Ryler Hub. Trovare lavori motivanti e ben pagati per i giovani
—- di Emanuele Salamone —
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La Generazione dei millennials, soprattutto se qualificata, non considera più unicamente la variabile economica (stipendio) nella valutazione delle offerte di lavoro: l’aspetto “esperienziale” sta diventando sempre piu’ decisivo. Ciò è ancor piu’ importante e sfidante in un’epoca nella quale pare sempre piu’ difficile per i giovani qualificati trovare lavori motivanti e ben pagati. D’altro canto, per le divisioni “HR” delle aziende sta diventando sempre piu’ importante, nella scelta dei candidati, l’analisi delle soft skills e delle esperienze di vita.
Ryler Hub
Il team del Ryler Hub, composto da professionisti nel campo del recruiting, della finanza, del marketing dell’IT, di docenti universitari e di una società di venture capital fondata dal management della SIM Twice, ha pertanto pensato di intercettare queste diverse esigenze, facendole incontrare in un hub dedicato al lavoro giovanile qualificato. Il tutto con un duplice obiettivo:
Lato GIOVANI: capovolgere la narrazione corrente di una generazione “perduta”, proponendo loro esperienze professionali motivanti e non convenzionali.
Lato AZIENDE: ottimizzare l’attività di recruiting, attraverso strumenti di analisi dei candidati innovativi, semplici e performanti; aumentarne la reputazione all’interno della community dei millennials attraverso un inedito approccio all’employer branding e all’implementazione, per la prima volta, di una specifica attività di job branding.
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L’INCONTRO TALENTI – AZIENDE
Ryler Hub è un ecosistema unico per presidiare in modo innovativo la filiera del lavoro giovanile qualificato fino al recruiting. Tale hub accoglie applicazioni e strumenti – di proprietà e in licenza esclusiva – tesi all’accelerazione delle attività di questa filiera. Il problema strutturale del mercato del lavoro giovanile qualificato – soprattutto in Italia – è la grande difficoltà a fare incontrare talenti e aziende.
Il circolo vizioso che si è venuto a creare in questi decenni è il seguente:
- i giovani (soprattutto laureandi e neolaureati), seppur qualificati e con un’ottima istruzione universitaria, non trovano lavori motivanti e gratificanti;
- le aziende, seppur alla costante ricerca di talenti, fanno molta fatica:
- ad “accreditarsi” verso la comunità dei millennials (scarsa reputazione media): ciò è dovuto principalmente ad un diffuso approccio “narrativo” errato (employer branding e job branding inadeguati)
- a selezionare le persone adatte da inserire nelle proprie strutture. Ciò è dovuto principalmente all’inadeguatezza degli strumenti di analisi e selezione dei candidati, in particolare per la valutazione delle soft skills e le esperienze “di vita”, oggi sempre più decisive.
Il business model del Ryler Hub prevede la commercializzazione verso aziende ed istituzioni italiane ed internazionali – il modello è infatti fortemente scalabile – servizi legati al recruiting giovanile che possono essere venduti “a modulo” o come “soluzione integrata”. Si tratta quindi soprattutto di attività B2B, con prezzi medi di vendita compresi nella forchetta Euro 1k – 10k a modulo (v. schema KPI).
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Sul lato B2C – di minore impatto sulle metriche – è prevista la commercializzazione di “rich CV” per valorizzare i candidati ed aumentarne le possibilità di assunzione.
SOLUZIONI INNOVATIVE
La vita del Ryler Hub ha percorso e percorrerà diverse fasi: dalla sua nascita ad oggi, al di là di ricavi marginali, l’azienda si è posta come centro di ricerca e sviluppo di soluzioni innovative per il mercato del recruiting giovanile. Ciò è avvenuto perlopiù grazie al finanziamento ottenuto da Regione Lombardia per il Recruiting Index. Inoltre, si è man mano accentuata la componente “sociale” della società con la sua trasformazione da start-up innovativa semplice a start-up innovativa a vocazione sociale.
Finita questa fase, a partire dal 2019 l’azienda torna sul mercato con tutti i suoi nuovi strumenti.
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Per farlo, ha bisogno di un supporto per la prosecuzione dello sviluppo del Ryler Hub, con l’obiettivo di accreditarsi come primo hub del recruiting giovanile in Italia e tra i primi in Europa.
IL PIANO FINANZIARIO
Il piano finanziario proietta ricavi lordi pari a Euro 178.000 per il 2019 che crescono fino a Euro 877.000 circa nel 2021. I ricavi si configurano prevalentemente come ricavi per la vendita di servizi «ad abbonamento», i contratti hanno in buona parte durata annuale, con cadenza di pagamento mensile. Il primo margine al netto dei costi variabili diretti è in media pari al 45%. L’Ebitda del 2019 è negativo per Euro 22.000, dopo aver spesato spese di marketing per Euro 30.000, nel 2021 l’Ebitda ammonta a Euro 267.000 circa, pari al 30% dei ricavi. Dopo un 2019 con un risultato netto negativo per circa Euro 46.000, l’azienda diventa profittevole già nel 2020, raggiungendo nel 2021 un utile netto di Euro 141.000 circa. Nei tre anni di piano si prevede di investire complessivamente Euro 150.000 circa, di cui il 40% circa in R&S e il restante 60% in comunicazione. Il piano di spesa e investimento è sostenuto interamente con risorse equity, non è prevista l’assunzione di debito bancario.
Chiara Zaraga – ActionNews Agenzia di stampa
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