Al via il salvataggio pubblico di Mps, i risparmiatori tirano il fiato
Dopo il fallimento dell’operazione di mercato il governo vara un decreto per il salvataggio di Mps. Altri 20 milioni di debito aggiuntivo sono stati messi a disposizione dall’esecutivo Gentiloni e autorizzati dal Parlamento per tutte quelle banche in difficoltà.
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Non è ancora chiaro quanti di questi 20 milioni saranno destinati per il salvataggio di Mps. Il Ministero del Tesoro che ha il 4% del capitale diventerà azionista di maggioranza. Nessun bail in come previsto dalle leggi europee, ci sarà una ricapitalizzazione precauzionale per Mps, un percorso un più tappe che dà una boccata d’ossigeno all’istituto senese e soprattutto più tempo per il piano industriale.
E’ prevista un garanzia pubblica sulle nuove obbligazioni in cambio del pagamento di una commissione. E grazie a questo intervento il grado di rischio sarà quello dello Stato e non quello di Mps. Arriva dunque liquidità per l’istituto senese. La Bce ha messo come termine ultimo il 31 dicembre per l’aumento di capitale da 5 miliardi. La ricapitalizzazione fa scattare il cosiddetto “burden sharing”, la condivisione dei costi a carico degli obbligazionisti subordinati e questo obbliga alla conversione forzata delle obbligazioni subordinate in azioni.
Che cosa cambia per gli investitori istituzionali? La conversione delle obbligazioni Tier avverrà a un valore corrispondente al 75% del valore nominale mentre per i clienti retail la conversione delle obbligazioni Tier 2 al 100% del valore nominale. In questo modo Mps potrà offrire obbligazioni non subordinate in cambio delle azioni frutto della conversione e il ministero potrà acquistarle.
Quindi la banca offre uno scambio, le azioni frutto della conversione delle obbligazioni subordinate potranno essere scambiate con obbligazioni non subordinate di nuova emissione. E il Ministero acquista le azioni scambiate con le obbligazioni non subordinate di nuova emissione. Un’operazione che mette al sicuro gli investitori grandi e soprattutto i piccoli risparmiatori.
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“Questo sistema”, ha spiegato il ministro dell’Economia Padoan, “è pensato anche per altre banche, vedremo se ci saranno altri istituti che lo richiederanno”. E ha aggiunto che i “piccoli risparmiatori sono tutelati al 100%”.
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