Renault Megane Berlina: prova su strada a Lugana
Oggi ho deciso di regalarmi un weekend a bordo della mia nuova e fiammante Renault Megane Berlina. Sono in compagnia di mia moglie Paola e ci stiamo dirigendo verso l’affascinante Lago di Garda e più precisamente a Lugana alla scoperta dell’omonimo vino doc. Sarà un weekend enogastronomico quindi. Abbiamo trovato appena fuori Sirmione un delizioso piccolo hotel immerso tra i vigneti. Sembra di stare in un film!
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Ci svegliamo presto è ancora buio e risalta ancora di più la firma luminosa a Led anteriore e posteriore della mia nuova Renault Megane Berlina. I fari Full Led Pure Vision offrono una visione ottimale anche di notte. La luce bianca prodotta dalla tecnologia Full LED offre un’illuminazione più potente del 20%.
Ma il bello deve ancora arrivare. Carichiamo il suo trolley, essendo in due non abbiamo problemi di spazio ma comunque pur essendo compatta a un ampio bagaglio che è capace di soddisfare qualsiasi esigenza. Ha infatti un volume di 434 litri.
Appena sale Paola rimane estasiata dall’ampia consolle centrale ultra tecnologica, partiamo verso il Lago di Garda e accendo la musica. L’impianto audio Bose non delude, metto una musica relax di sottofondo. Mi metto a mio agio, Sirmione dista appena un’oretta ma voglio godermi al massimo questo primo viaggio al volante. Grazie alla tecnologia multi-sense è possibile vivere un’esperienza di guida personalizzabile in base al proprio stato d’animo. Oggi sono al settimo cielo! E tra Comfort, Eco, Sport, Neutral e Perso scelgo la prima.
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L’Head-Up display a colori mi permette di avere direttamente nel mio campo visivo tutte le informazioni essenziali, si tratta di una tecnologia derivata dall’aviazione che garantisce comfort e sicurezza. Anche il cruscotto è digitale e ha uno schermo di 7″personalizzabile. E anche se è ancora buio ha il giusto contrasto sia di giorno che di notte.
A spasso tra i vigneti del Lugana Doc
Dopo una breve sosta per una colazione veloce finalmente siamo arrivati a Lugana. E’ una piccola frazione del comune di Sirmione. Siamo nel basso Garda in provincia di Brescia e qui si produce appunto il Lugana. Il vino doc viene prodotto su un particolare terreno molto argilloso, residuo delle ultime glaciazioni, ossia la base di quello che era il ghiacciaio che formò il lago di Garda. Questa parte dell’area gardesana è famosa anche per i resti dell’età del bronzo, con reperti tuttora visibili che vanno dal bronzo antico al bronzo moderno.
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Abbiamo prenotato una visita in una cantina, vogliamo sapere tutto. Ci riceve un giovane preparatissimo che prima ci fa fare un giro tra i vigneti. La giornata è perfetta, neanche una nuvola e un sole splendido. Il vino bianco è prodotto da uva Trebbiano di Lugana o Turbiana (minimo 90%, ma in genere prodotto da monovitigno). La Doc è divisa tra le province di Brescia, in Lombardia, e Verona, in Veneto, dove il Turbiana viene considerato un vitigno autoctono.
Oltre alla versione base ci sono anche le versioni Superiore, Riserva, Vendemmia tardiva e spumante. E’ un vino adatto all’affinamento e in alcuni casi all’invecchiamento; se affinato in legno può accompagnare anche portate di carne.
Dopo il giro tra i vigneti visitiamo la sala imbottigliamento e la sala vendemmia. Qui ammiriamo le botti in acciaio inox utilizzate per la fermentazione, ognuna controllata telematicamente, per poi concludere in barricaia dove il legno fa da cornice ad un ambiente in cui la natura ha reso inutile l’intervento della tecnologia. Dopo qualche assaggio decidiamo di visitare un’altra cantina che ci hanno consigliato perché ha un agriturismo che conquista il palato.
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Riprendiamo la Renault Megane Berlina e percorriamo le strade del vino. Il sole è alto e fa risaltare ancora di più i dettagli cromati e i cerchi in alluminio 17″ diamantati. Riaccendo l’impianto Bose e imposto il massaggio del sedile del conducente. Voglio provare ogni dettaglio, questa macchina è un vero gioiellino.
L’agriturismo si trova in collina e la strada per raggiungerlo è stretta e un po’ in salita. Ma non mi faccio prendere dal panico la mia nuova Renault Megane Berlina ha un sistema di assistenza alla partenza in salita (Hill Start Assist) che blocca la macchina per 2 secondi e mi permette di partire senza nessun timore.
Eccoci arrivate. Il paesaggio dall’alto è spettacolare tutto intorno vigneti e sullo sfondo il Lago di Garda. Siamo affamati, abbiamo fatto bene a prenotare il menù abbondante. Gli assaggi di prima ci hanno aperto l’appetito. Ci accomodiamo in un tavolo con vista sulla vallata e veniamo subito coccolati con delle sfogliatine assortite servite con uno spumante Brut, poi arriva una selezione di salumi serviti con Lugana Doc. Come primo i bigoli al sugo d’anatra serviti con Garda Doc Cabernet Sauvignon e come secondo la tagliata di manzo servito con un rosso, una selezione di formaggi e il dolce, un tortino al cioccolato fondente servito con un Malvasia Spumante. Un pranzo da dieci e lode!
