Sonno insoddisfacente. Crescono i disturbi del sonno in Italia. C’entra anche il Covid?
—- di Greta V. Galimberti – Trendiest News —- Quasi un italiano su tre dorme un numero di ore insufficiente e un italiano su sette segnala una qualità del sonno insoddisfacente. I disturbi del sonno in Italia sembrano essere in aumento e sono più frequenti tra gli anziani e quelli con un livello socio-economico inferiore. Sono questi i principali risultati di uno studio condotto nel 2019 e appena pubblicato su Scientific Reports, rivista Nature open access, dai ricercatori del Centro di Ricerca sulla Salute e Assistenza Sociale (CERGAS) Bocconi, Istituto Superiore di Sanità (ISS), e Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, in collaborazione con Doxa Institute.
Non buttare via soldi per comprare contenuti effimeri sui social media. ==> LEGGI QUI perchè.
Secondo quanto riporta Ezio Renda sul sito degli Alumni Bocconi, c’è una differenza fra “sonno insufficiente” e “sonno insoddisfacente”: il primo è definito come un sonno di 6 ore o meno, il secondo è invece un sonno ritenuto qualitativamente basso o molto basso dagli intervistati.
“sonno insufficiente” e “sonno insoddisfacente”:
Su una media di 7 ore per notte, un buon 30% degli intervistati segnala un numero di ore insufficiente, e per di più il sonno insoddisfacente è indicato dal 14% del campione. Tra questi, le donne sono più numerose degli uomini. Con l’aumentare dell’età, aumentano sia la carenza di sonno, sia l’insoddisfazione. “C’è anche un importante gradiente socio-economico del sonno: un basso livello di istruzione e un basso reddito sono associati a un aumento dei problemi di sonno”, afferma Nirosha Varghese, dottoranda in Politiche e amministrazione pubblica alla Bocconi e prima autrice dello studio.
Attenzione: chi fuma ha maggiori probabilità di dormire un numero di ore insufficiente rispetto a chi non ha mai fumato o a chi ha smesso di fumare.
La qualità della vita
“Un buon sonno è fondamentale per una buona qualità della vita”, spiega Roberta Pacifici, Direttore del Centro nazionale per le dipendenze e il doping dell’ISS, che spiega: “Un sonno insufficiente influisce sulla salute fisica, mentale e persino sulla mortalità. È quindi importante poter fare affidamento su informazioni epidemiologiche sulla prevalenza della quantità di sonno e problemi di qualità “.
Non buttare via soldi per comprare contenuti effimeri sui social media. ==> LEGGI QUI perchè.
“I risultati più interessanti sono stati osservati entrando nelle case delle famiglie italiane”, afferma Simone Ghislandi della Bocconi. “Le coppie sposate dormono meglio”. Invece la presenza di bambini sotto i 14 anni può creare problemi di sonno. Parte della spiegazione di questo fenomeno, prosegue Ghislandi, “potrebbe risiedere nell’effetto di adattamento, che porterebbe i genitori, nel tempo, ad adattarsi alla minore qualità e quantità di sonno, tipicamente associata all’esperienza dei primi mesi della vita del bambino. “
“Se confrontati con studi simili condotti in passato in Italia”, afferma Silvano Gallus, epidemiologo dell’Istituto Mario Negri di Milano, “i risultati ci danno un quadro di una tendenza crescente dei disturbi del sonno in Italia. Questo è un dato su cui riflettere, anche alla luce dell’elevata prevalenza registrata in termini di deficit di sonno rispetto ad altri Paesi occidentali, come Finlandia e Australia “.
Il covid c’entra?
“Inoltre”, conclude Silvano Gallus, “anche i risultati preliminari dello studio LOST IN ITALY, volto a valutare l’impatto del blocco Covid sugli stili di vita degli italiani, mostravano una crescita sostanziale dei disturbi legati al sonno in Italia. Infatti, gli italiani che denunciavano un sonno insufficiente sono aumentati del 22% e quelli che riferivano una qualità del sonno insoddisfacente erano più che raddoppiati (+ 128%) durante il lockdown”.
Lo sapevi che chiedere la pubblicazione di comunicati stampa promozionali gratuitamente è evasione fiscale. ==> LEGGI QUI perchè.
Non sprecare soldi comprando pubblicità programmatica ma investi su contenuti eterni. ==> LEGGI QUI perchè.