Palestra: più ti alleni, meno paghi, meglio vivi
È questo lo slogan che conclude la tesi di un giovane laureato in Scienze delle Attività Motorie e Sportive dell’Università degli Studi di Palermo, Daniele M. Messina. Nell’anno dell’Expo sulle politiche alimentari la cui parola d’ordine è sostenibilità, nasce questo progetto che può inserirsi perfettamente nel dibattito internazionale sulle energie rinnovabili ampliandone i contenuti in una visione del tutto alternativa. “perché sotto la voce sostenibilità il corpo umano, macchina perfetta, non è contemplato?” e “sfruttando il mio corpo, posso produrre l’energia necessaria a sostenere la mia palestra, abbattendone i costi, in un momento di crisi economica così profondo, in cui il futuro sembra negare la realizzazione di ogni sogno?” si è chiesto questo studente nel momento della scelta di un argomento per la sua tesi.
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La ricerca è partita dalla voce sostenibilità per approdare in un progetto rivoluzionario quanto a innovazione e tecnologia utilizzata che stravolge l’idea stessa di spazio per l’allenamento e di produzione di energia pulita e rinnovabile. Si tratta di una palestra eco-sostenibile specializzata in cardio-fitness in cui tutti gli elementi, dalla “scatola” architettonica al tetto, dal perimetro ai corridoi interni, al sistema di illuminazione sono progettati per poter produrre o sfruttare al meglio l’energia.
Anche la stima del numero degli utenti e il numero dei passi che questi potrebbero compiere dentro e fuori lo stabile sono utili alla sostenibilità della palestra. Il progetto, frutto di una accurata ricerca effettuata sia a livello globale che sul suolo nazionale, si presenta più che come un collage, come una sintesi di tutto ciò che di più all’avanguardia offre il pianeta riguardo la relazione energia-allenamento che armonizzato in quest’unica soluzione potrebbe raggiungere risultati inaspettati. Ci si è liberamente ispirati alla palestra eco-sostenibile Green Heart di Hull o alla Green Gym di Portland senza trascurare i progetti pilota di connazionali quali Oscar Santilli e degli studenti di Genova. La sola nomenclatura di queste palestre è indicativa dell’importanza attribuita al fattore “Green“ nel progetto senza contare che le statistiche parlano chiaro: il “fattore green” è determinante anche nello stimolare nuove assunzioni.
La perfetta sinergia dunque tra più fonti energetiche è attivata dall’idea base del progetto: utilizzo di attrezzi e sistemi che sfruttano la pedalata o la camminata come fonte primaria di produzione. “E se producessi io stesso l’energia che mi serve a portare avanti la mia palestra?” un altro interrogativo chiave del progetto. Tra le tecnologie che riguardano la produzione di energia rinnovabile, completamente senza emissione di gas ce n’è una che utilizza un principio conosciuto da tempo: la dinamo. Attraverso di essa è possibile trasformare l’energia meccanica prodotta da una bicicletta in corrente elettrica. Da poco tempo però si parla di trasformare la grande quantità di energia prodotta da chi si allena in palestra in elettricità vera e propria .Il vantaggio di questa generazione che trasforma l’energia meccanica è che non comporta: utilizzo di spazi e strutture dedicate esclusivamente alla generazione elettrica, tempo dedicato esclusivamente alla produzione energetica, approvvigionamento continuo di combustibile o di materiali, personale stipendiato.
Effettivamente le stime di produzione effettuate prevedrebbero un notevole abbattimento dei costi, soprattutto delle bollette elettriche, che nel lungo periodo porterebbe all’auto-sostenibilità non solo della palestra stessa, ma anche alla possibilità per il fruitore di poter accumulare in una card dei “punti” che a seconda delle calorie bruciate (equivalenti a Watt prodotti) offriranno la possibilità di usufruire di servizi all’interno della struttura stessa (acquisto di energy-drinks), visite mediche addirittura, in accordo con l’ente distributore nazionale, potrebbero far ottenere uno sconto sulla bolletta di casa: “Così ogni singolo cittadino potrebbe essere produttore e venditore di energia elettrica” afferma Daniele “con conseguente riduzione della spesa pubblica. Si esce così dal raggio di interesse delle mura domestiche e ci si proietta verso una visione nazionale e perché no, addirittura globale”.
L’argomento della spesa pubblica è molto caro al neo-dottore, oltre che per motivi di natura specificatamente professionale, anche per quanto riguarda le spese della sanità. I vantaggi economici verificabili dall’istallazione di un tale impianto non riguardano esclusivamente il gestore della palestra, ma anche e soprattutto il fruitore. Se si considera che l’energia elettrica domina la vita dell’italiano medio, il risparmio in termini economici si trasformerebbe in un profitto vero e proprio, per il cardiopatico che oltre ad essa deve occuparsi della propria salute. Il costo dei farmaci verrebbe dunque notevolmente ammortizzato senza contare che una buona prevenzione e un’adeguata educazione all’attività fisica potrebbero addirittura ridurre a zero gli importi relativi alle cure specialistiche.
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“Chi si trova all’interno del settore medico- motorio deve far fronte all’aumento smisurato di malattie cardiovascolari che cominciano ad interessare anche le fasce di età più basse: abbiamo la possibilità di prevenire tali disastri proponendo uno stile di vita sano e una vita attiva motivando i possibili fruitori con l’offerta di vantaggi economici che riguarderanno anche la mensilità dell’abbonamento e con l’offerta di momenti della giornata da trascorre all’aria aperta, in luoghi in cui mentre i genitori si allenano, i bambini svolgono attività ludico motorie grazie a delle aree provviste di attrezzi che ne stimolino la propriocezione, lontano dallo smog urbano ”.
Il quadro si conclude con una postilla sull’importanza del lavoro di equipe: “Non è possibile pensare di realizzare nulla di buono chiudendosi nella nicchia delle proprie professioni o convinzione. Più figure professionali dal medico sportivo all’ingegnere o all’istruttore di aerobica possono, anzi devono collaborare per il raggiungimento dell’obiettivo comune di breve e lungo periodo, tutto a vantaggio dell’unico vero protagonista: il fruitore”.
Insomma, pare che la gestione di una intera palestra, una migliore qualità della vita, non indifferenti vantaggi economici sia per la fruizione della palestra sia per la riduzione delle bollette domestiche siano possibili, tutto nel massimo rispetto dell’ambiente e nella speranza di poter lasciare alle generazioni future una qualità della vita non inferiore a quella della generazione presente e nella salvaguardia delle risorse che la natura offre.
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