Starlink, aperti i preordini anche in Italia per l’internet satellitare di Elon Musk
E’ l’uomo del momento. Dopo aver fatto schizzare il Bitcoin con l’annuncio di aver investito 1,5 miliardi di dollari nella criptovaluta più usata al mondo Elon Musk, l’imprenditore e fondatore di Tesla, torna protagonista ma questa volta con Space X, la sua società aerospaziale.
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La notizia riportata da CNBC è che la società ha aperto i preordini in tutto il mondo per Starlink, un servizio per internet a banda larga distribuito via satellite che promette velocità costanti (tra 50 Mbps e 150 Mbps) e con latenza contenuta. Un servizio soprattutto per i residenti in zone rurali, dove il cablaggio in fibra ottica tarda ad arrivare. Trattandosi di connessione via satellite, infatti, è facile garantire una copertura molto elevata in ogni zona del Paese.
Si tratta appunto di una connessione satellitare e il punto di forza è che oggi i satelliti che gravitano attorno alla terra si trovano ad una distanza molto minore rispetto al passato, il che migliora le performance e riduce fortemente i tempi di latenza dovuti alle lunghe tratte che il segnale deve percorrere.
SpaceX ha lanciato la prima beta pubblica del servizio su invito circa quattro mesi fa, con l’obiettivo di raggiungere 10 mila utenti nel corso del mese di febbraio. In questi giorni sembra che l’azienda stia accelerando per raggiungere l’obiettivo.
Nel sito ufficiale è possibile eseguire il preordine anche per l’Italia. Al momento su tratta solo della prenotazione del servizio che però non è proprio alla portata di tutti. La connessione con Starlink costa 499€ per l’hardware a cui si aggiungono 60€ di spedizione e un abbonamento mensile di 99€. Al momento, è possibile prenotare il servizio lasciando una cauzione di 99€. L’hardware prevede una parabola plug&play (con un piccolo motore integrato che permette di orientarsi autonomamente verso i satelliti) e un router WiFi.
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Il servizio però non è disponibile ovunque, alcune zone riportano metà 2021 per altre invece l’attesa sarà più lunga ovvero il 2022. Si tratta infatti di una prima fase di test con accessi limitati.
Il lancio internazionale
Il lancio internazionale di Starlink è infatti complesso in quanto richiede approvazioni normative in ogni singolo Paese in cui l’azienda voglia operare. A partire dal 2021 SpaceX è riuscita a ottenere le licenze per distribuire Starlink negli Stati Uniti, in Canada e nel Regno Unito, con clienti già presenti nei tre paesi. Il processo è stato avviato anche in Messico, Germania, Grecia, Francia, Australia, Argentina e Cile, mentre in Italia siamo ancora nelle fasi iniziali insieme ad altri paesi come Austria, Spagna, Irlanda, Nuova Zelanda, Filippine, India, Giappone, Sud Africa, Brasile e Colombia.
Con Starlink SpaceX si rivolge al momento ai residenti di aree rurali e periferiche che attualmente non hanno accesso a internet o che fanno affidamento a tecnologie di connettività obsolete. Difficile prevedere quali siano i piani a lungo termine dell’eccentrico imprenditore Elon Musk. Intanto però ha ribadito, rispondendo a una domanda su Twitter, che Starlink sarà quotato in borsa.
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Il CEO di Tesla intende scorporare Starlink da SpaceX e realizzare una IPO, una volta che il servizio sarà funzionante e che si potrà “prevedere il flusso di cassa ragionevolmente bene”, ha scritto Musk su Twitter.
“SpaceX deve attraversare una profonda voragine di flussi di cassa negativi nel prossimo anno circa per rendere Starlink finanziariamente sostenibile. Ogni nuova costellazione di satelliti nella storia è fallita. Speriamo di essere i primi a non farlo”, ha concluso Musk in un altro tweet.
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