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Alla scoperta dei resti romani tra Peschiera del Garda e Sirmione
Anche l’occhio vuole la sua parte. Ora un po’ di cultura. Abbiamo scoperto che tutta questa zona è stata molto importante nel periodo romano in quanto era il passaggio naturale tra est e ovest e infatti ci sono un po’ di resti romani in tutta l’area. Ci dirigiamo verso Peschiera del Garda, abbiamo deciso di lasciare Sirmione per ultima visto che in zona abbiamo l’hotel.
Percorriamo le strade statali per continuare a godere di questo panorama da fiaba. Le strade sono in alcuni punti strette ma non mi preoccupo perché la nuova Renault Megane Berlina ha un sistema che è in grado di rilevare il famoso angolo morto emettendo un segnale luminoso. Rileva la presenza di veicoli nella zona che i retrovisori non consentono di controllare. Ed è attivo anche a bassa velocità tra i 30 Km/h e i 140 km/h.
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Arrivati a Peschiera ci dirigiamo subito al castello e alla Rocca fortificata. Gli scavi romani si trovano in un’area protetta ad accesso libero di fianco alla Chiesa di San Martino dove si possono visitare i resti di un complesso romano composto da Domus e aree produttivo-artigianali. L’insediamento probabilmente è sorto verso la fine del primo secolo a.C., sui resti di un nucleo abitativo precedente, nel punto più vicino al lago in cui la Via Gallica, diramazione della Via Postumia che si inoltrava nella pianura veneta collegando i municipi romani da Verona a Milano, oltrepassava il corso del Mincio.
Gli scavi attuati alla fine del secolo scorso hanno evidenziato il tracciato di una strada predisposta alla fine del I secolo a.C. e utilizzata sicuramente fino al IV secolo d.C., come testimonia un cippo dedicato all’imperatore Gioviano trovato nei pressi di piazza Ferdinando di Savoia.
Peschiera si trova in un punto strategico particolarmente favorevole per il controllo e lo sviluppo dei traffici mercantili che fin dai tempi più remoti interessavano l’asse commerciale formato dai fiumi Po e Mincio e dal bacino del Garda.
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I resti della villa romana: le grotte di Catullo
Riprendiamo la nostra Renault Megane Berlina e ci dirigiamo verso la nostra ultima tappa della giornata, Sirmione. Appena arrivati salta subito all’occhio il meraviglioso castello scaligero in perfetto stato di conservazione. E’ bagnato su tutti i lati dalle acque del Lago di Garda e su uno di questi lati è stata realizzata, poco dopo la costruzione del castello, la darsena che un tempo rappresentava il luogo di rifugio della flotta scaligera.
Narra una leggenda che tanto tempo fa nel castello vivesse un ragazzo di nome Ebengardo con la sua innamorata Arice. Durante una notte tempestosa chiese riparo nel castello Elalberto, un cavaliere Veneto. La coppia ospitò il cavaliere che però, rimasto sbalordito dalla bellezza della giovane, durante la notte la raggiunse nella sua camera. Arice iniziò a gridare spaventata e Elalberto la pugnalò. Ebengardo corse nella stanza ma trovò Arice senza vita, fu così che, accecato dalla rabbia, si impadronì del pugnale e uccise Elalberto. Pare che ancora oggi, nelle notti di tempesta, si possa vedere l’anima di Ebengardo vagare per il castello alla ricerca di Arice.
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Oltrepassiamo il castello ed entriamo nel centro storico. Vogliamo visitare la famose terme di Catullo che si trovano all’estremità della penisola e sono raggiungibili solo a piedi. Camminare un po’ per smaltire il pranzo non ci farà di certo male. Questo imponente sito archeologico, oltre a rappresentare la testimonianza più importante tra i ritrovamenti del periodo romano in territorio sirmionese, è considerato l’esempio più grandioso di villa romana nel nord Italia. La Soprintendenza iniziò gli scavi e i restauri nel 1939-1940. Il complesso archeologico, portato alla luce solo in parte, copriva un’area di circa 20.000 metri quadrati.
Caio Valerio Catullo, morto nel 54 a.c., apparteneva alla ricca famiglia veronese dei Valeri. La particolare conformazione del terreno, in parte roccioso, rese necessaria la costruzione di numerose costruzioni, creando così dei vani, utilizzati probabilmente come locali di servizio della villa. Il piano nobile, adibito ad abitazione, è il più danneggiato e si sviluppava intorno al grande giardino.
E’ quasi sera, è stata una giornata lunga. Decidiamo di mangiare un boccone veloce in centro. Riprendiamo la macchina e ci dirigiamo verso il nostro hotel appena fuori Sirmione. La mattina ci aspetta una ricca colazione nella saletta con vetrate che si affaccia sul lago. Un paesaggio che riempie il cuore. Ce la prendiamo quindi con comodo. Carichiamo i nostri bagagli e torniamo a casa. E’ stato un weekend bellissimo. Ma soprattutto con tanti confort come quelli offerti dalla nuova Renault Megane Berlina.
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