Selvaggia Lucarelli commenta i like di Simona Ventura e lancia una frecciatina social efficace
like di simona ventura a fabrizio corona
Simona Ventura è finita sotto i riflettori per aver espresso pubblicamente un sostegno a Fabrizio Corona tramite alcuni “like” su Instagram, in particolare a post che lo ritraggono insieme alla sua nuova compagna. Questa azione, apparentemente semplice, ha suscitato grande attenzione e critiche, considerando la figura controversa di Corona e le accuse che gli sono state mosse nel tempo. I “like” attribuiti a Ventura sono stati percepiti come una forma implicita di approvazione delle azioni di Corona, nonostante esse siano tutt’altro che neutre dal punto di vista morale e legale.
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Il gesto di Ventura ha così acceso un dibattito sulla responsabilità pubblica dei personaggi noti nel manifestare il loro supporto a figure che spesso si trovano al centro di scandali e accuse di pratiche aggressive e lesive in rete. In un’epoca in cui ogni azione sui social può essere amplificata e interpretata, il semplice “like” assume una valenza ben più significativa e divisiva, specie quando riguarda personaggi controversi e impegnati in frequenti polemiche pubbliche.
la critica di selvaggia lucarelli verso il supporto pubblico a corona
Selvaggia Lucarelli ha espresso una netta condanna verso l’atteggiamento di chi, come Simona Ventura, manifesta pubblicamente sostegno a Fabrizio Corona attraverso gesti apparentemente semplici ma carichi di implicazioni. Nella sua newsletter, la giornalista ha sottolineato come Corona utilizzi abitualmente i social per pratiche che definisce «diffamatorie, denigratorie, umilianti e persecutorie». Un uso della rete volto a divulgare materiale privato senza consenso, accompagnato da veri e propri ricatti e minacce, configurando così un modello di comportamento che Lucarelli giudica assolutamente inaccettabile.
Questo sostegno, secondo Lucarelli, non può essere disgiunto dalle conseguenze sociali e morali che ne derivano, specie quando proviene da personaggi pubblici che dovrebbero adottare un atteggiamento responsabile e di distanza rispetto a chi si rende protagonista di tali condotte. La sostanziale approvazione implicita nel mettere “like” a Corona alimenta la legittimazione delle sue azioni, ignorando il danno provocato alle vittime di questi metodi e l’impatto negativo che ciò ha sull’intera opinione pubblica, in particolare in un momento di grande attenzione mediatica sul tema.
il ricordo degli sms pubblicati a simona ventura e il confronto con corona
Simona Ventura è stata protagonista di un episodio che riporta alla memoria vicende personali complesse legate alla pubblicazione non autorizzata di conversazioni private. Nel 2004, infatti, sui settimanali scandalistici, in particolare su Novella 2000, vennero divulgati alcuni SMS scambiati tra Ventura e Giorgio Gori, suo allora compagno, evento che la condusse a subire una violazione significativa della sua privacy, percepita da lei stessa come un’aggressione intima e ingiustificata. Questo episodio resta emblematico nel panorama del gossip italiano, in quanto evidenziò quanto le dinamiche mediatiche possano translare in vere e proprie ferite personali.
Oggi, la posizione di Selvaggia Lucarelli richiama proprio a questo passato, sottolineando una contraddizione nel comportamento di Ventura che, pur avendo vissuto direttamente l’esperienza di una diffusione indebita dei contenuti privati, sembra appoggiare con i suoi “like” un personaggio come Fabrizio Corona, noto per utilizzare metodi analoghi – ma su scala più ampia e sistematica – per attaccare e denigrare altre persone. Lucarelli solleva un interrogativo diretto e pungente: come si possa legittimare o giustificare un simile sostegno a chi pratica quello stesso “sport” di violazione della privacy, seppure altrui.
Il confronto tra questi due episodi serve a mettere in luce non solo un problema di coerenza individuale, ma anche una questione più ampia di responsabilità sociale e morale in ambito mediatico. La diffusione di contenuti riservati senza consenso costituisce, a prescindere dalla vittima, un atto lesivo della dignità e della sfera privata, che oggi implica un necessario ripensamento delle condotte pubbliche e private, soprattutto tra chi ha una visibilità significativa e un seguito mediatico rilevante.




