2022 (fonte Research&Markets); non a caso diversi grandi operatori internazionali, da Allergan ad AstraZeneca, passando per Roche, Gilead Sciences e Novartis, hanno investito negli ultimi anni in acquisizioni di aziende del settore biomedicale.
Le infezioni batteriche
Sterify risponde, inoltre, a un’impellente domanda di mercato, sollevata (ma rimasta per ora inascoltata) dall’Organizzazione mondiale della Sanità, che da una decina di anni chiede agli enti pubblici e alle aziende di investire nella ricerca di nuovi prodotti per la cura e prevenzione di infezioni batteriche. Sempre meno aziende, però, riescono ad individuare molecole o miscele di esse in grado di soddisfare i requisiti delle normative sui farmaci o sui dispositivi medici, rendendo le poche imprese del settore ancora più appetibili per gli investimenti e le possibili future acquisizioni.
I fondi raccolti
I fondi raccolti nella campagna di equity crowdfunding su CrowdFundMe, che si concluderà a febbraio e che punta a un primo obiettivo di 150mila euro, saranno impiegati per la certificazione dei dispositivi (in gran parte), marketing e vendite (la startup vanta una capillare rete di distribuzione in Europa e Medio Oriente, grazie a rapporti commerciali consolidati da parte di Tiss’You srl), ricerca e sviluppo e validazione clinica dei prodotti.
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