Spin Doctor vi aspetta ogni sabato dalle 11 alle 13 solo su Giornale Radio, la radio libera di informare
Continua il successo dell’innovativo format condotto dallo “spin doctor” Luigi Crespi
La trasmissione “Spin Doctor” di Luigi Crespi: Per sapere oggi quello che accadrà domani… Trend, ricerche e analisi, sondaggi e retroscena della comunicazione nella politica, la cultura… nella nostra vita.
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Luigi Crespi è stato giocatore di football americano, dirigente politico, sell promoter. Sondaggista e anche pubblicitario, ma soprattutto spin doctor, coach e autore cinematografico. Ha lavorato per grandi aziende italiane e non solo, per grandi imprenditori, leader e artisti. Famosa la sua attività di sondaggista durante i governi Berlusconi e in occasione delle più importanti elezioni politiche italiane ed europee.
Il prossimo 12 gennaio esce, edita da Solferino, la sua autobiografia “Spin doctor: storie di sette vite più una”. Ancora oggi le sue rilevazioni sono in TV durante il programma di Corrado Formigli Piazza Pulita.Spin doctor su “Giornale radio”
Questa settimana Luigi Crespi (nella foto) forse il più importante è famoso spin doctor italiano, grande esperto di comunicazione, di lingua e linguaggio, nella sua nuova trasmissione del sabato mattina (che appunto prende il nome dal suo lavoro di spin doctor) ha fatto “il pieno” di ospiti del mondo della politica.
I punti salienti della trasmissione di sabato scorso
Luigi Crespi non si è potuto sottrarre dal commentare un caso di comunicazione politica che è stato riportato su tutte le principali testate quotidiane nei giorni scorsi, le dichiarazioni del neo-presidente di ARPA Lombardia (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) e lo ha fatto con gli ospiti: dapprima però ha contattato Andrea Montanari che proprio sul quotidiano La Repubblica ha riportato la notizia, ed ha percorso in trasmissione il perimetro della cronaca di questo caso, sulla base di quanto Montanari gli ha raccontato: suggestiva la definizione di “presidente parlante” coniata dal giornalista, lasciando quindi intendere che una certa spontaneità nell’esprimersi, molto apprezzata dai lettori, non deve però scivolare su errori nel contrapporre posizioni delicate senza curarsi dei dettagli.
Luigi Crespi è particolarmente sensibile a questo argomento perché Lucia Lo Palo era conduttrice dell’edizione estiva del programma insieme a lui.
Ricordiamo che il 3 novembre scorso Lucia Lo Palo lasciò una sfortunata intervista a Claudio Brachino nella quale sembrava dichiarare che il cambiamento climatico non dipendesse dall’uomo, ma dalla natura stessa, non solo dal modo in cui l’uomo ha gestito l’ambiente: dichiarazione di quelle che scatenano le opposizioni fino a presentare una mozione di sfiducia a Consiglio Regionale.
Motivo per cui il conduttore ha coinvolto il consigliere regionale Giacomo Zamperini per poi chiudere con uno dei protagonisti del caso, colui che ha mosso la mozione di sfiducia contro la Lo Palo in sede regionale, cioè Pierfrancesco Majorino.
L’episodio è stato oggetto anche della salace satira di Luciana Litizzetto durante la trasmissione televisiva “Che tempo che fa” condotta da Fabio Fazio, ma logicamente il tema era stato trattato con una certa superficialità come si conviene allo stile della comica torinese.
I commenti di Giacomo Zamperini
Molto più coerenti invece i commenti di Giacomo Zamperini durante la trasmissione: entrando nel merito, e respingendo un certo tipo di “caccia alle streghe” che proprio non condivide, afferma “L’uomo è certamente protagonista del cambiamento climatico, ma non è il solo protagonista di questo cambiamento. Del resto, una sostenibilità ambientale non può esistere se non si parla di sostenibilità economica”
Il concetto è quello di una sostenibilità ambientale che non può prescindere da economia, indirizzo politico e pianificazione: “Qualcosa che non è mainstream, dove ambientalismo e imprese siano compatibili. La salvaguardia dell’ambiente non deve essere pagata con la criminalizzazione delle aziende” conclude Luigi Crespi.
Ma perché sfiduciare la Lo Palo, se è solo interprete delle direttive politiche della maggioranza? Il commento di Zamperini è granitico: “E’ stato chiesto il voto segreto per mascherarsi dietro la vigliaccheria, e utilizzare questa votazione non per valutare il comportamento della presidente di ARPA, ma per dare segnali politici di insofferenza a una Regione che, nonostante la maggioranza sia sempre di centro-destra, ha cambiato la composizione interna di questa maggioranza… sto facendo un’autocritica dal punto di vista politico e istituzionale”. E conclude: ”E’ giusto interrogarsi su quello che la Regione Lombardia può e deve fare per creare un sistema che sia ambientalmente sostenibile, ma deve poterlo fare con la concretezza e il buon senso lombardo”.
Pur ritemendo completamente sbagliato il modello di comunicazione attuato da Lucia Lo Palo in questo caso, Luigi Crespi sottolinea però come non occorra anche fare dell’ambientalismo “una religione” quando si può comunque vantare una specifica esperienza nel settore, un taglio diverso, un’attenzione alle imprese e al territorio. Essere manager ESG è una specializzazione decisamente qualificante, del resto si tratta di un ruolo politico di indirizzo. Insomma, non occorre essere laureati.
L’intervento di Pierfrancesco Majorino
Con Pierfrancesco Majorino si è affrontato brevemente il problema dell’Ospedale di Stradella-Broni, che la cittadinanza desidera risolvere, ma si è passati subito all’argomento del giorno, la mozione di sfiducia contro Lucia Lo Palo in sede regionale, presentata proprio da Pierfrancesco Majorino.
Nel dibattito le tesi di Crespi sono sembrate prendere il sopravvento su quelle accusatorie di Majorino, messo in difficoltà dal conduttore in un modo inaspettato. Ha però ha difeso bene le sue posizioni, pur ammettendo lo scivolone sul caso “Sergio Cova” cui la Lo Palo era completamente estranea. Difficile, del resto, sorpassare la dialettica di Crespi: è stato comunque un bel confronto.